Parlamento

Concorso a cattedra: anche in Parlamento ci si interroga sull’accesso ai non abilitati

Dopo le critiche del PDL alle modalità di svolgimento della procedura concorsuale, gli attacchi al concorso della Gilda e della FLC-CGIL, in un’interrogazione del PD a firma dell’On. Bachelet si chiede al Miur quante e quali fra le classi di concorso bandite siano, secondo i dati aggiornati del Ministero, esaurite o in via di esaurimento e quanti i posti disponibili in organico relativamente alle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento, ai fini di un’eventuale applicazione di quanto previsto dall’art. 4 del D. I. n. 460/1998.

L'interrogazione avviene dopo le critiche al concorso lanciate dall’on. Gelmini, dal senatore Pittoni e dall’assessore Aprea, mentre l'Anief denuncia le illegittimità del bando di concorso in merito all’esclusione dei laureati, tanto da promuovere un ricorso al Tar Lazio per ammettere i laureati dal 2002 al 2012.

Mentre sono già migliaia le preadesioni al ricorso inviate alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per tentare di partecipare alla prova preselettiva grazie a un intervento del Tar Lazio, dopo i successi ottenuti dall'Anief per il concorso a preside e per il concorso al TFA, il dibattito politico si accende sulle modalità di accesso e di svolgimento del concorso a cattedra, anche in Parlamento.

Dopo le critiche di diversi esponenti dell’ex-maggioranza di Governo al concorso, arriva un atto ispettivo del responsabile Forum Scuola del PD.

L’interrogante chiede se il MIUR sia pronto, una volta verificato il numero di domande di abilitati, a riaprire immediatamente il bando anche ai laureati non abilitati per quelle classi in cui non vi sono abbastanza abilitati, come prevede l'articolo 4 del decreto interministeriale 460/1998; se il MIUR abbia cercato di stimare preventivamente per quali e quante classi di concorso si possa presentare questa eventualità, e (tema collegato) quanti siano, in tutto, i posti disponibili in organico relativamente alle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento.

Per Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir alle alte professionalità, “il ministro, nel bandire il concorso, in effetti non solo ha sbagliato nel non tener conto dei 170.000 docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, ma ha anche violato alcuni principi costituzionali e il normale buon senso nel confermare un criterio di accesso per i laureati, pensato nel 1998, in vista di un concorso che si sarebbe dovuto svolgere dieci anni fa".

Il testo dell’interrogazione