L’Esecutivo si impegna a valutare l’opportunità di inserire i docenti delle graduatorie d'istituto nelle GaE approvando un Ordine del giorno presentato dal senatore Aldo Di Biagio (GruppoScelta Civica per l'Italia). È una apertura in linea con quella del sindacato, che ha chiesto di rendere esecutiva, attraverso emendamenti ad hoc, la sentenza della Corte di Giustizi europea del 26 novembre scorso nei confronti di tutti i lavoratori, ad iniziare dai docenti abilitati all’insegnamento, prescindendo dal loro percorso, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio. Oltre che di applicare quei principi di equità ed uguaglianza di trattamento lavorativo, previsto dagli articoli 3, 51 e 97 della Costituzione, oggi invece ancora negati.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo ottimisti perché già in passato siamo riusciti a far riaprire legittimamente le graduatorie, con la Legge 169/2008 e la 14/2012, ma è ora di passare ai fatti.
Finalmente il Governo comincia a valutare la possibilità di inserire nelle graduatorie ad esaurimento i docenti abilitati dopo il 2011, ma ancora illegittimamente esclusi: la V Commissione al Senato ha infatti approvato un Ordine del giorno, presentato dal senatore Aldo Di Biagio (GruppoScelta Civica per l'Italia), con il quale si impegna l’Esecutivo a valutare l’opportunità di inserire i docenti delle graduatorie d'istituto nelle GaE, malgrado la bocciatura di un emendamento analogo che conteneva una proposta di intervento risolutivo già con la Legge di stabilità.
Si tratta di un’apertura rilevante, che non a caso giunge a pochi giorni dalla storica sentenza emessa il 26 novembre scorso dalla Corte di Giustizia europea che ha condannato l’operato dello Stato italiano e della sua amministrazione scolastica per abuso del precariato. Ma che giunge anche dopo le tante sentenze di merito, emesse dal Tar del Lazio, a favore di tutti i docenti abilitati che rivendicavano a ragione una nuova apertura delle graduatorie provinciali: tenerli fuori delle graduatorie aggiuntive, come avviene oggi, è infatti un’operazione che preclude la loro assunzione nei ruoli dello Stato.
“Il via libera all’Ordine del giorno del senatore Aldo Di Biagio rappresenta un primo segnale da parte del Governo – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ma allo stesso tempo significa che i nostri politici cominciano a prendere coscienza di questa ingiustizia perpetrata nei confronti di oltre 100mila abilitati attraverso vari percorsi, come i Tfa, i Pas, i diplomati nella scuola magistrale prima del 2001, gli Sfp e i corsi tenuti all’estero”.
Le esperienze che ha avuto l’Anief su questo genere di ricorsi è positiva, ad iniziare dalla validità riconosciuta dell’abilitazione per coloro che hanno conseguito il diploma magistrale, anche ai fini della mobilità, fino al supplemento di riflessione del Tar del Lazio sulla richiesta di inserimento nelle GaE da parte degli abilitati attraverso il primo ciclo di Tirocinio formativo attivo.
“Nel frattempo – continua Pacifico - il sindacato ha chiesto di rendere esecutiva, attraverso emendamenti ad hoc, la sentenza di Lussemburgo del 26 novembre scorso nei confronti di tutti i lavoratori, ad iniziare dai docenti abilitati all’insegnamento, prescindendo dal loro percorso, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio. Ma in secondo luogo abbiamo anche chiesto di applicare quei principi di equità ed uguaglianza di trattamento lavorativo, previsto dagli articoli 3, 51 e 97 della Costituzione, oggi invece ancora negati: è paradossale, infatti, che un docente non possa accedere alle immissioni in ruolo o alle supplenze annuali disposte dagli Uffici scolastici territoriali, benché avesse accumulati dei punteggi, derivanti da titoli e servizi, più alti di chi invece usufruisce di tali provvedimenti”.
“L’auspicio dell’Anief è che questa prima apertura del Governo, derivante dall’ordine del giorno del senatore Aldo Di Biagio, in linea con quanto chiesto più volte dal sindacato, si traduca al più presto in un atto legislativo che permetta la riapertura delle GaE. Come quelli varati in passato, in particolare attraverso la Legge 169/2008 e la Legge 14/2012. I precedenti ci sono, ora – conclude il presidente Pacifico - passiamo ai fatti”.
Il testo completo dell’ODG approvato in V Commissione al Senato
ODG sostituisce emendamento 1.28
La 5° Commissione permanente del Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1698, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)"
premesso che,
il provvedimento in esame introduce disposizioni relative al comparto istruzione ed insegnamento del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, prevedendo misure in materia di personale docente;
in riferimento al citato personale la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea ha ribadito la necessità di porre rimedio a quell'ossimoro tutto italiano rappresentato dal precariato scolastico, ormai divenuto un precariato stabile, evidenziando come “la normativa europea osta a una normativa nazionale che autorizzi, in attesa del l’espletamento delle procedure concorsuali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili” ;
tale problematica, riconosciuta come una delle patologie del nostro sistema di istruzione, presenta numerosi livelli di criticità, che interessano anche aspetti relativi ai meccanismi di reclutamento degli insegnanti, oggi imperniati su due meccanismi fondamentali: lo scorrimento delle graduatorie ad esaurimento e i concorsi nazionali;
considerato che,
la procedura del concorso nazionale, ripresa con il bando relativo al concorso espletato nel 2012, si trova in una fase che sembrerebbe ancora "sperimentale" e non sono attualmente chiariti i tempi e le dinamiche di un futuro concorso, considerando anche il fatto che i vincitori dell'ultimo sono ancora in attesa di prendere servizio;
in virtù di tali aspetti, le graduatorie ad esaurimento (GAE) rappresentano ancora oggi il canale di reclutamento attualmente più stabile e strutturato;
l'inserimento all'interno di tali graduatorie rimane tuttavia precluso ad una molteplicità insegnanti, pur in possesso di titolo abilitante, riconducibili alle seguenti categorie: docenti che hanno conseguito l’abilitazione attraverso i percorsi abilitanti istituiti ai sensi del DM 10 settembre 2010, n. 249, del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; docenti inseriti nelle graduatorie di merito del concorso a cattedra di cui al DDG 24 settembre 2012, n. 82; docenti in possesso di laurea in Scienze della Formazione Primaria; docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002;
si tratta di insegnanti che negli ultimi anni, al prezzo di grandi sacrifici personali e con oneri non indifferenti, anche sotto il profilo economico, hanno potuto conseguire l'abilitazione attraverso le diverse fattispecie di percorsi formativi abilitanti disponibili. Tali docenti si trovano ora in possesso di un'abilitazione, riconosciuta dallo Stato italiano, che di fatto risulta priva di valore effettivo, laddove non è considerata quale titolo di accesso all'unico reale canale di reclutamento stabile, quali sono le GAE;
impegna il Governo:-
a valutare l'opportunità di adottare, già a partire dai prossimi provvedimenti in materia, le opportune misure, anche di natura legislativa, finalizzate alla valorizzazione delle abilitazioni all'insegnamento citate in premessa, definendo l'accesso, per le categorie di insegnanti evidenziate, alle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti, e valutando l'opportunità di calendarizzare un aggiornamento anticipato delle stesse per prevederne l'inserimento.
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