Le tante testimonianze sulla riforma raccolte durante le assemblee organizzate dall’Anief negli istituti confermano la contrarietà della base nei confronti dei provvedimenti proposti dal Governo: servono solo a tutelare gli interessi dello Stato, a discapito di quelli del personale e dell’utenza scolastica.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): serve una risposta dei lavoratori della scuola prima che la legge di bilancio di fine anno Governo e la riforma della scuola si trasformino in legge.
“La Legge di Stabilità approvata dal CdM e dal Quirinale contiene già una parte dei tagli previsti dalle linee guida sulla riforma del comparto Istruzione contenute nella ‘Buona Scuola’. Il personale lo sta scoprendo in questi giorni: nei meandri delle relazioni, tecniche ed illustrative, della legge di bilancio di fine anno, infatti, stanno emergendo le vere intenzioni del Governo. Ovvero assumere i precari con i soldi risparmiati dallo stesso comparto dell’Istruzione pubblica. Questo non lo possiamo permettere: per tali motivi venerdì 31 ottobre, dopodomani, abbiamo proclamato lo sciopero di tutto il personale di ruolo e precario”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, alla vigilia dell’iniziativa che porterà disagi in molti istituti scolastici.
Il Governo, infatti, vuole far quadrare i conti penalizzando ancora una volta i lavoratori impegnati nelle scuole, gli alunni e le loro famiglie. Attraverso tagli sparsi al settore, infatti, si finanziano le uniche operazioni – l’assunzione di 150mila docenti precari e il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro alle superiori – che necessitano di copertura economica. Il sindacato si è da subito schierato contro questa “partita di giro”, che potrà solo far arretrare il già modesto piazzamento della scuola pubblica italiana nel ranking dei sistemi d’istruzione internazionali.
È ampia la lista dei motivi che hanno portato l’Anief a decretare la mobilitazione del personale, docente, Ata, di ruolo e precario, che culminerà nello sciopero indetto per il giorno 31 ottobre. La protesta vuole costituire una risposta collettiva di tutti quei docenti e del personale scolastico che vogliono opporsi con fermezza alla Legge di Stabilità ‘bollinata’ dal Quirinale:quindi al blocco contrattuale fino al 2018, all'addio agli scatti di anzianità, al congelamento degli stipendi per tutta la carriera, al saccheggio del Fondo d'istituto, all'utilizzo delle ferie forzate, al taglio economico per la malattia dei lavoratori, alla trattenuta del 2,5% per il TFR, alla cancellazione del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011, agli ulteriori tagli al personale ATA già ridotto di 47mila unità dalla riforma Gelmini.
La mobilitazione e lo sciopero intendono poi inviare un forte messaggio di opposizione alla sparizione delle supplenze di pochi giorni (per amministrativi e tecnici tutte quelle decretabili dai presidi), alla cancellazione della figura tradizionale dei vicari dei dirigenti scolastici, per via dell’abrogazione di esoneri e semiesoneri, all’addio alle posizioni di comando, distacco, fuori ruolo. Oltre che all'intenzione espressa, nella bozza di riforma, di far recuperare le ore d’insegnamento non svolte durante la sospensione didattica e di eliminare i precari dalle graduatorie d’istituto.
In questi giorni l’Anief sta toccando con mano il malcontento della categoria, durante le assemblee svolte nelle scuole. "Ora, se lo sciopero sarà condiviso – continua Pacifico – l’opposizione alle domande poste dal Governo su organizzazione dell’orario di lavoro, utilizzo del personale, reperimento dei fondi, ricostruzione di carriera e valutazione sarà ancora più chiara. Il nostro è un sindacato che crede in determinati principi: invalicabili, insindacabili, intoccabili".
Per approfondimenti:
Le linee guida del Governo sulla “Buona Scuola”
La Relazione tecnica alla Legge di Stabilità 2015
La Relazione illustrativa alla Legge di Stabilità 2015
Il 31 ottobre sciopero Anief per tutto il personale precario e di ruolo