Il presidente Marcello Pacifico: è una condizione imprescindibile, se davvero si vuole risollevare la loro professionalità.
Anief si dice d’accordo sulla linea del Governo, proposta attraverso le linee guida che verranno presentate domani mattina e oggi annunciate dal premier Matteo Renzi, di voler “proporre agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della supplenze”, anche chiedendo “loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità”.
“La proposta del Governo può essere condivisa – risponde Marcello Pacific, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir –, ma a condizione che contemporaneamente si leghino i loro stipendi al costo della vita: è una condizione imprescindibile, se davvero si vuole risollevare la loro professionalità. Negli ultimi anni l’inflazione è cresciuta del 12 per cento, rispetto agli aumenti delle buste paga dei docenti, che hanno il contratto scaduto dal 2009, incrementate solo dell’8 per cento. Ed i lievi incrementi sono stati tra l’altro erogati soltanto grazie al taglio di tante decine di migliaia di posti di lavoro e di due terzi delle attività aggiuntive di insegnamento”.
“Mentre nello stesso periodo – continua il sindacalista Anief-Confedir – nel comparto privato gli aumenti si sono collocati al 18 per cento. In questo modo per gli insegnanti italiani si continua a non tenere minimamente conto del prezioso lavoro che svolgono e di quanto indicato dalle norme sull’equa retribuzione lavorativa, a partire dall’articolo 36 della Costituzione. Come non si continuano a pagare gli scatti di anzianità ai precari, contro il volere dell’Europa”.
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