Anief dissente con il Ministro Giannini, che oggi ha dichiarato: “in tre anni la ‘supplentite’ sarà curata: ci saranno supplenze sì, ma saranno quelle fisiologiche, brevi”. Basta ricordare che quest’anno, dopo il piano di assunzioni della Legge 107/2015, sono stati comunque stipulati oltre 115mila contratti a tempo determinato: gli stessi del passato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): c’è solo un modo per cancellare il fenomeno delle supplenze, quello di trasformare in cattedre al 31 agosto decine di migliaia di posti oggi conferiti solo fino al 30 giugno dell’anno successivo. Limitarle a quella data, infatti, è possibile solo nel caso in cui vi siano effettive ragioni sostitutive. Se si vuole davvero eliminare in modo chirurgico il precariato, una volta per tutte, il Miur attui il prima possibile tale monitoraggio. E, subito dopo, decida di immettere in ruolo sulle tante cattedre vacanti.
Per aderire ai ricorsi per la stabilizzazione del personale che ha svolto oltre 36 mesi di supplenze, per il recupero degli scatti di anzianità, delle ferie non godute e altri diritti negati dall’amministrazione cliccare qui.
Oggi il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha detto che “in tre anni la “supplentite” sarà curata: ci saranno supplenze sì, ma saranno quelle fisiologiche, brevi”. Per Anief sono parole di circostanza, perché il Ministro sa bene che quest’anno sono stati conferiti 115.823 contratti di supplenza annuale, che sono alla fine gli stessi del passato: senza degli interventi efficaci sul computo della vacanza effettiva dei posti, continueremo ad aver dei numeri sempre alti.
“Dissentiamo da quanto detto dal Ministro Giannini stamane – dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – perché c’è solo un modo per cancellare il fenomeno delle supplenze: trasformare in cattedre al 31 agosto decine di migliaia di posti oggi conferiti solo fino al 30 giugno dell’anno successivo. Limitarle a quella data, infatti, è possibile solo nel caso in cui vi siano delle reali ragioni sostitutive. Se si vuole davvero eliminare in modo chirurgico il precariato scolastico, il Ministero dell’Istruzione attui quindi il prima possibile tale monitoraggio. E, subito dopo, decida di immettere in ruolo sulle tante cattedre vacanti, oggi a torto considerate non utili per questa procedura. Quindi, per questo motivo, destinate in modo perenne ai supplenti”.
“Quello adottato dal Miur è inoltre un metodo autolesionista – continua il presidente Anief - perché se l’insegnante precario abilitato dimostra al giudice che non sostituisce alcun collega, allora va applicata la normativa europea che limita l’abuso di supplenze: dopo 36 mesi di servizio svolto, anche non continuativo, il docente può legittimamente chiedere il debito risarcimento, oltre al pagamento delle mensilità estive e degli scatti di anzianità professionale. E sempre più giudici stanno dando ragione ai ricorrenti, dando ordine di corrispondere cospicue somme risarcitorie”.
Per aderire ai ricorsi per la stabilizzazione del personale che ha svolto oltre 36 mesi di supplenze, per il recupero degli scatti di anzianità, delle ferie non godute e molti altri diritti negati dall’Amministrazione cliccare qui.
Per approfondimenti:
Giannini: «In tre anni la “supplentite” sarà curata» (Il Sole 24 Ore del 9 giugno 2016)