Per Anief senza censimento serio su posti vacanti sarà caos per supplenze ordinarie (100.000 contratti da assegnare al 30 giugno, il 70% dato a docenti seconda fascia Gi, esclusi da assunzioni). Tradita la sentenza della Corte Europea. Restano fuori anche 7.000 idonei dei concorsi, insieme a 10.000 supplenti ATA, 150 educatori, 7.000 docenti superiori e 37.000 infanzia e primaria - uno su due - Gae (che saranno cancellate con Gm dal 1° settembre), docenti di religione e scuole estere del Mae. Il sindacato chiede profonde modifiche al Parlamento e proclama uno sciopero per il personale ATA precario (10 aprile) e uno generale con USB e UNICOBAS di tutto il personale della scuola (24 aprile). Pronti migliaia di ricorsi in tribunale.
E tutto questo - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - perché il Miur non vuole ammettere la finzione sull’organico di fatto perpetrata negli ultimi quindici anni per non esporsi a risarcimenti milionari. Potrebbero ammontare a 9 miliardi i risarcimenti da restituire ai precari, a fronte dei 20 milioni stanziati per chi ha già ricorso.
Ma se le assunzioni dovevano servire a ottemperare alla sentenza della Corte europea sul precariato scolastico, allora il piano del Governo fa acqua da tutte le parti, in primo luogo, perché almeno il 50% dei posti dati con contratti al termine delle attività didattiche (30 giugno) si sa essere senza titolare e per lo più affidato ai docenti precari abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto: bene, né questi posti contemplati negli organici assegnati al ruolo né tale personale sarà stabilizzato, ragion per cui ricorrerà in tribunale per essere stabilizzato denunciando l’abuso dei contratti a termine e rivendicando il diritto a essere inserito nella fascia aggiuntiva delle Gae. Sono più di 120 mila, ma il Governo è abituato ai numeri alti, come li ha visti in piazza di recente.
Ora parliamo degli organici individuati per le assunzioni e del personale iscritto nelle Gae (Graduatorie ad esaurimento) e nelle Gm (Graduatorie di merito). In premessa, abbiamo ricordato come il Miur non abbia chiesto ai dirigenti scolastici quali contratti al 30 giugno fossero stati assegnati su posto vacante senza ragione sostitutive. E la conclusione è da commedia, visto che di posti al 30 giugno nel piano di assunzioni non se ne parla se non per quelli in deroga su sostegno o su spezzone, quando tutto il problema del precariato risiede sull’illegittimo utilizzo di tale organico.
Il Miur prevede di assumere 101 mila docenti - erano 150 mila ancora a dicembre - affermando di aver 52 mila posti vacanti (18 mila per i pensionamenti, 9 mila su sostegno, 17 mila su supplenza annuale, 8 mila su spezzoni e posti in deroga su sostegno stabilmente assegnati in organico di fatto) e di aver avuto autorizzato dal MEF, entro il 31 maggio, la costituzione di un organico funzionale (OF) da assegnare alle scuole di altri 49 mila unità.
Un’assunzione su due, secondo le statistiche dal Miur evidenziate, non avrà problemi di copertura finanziaria grazie al contratto firmato da CISL, UIL, SNALS, GILDA, il 4 agosto 2011, che elimina il primo gradone stipendiale, raffreddando la carriera dei neo-assunti. Contratto illegittimo perché in contrasto con tre sentenze della Corte europea ma tanto vale, ci sono sempre i legali dell’Anief. Disposta, inoltre, l’assunzione prioritaria su posti di sostegno rispetto a quelli curricolari, il che arricchirà il contenzioso.
Nuovo problema: le assunzioni si faranno tutte o soltanto la metà?
Per individuare la metà dei posti da dare in ruolo in OF, infatti, il dirigente scolastico dovrebbe, entro il 31 maggio, sentito il Collegio e il Consiglio di Istituto - quando prima era competenza del Collegio l’individuazione del POF - comunicare all’USR una stima del personale che intende assumere per realizzare i fini autorizzati dalla legge per il potenziamento dell’offerta formativa - stima che confluirà nel piano triennale da approvare entro il prossimo ottobre - e attendere l’autorizzazione del Miur che dovrebbe emanare sempre, entro il 31 maggio, i decreti con cui distribuire il numero dei posti in OF per Regione, tenuto conto anche del tasso di dispersione scolastica, al fine della creazione di quegli albi per materia e ciclo di istruzione dove inserire a domanda chi potrà essere assunto dal DS. A parte il nuovo contenzioso che si attiverà nei tribunali contro i poteri discrezionali di scelta del dirigente scolastico avverso la chiamata diretta; ma la legge non c’è, perché il testo è un disegno e non un decreto e quand’anche fosse approvato in tempi d’urgenza, il termine del 31 maggio non potrebbe essere rispettato da alcuno degli attori chiamati, ragion per cui tutto rimarrà bloccato e probabilmente si procederà soltanto alla metà delle assunzioni: 50 mila e basta, un terzo di quelle previste a settembre.
Ancora un problema: cosa farà e come sarà trattato chi è assunto in OF?
Per il Miur, dovrà essere utilizzato per il potenziamento dell’offerta formativa secondo le richieste del DS, per la copertura delle nuove supplenze annuali su posto vacante che si determinano e delle supplenze brevi inferiori a dieci giorni. In questo caso, se appartenente a un ciclo superiore sarà utilizzato in un grado inferiore e viceversa. E le supplenze fino al termine delle attività didattiche, ovvero fino al 30 giugno? Potranno essere affidate per il solo a. s. 2015/2016 alla prima fascia delle graduatorie d’istituto per quel personale delle Gae che non sarà assunto, in primo luogo dell’infanzia, organico non incrementato in OF. Il perché poi non si comprende, visto che il 75% delle supplenze sotto i quindici giorni, il 90% delle supplenze sotto i tre giorni proviene dalle scuole dell’infanzia e della primaria. Basterebbe abolire la legge 169 del 2008, ripristinare il maestro prevalente su moduli e il docente specialista di lingua inglese in organico di diritto, anticipando l’obbligo scolastico di un anno con classi ponte tra infanzia e primaria per risolvere il problema degli organici dell’infanzia e della primaria e migliorare il livello di apprendimento dei bambini. Ma è una soluzione troppo difficile per un partito che votò contro quella legge che, guarda caso - ma è un puro caso - cancellò 40 mila posti.
Ma torniamo sugli organici. Premesso che sembrano esclusi dalle assunzioni i 7.000 idonei dell’ultimo concorso e gli idonei dei concorsi precedenti con la cancellazione delle Gm dal prossimo settembre, operazione che porterà nuovi contenziosi in tribunale visti i diritti acquisiti e il merito dimostrato. Il Miur vuole assumere tutti i 3 mila vincitori residui dell’ultimo concorso e una parte dei 140 mila docenti inseriti nelle Gae: 63.467 nella scuola media e superiore rispetto agli oltre 70 mila presenti, 37.234 nella primaria e infanzia rispetto agli oltre altri 37 mila presenti, soltanto la metà. Cosa faranno questi esclusi? Potranno prendere le supplenze dalla prima fascia della graduatoria d’istituto solo per il prossimo anno scolastico, considerato la cancellazione delle Gae e si presume delle stesse graduatorie d’istituto, eventi che porteranno a un nuovo scontato contenzioso in tribunale.
Se sono stati dimenticati i precari docenti di religione e gli educatori nonostante i pensionamenti di quest’anno, drammatica appare la situazione del personale assistente tecnico e amministrativo che dal prossimo anno non potrà essere chiamato come supplente breve per via della legge 190 del 2014, né in supplenza breve sotto i dieci giorni se collaboratore scolastico; e ciò nonostante 5 mila nuovi pensionamenti per 9.682 posti vacanti e disponibili il prossimo anno scolastico al netto dei 2.020 posti tagliati in organico di diritto. Dovranno ricorrere anch’essi, disperatamente, al giudice del lavoro per ottenere la stabilizzazione mai presa in considerazione dal Governo.
Per non parlare del reiterato mancato pagamento degli scatti di anzianità per il periodo di precariato come accertato da diverse corti di appello per tutti gli anni di supplenza.
Se il personale precario non ride, quello di ruolo comincia a piangere, non sfuggendo anch’esso alle derive autoritarie della chiamata diretta, sia esso un collaboratore con contratto di prestazione d’opera chiamato da un DS di un’altra scuola sia esso sovrannumerario e confluito nell’albo regionale.
È previsto un obbligo formativo di 50 ore per aggiornamento professionale: 20 ore on-line, 32 ore in presenza e 8 di autoformazione per ciascun docente secondo quanto deliberato dalla scuola che è finanziato con 52 euro a corsista (40 milioni complessivi) da parte del Miur. Se ci vorranno altri soldi, si potrà utilizzare la nuova Card fresca di zecca di 500 euro che sarà assegnata a ognuno dei 762.274 insegnanti in organico di diritto (381 milioni).
Ancora il Miur, per non perdere l’abitudine del contenzioso, assegnerà 200 milioni alle scuole proporzionalmente al numero dei dipendenti, affinché il/la DS premi non soltanto i tre membri dello staff che si è scelto ma anche chi gli/le piace in spregio a RSU e organi collegiali, ormai sfiduciati.
Questa è la riforma e ad Anief non piace. Chiederemo al Parlamento profonde modifiche.
Nel frattempo, abbiamo proclamato lo sciopero del personale Ata precario per il 10 aprile e sciopereremo e manifesteremo a Roma con tutto il personale della scuola, di ruolo o precario, docente o Ata, il prossimo 24 aprile insieme a chi si è schierato al nostro fianco nell’ultima campagna RSU (USB e UNICOBAS) per creare un fronte comune per cambiare questo percorso scelto dal Governo che aumenterà soltanto il contenzioso nelle aule dei tribunali.
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