Il sindacato Anief, a tutela dei docenti che vogliono partecipare, ha attivato un ricorso al Tar Lazio avverso l'esclusione dal concorso ordinario 2020 infanzia/primaria e/o per i posti di sostegno di coloro che hanno conseguito il titolo successivamente alla data del 31 luglio 2020.
La partecipazione al ricorso è possibile per coloro che entro la data del 05 novembre 2021 abbiano conseguito il titolo di abilitazione all'insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all'estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente e/o la specializzazione di sostegno V ciclo ex d.m. 95/2020.
Per i dettagli e aderire è possibile accedere all’area dedicata sul sito cliccando qui. C’è tempo fino al 6 dicembre.
Pacifico, "avevamo espresso da subito la contrarietà all’illusione che le scuole potessero essere luoghi dove i contagi sono rari"
"Clamoroso ripensamento del protocollo sulla scuola che prevede di non mettere in quarantena l'intera classe quando c'è un solo caso e quindi ritorno alla Dad: ministero alla Salute e Regioni hanno deciso di bloccare quasi sul nascere la possibilità di evitare le quarantene in caso di unici contagi". Così una nota dell'Anief.
(ANSA) - ROMA, 30 NOV - "Clamoroso ripensamento del protocollo sulla scuola che prevede di non mettere in quarantena l'intera classe quando c'è un solo caso e quindi ritorno alla Dad: ministero alla Salute e Regioni hanno deciso di bloccare quasi sul nascere la possibilità di evitare le quarantene in caso di unici contagi". Per il sindacato Anief "si tratta di una decisione che non sorprende, semplicemente perché è sbagliato essersi illusi che le scuole possano essere luoghi protetti nelle condizioni in cui versano". Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che "il sindacato aveva espresso da subito la sua contrarietà all'illusione che le scuole possano essere luoghi dove i contagi sono rari, perché non si è provveduto né a sdoppiare le classi, né ad aumentare la capienza delle aule. Inoltre, si è pensato in modo illusorio che le vaccinazioni del personale, tra l'altro quasi tutto già vaccinato, fossero sufficienti per risolvere il problema degli affollamenti in classe in tempo di pandemia. Approvando un provvedimento, l'obbligo vaccinale dal 15 dicembre, pure vessatorio e contro il quale noi abbiamo deciso di ricorrere in Tribunale contro gli atti attuativi, così da sospendere il provvedimento prima della metà di dicembre, quando entrerà in vigore per tutti i dipendenti della scuola". (ANSA).
La sua significativa attività di difesa della classe operaia è stata riconosciuta a livello mondiale. Giuseppe Di Vittorio, considerato il padre del sindacalismo italiano, è il protagonista di ''Viaggio nel tempo, dal passato al futuro'', programma condotto da Giacinto De Caro, in onda su Radio Techetè martedì 30 novembre a mezzanotte e mezza e mercoledì 1 dicembre, alle 12.30. A 12 anni, Peppì (come lo chiamano affettuosamente a Cerignola) appare già uno scaltro sindacalista: sebbene sia ancora agli inizi, è già schierato al fianco dei braccianti agricoli pugliesi, per difenderli dai soprusi dei grandi proprietari terrieri. Ma la vita di Giuseppe Di Vittorio è costellata di tante conquiste per i diritti dei lavoratori a livello nazionale, che lo porteranno al vertice della Cgil in Italia e successivamente a essere eletto presidente della Federazione Sindacale Mondiale nel 1953. Per ricordare l'autorevole figura di Di Vittorio e svolgere un raffronto tra il sindacalismo di allora, a tutela dei lavoratori, e quello della storia recente, ''Viaggio nel tempo'' ha chiesto anche il supporto di Marcello Pacifico, presidente dell'ANIEF, un giovane sindacato nazionale, che è partito dal mondo della formazione, della scuola e dell'università e che ha scalato rapidamente i vari livelli di rappresentatività. ''Viaggio nel Tempo, dal passato al futuro'' è poi in podcast su Rai Radio Techetè
Il sindacato Anief ha attivato le preadesioni per aderire gratuitamente al ricorso al Tar per impugnare gli atti attuativi dell'obbligo vaccinale per il personale scolastico entro 60 giorni e ottenerne la sospensione entro il 15 dicembre, in considerazione del fatto che i ricorsi al giudice del lavoro potranno essere sempre fatti entro cinque anni. "Il decreto sull'obbligo vaccinale per il personale della scuola, formalizzato Gazzetta Ufficiale - spiega il presidente del sindacato, Marcello Pacifico - diventa ancora più illogico dinanzi ai dati dei contagi registrati nell'ultima settimana: secondo l'Istituto Superiore di Sanità, l'aumento dell'incidenza si è infatti riscontrato soprattutto nei giovani di età inferiore ai 12 anni, ovvero la fascia d'età sicuramente non coperta dal vaccino". Il sindacato ricorda anche che il personale, che non si vede riconosciuta l'indennità per il rischio biologico, è stufo di ascoltare slogan da parte delle istituzioni: per questo Anief ha deciso di scioperare il 10 dicembre, ricorrendo anche in Tribunale contro gli atti attuativi dell'obbligo vaccinale, così da avere una risposta al giudice amministrativo prima del 15 dicembre, quando la vaccinazione obbligatoria dovrebbe entrare in vigore. (ANSA).