Un dossier pubblicato in queste ore dall’Ufficio studi della Camera rivela che non è possibile realizzare uno dei pilastri su cui si basa la riforma della ‘Buona Scuola’: assunzioni e organizzazione degli istituti devono comunque basarsi sul numero effettivo di posti disponibili e “non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche determinata nell’a.s. 2011/2012”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): considerando che con la Legge di Stabilità quasi 2mila istituti autonomi verrebbero privati del vicario del preside, la mancata adozione dell’organico funzionale porterebbe un livello di disservizi altissimo.
Si sta sciogliendo come neve al sole il progetto del Governo di attuare la riforma della Scuola attraverso l’attuazione dell’organico funzionale, ovvero l’assegnazione di un contingente che potesse permettere ad ogni istituto di contare su un nucleo di docenti prescindendo dai posti effettivamente liberi. Ma anche per permettere quasi 150mila assunzioni di docenti precari, oltre che una organizzazione scolastica, sulla carta, più snella e funzionale: un approfondito dossier pubblicato in queste ore dall’Ufficio studi della Camera, ha infatti messo in evidenza che l'organico funzionale è progetto molto teorico ma che assai difficilmente potrà compiersi.
Nell’accurato dossier redatto a Montecitorio, si legge che "gli organici dell’autonomia e di rete devono essere costituiti nei limiti previsti dall'art. 64 del D.L. 112/2008 (L. 133/2008), sulla base dei posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno, fatte salve le esigenze di rimodulazione annuale". Inoltre, "deve, in ogni caso, rimanere fermo il disposto dell’art. 19, co. 7, del D.L. 98/2011 (L. 111/2011), in base al quale, a decorrere dall’a.s. 2012/2013, le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed ATA della scuola non devono superare la consistenza delle relative dotazioni organiche determinata nell’a.s. 2011/2012".
Oltre che mettere in dubbio la fattibilità delle 150mila assunzioni previste dall’articolo 3 della ‘Buona Scuola’, anche se a dire il vero i posti effettivamente liberi non è poi molto lontano da quella cifra, la relazione prefigura migliaia di istituti e plessi scolastici lasciati al loro destino. Attraverso il comma 8 dell’articolo 28 della Legge di Stabilità, infatti, il Governo vorrebbe abrogare gli esoneri e semiesoneri annuali dei collaboratori del dirigente scolastico. Ma venendo anche meno l’organico funzionale, quasi 1.200, attualmente in reggenza, più altre scuole 600 sottodimensionate, non avrebbero più nessuna figura professionale a cui affidare la responsabilità dell’Istituto.
“Pensare che quasi 2mila istituti autonomi possano essere affidate in reggenza – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – a dirigenti scolastici che già devono gestire tra i 5 e 7 plessi a testa, senza prevedere un docente vicario esonerato dalle lezioni, porterebbe un livello di disservizi altissimo. Senza contare che anziché sviluppare nuove forme di carriera all’interno del sistema scuola, si vanno a tagliare quelle poche già esistenti”.
Non bisogna poi dimenticare che oggi ci sono anche circa tremila istituti che, per l’elevata presenza di allievi oppure per la presenza di sedi distaccate, che vengono gestire da insegnanti con il cosiddetto semiesonero: in pratica, il docente incaricato di questo ruolo, sempre individuato dal dirigente scolastico, svolge meno ore in classe per dedicarsi all’organizzazione scolastica. E anche per queste scuole la disorganizzazione, senza incaricati e organico funzionale, è assicurata.
“In media – continua Pacifico - in una scuola su tre si verrebbero a determinare situazioni di ingestibilità. Tra l’altro già l’ex premier Mario Monti, nel 2012, tentò d mettere mano alla valenza di questo servizio. Riuscì però solo ad annullare le indennità da attribuire ai vicari. E, a proposito di indennità, è bene che il personale sappia sin d’ora che dal prossimo anno il Fondo d’Istituto verrà assorbito in buona parte dalle ore, in eccedenza, da assegnare al personale di ruolo che verrà di volta in volta incaricato di sostituire i colleghi assenti: ciò avverrà in ossequio alla norma che prevede la sparizione delle supplenze brevi, sempre prevista dalla legge di bilancio di fine anno. Dai calcoli dell’Anief – conclude Pacifico – i circa 650 milioni di euro destinati al Miglioramento dell’offerta formativa, potrebbero essere addirittura inferiori alla necessità di ogni istituto di far sostituire il personale in malattia”.
Fino a domani la Legge di Stabilità 2015 sarà all’esame delle Commissioni Parlamentari della Camera: “il Governo sembra intenzionato a non lasciare troppo spazio alla discussione tanto è vero che – riporta la stampa specializzata - in Commissione Bilancio i termini per la presentazione di emendamenti al ddl sono stati fissati alle ore 13 del prossimo 7 novembre”. Anief si appella ancora una volta al buon senso dei parlamentari, perché agiscano sul testo approvato dal CdM e ‘bollinato’ dal Quirinale inserendo le dovute modifiche per evitare che dal prossimo anno scolastico migliaia di plessi scolastici vengano abbandonati al loro destino.
Per approfondimenti:
Il Testo completo della Legge di Stabilità 2015
Disegno di Legge Stabilità 2015: relazione illustrativa