''Nel caso della scuola correlata al Covid c'è un dato su cui nessuno ha riflettuto: sul 100 per cento di studenti - da un anno a diciotto anni di età - che hanno avuto un contagio, sono 200 mila in Italia, il 60 per cento ha riguardato il primo ciclo di istruzione, dalla scuola dell'infanzia alla scuola media, quindi le scuole che stiamo aprendo ora''. Lo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che è stato intervistato da Radio Crc sul tema della riapertura delle scuole. "Questo ci deve fare molto riflettere: non vorrei che la paura di non avere la possibilità di organizzare i trasporti abbia giocato su delle decisioni che in questo momento appaiono irragionevoli", ha continuato
"Cresce il budget che la Commissione europea metterà a disposizione dell'Italia per la ripresa post-Covid-19. E cresce pure la quota parte che verrà dedicata al rilancio della scuola". Lo ricorda l'Anief precisando però che "diventa ora fondamentale non disperdere i fondi provenienti dall'Europa. Quando in primavera verranno stanziati, dovranno servire a valorizzare anche il personale, adeguando certamente gli stipendi, oggi tra i più bassi dell'area Ocse, introducendo quell'indennità di rischio biologico che il Covid ha fatto esplodere ma che in realtà per chi insegna esiste da sempre ed è dimostrata dalla troppo elevata percentuale di burnout presente nella categoria"
"È un errore avere deciso di riprendere le lezioni in presenza senza avere sottoposto a uno screening gli studenti e il personale". Lo ha detto a Italia Stampa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando il decreto sulla riapertura delle scuole superiori, a seguito degli accordi presi dal Consiglio dei Ministri che ha fatto slittare all'11 gennaio il ritorno degli studenti in presenza nelle classi. "In realtà - ricorda il sindacalista - come avevamo già detto il 17 dicembre, servirebbe un periodo cuscinetto di una decina di giorni, che va dal 7 al 18 dicembre, durante il quale poter sottoporre il tampone rinofaringeo a tutta la popolazione studentesca e al personale, così da capire scuola per scuola come potere riaprire alla didattica"
Martedì 19 gennaio 2021, dalle ore 17 alle 18.30, si terrà un incontro telematico organizzato dal sindacato dal titolo “Contratti Covid: le azioni di tutela Anief”. Relatori: Marco Giordano, segretario generale Anief, e Giovanni Rinaldi, avvocato dell’Ufficio legale Anief. Per registrarsi, cliccare qui
WEBINAR: Contratti Covid: le azioni di tutela Anief
DATA: martedì 19 gennaio 2021, ore 17.00/18.30
RELATORI: Marco Giordano (segretario generale ANIEF) e Giovanni Rinaldi (avvocato ufficio legale Anief)
LINK: https://register.gotowebinar.com/register/3200577605508144656
(ANSA) - ROMA, 05 GEN - Per Marcello Pacifico, leader dell'Anief, la scuola non è pronta alla ripartenza del 7 gennaio, "non si è fatta un'indagine sulla diffusione del virus tra gli studenti e tra il personale come si era previsto quest'estate quando i casi di contagio erano il 3% di quelli registrati in questi giorni". Per Pacifico "bisogna intervenire e subito su autonomie scolastiche, plessi, classi e organici. Deve essere innalzato il rapporto alunni-personale scolastico e rendere prioritaria la vaccinazione volontaria di insegnanti, Ata, educatori". Per quanto concerne gli organici, il sindacalista ha detto che è necessario "approfittare di questa emergenza per ripensare all'attribuzione degli organici in base alle esigenze del territorio, senza più ricorrere alla supplentite, per sbloccare i trasferimenti e non utilizzare più posti in deroga sul sostegno". (ANSA).
"Bisogna adeguare la retribuzione al costo dell'inflazione registrata negli ultimi dodici anni. Le buste paga degli insegnanti non soltanto sono inferiori a quelle dei colleghi europei ma sotto ancora di dieci punti rispetto al costo della vita. Né sono state riconosciute specifiche indennità di rischio biologico o di burnout. Come sindacato continuiamo a dire che non si può parlare di valorizzazione del personale scolastico senza aumento degli stipendi, con inserimento anche dell'indennità di rischio collegata al Covid-19. Per noi è necessario incrementare gli stipendi mediamente di almeno 250 euro al mese, quindi di 3 mila euro l'anno; tale esigenza deve essere accompagnata a quella di abbattere la precarietà, oltre a quella della cancellazione dei tagli draconiani della Legge 133/2008". Lo dice il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
"La Legge di Bilancio 2021 porta delle risorse non sufficienti per rinnovo contrattuale dei lavoratori della scuola: per il triennio 2019-2021 dei settori della pubblica amministrazione sono stanziati infatti 400 milioni di euro che si aggiungono ai 3.335 già disposti con le leggi di bilancio del 2019 e 2020 per un totale complessivo di 3.775 milioni di euro. Tuttavia, le risorse effettivamente disponibili per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego ammontano a poco più di 3,2 miliardi. Alla fine della fiera, per il comparto scuola, che conta oltre un milione di buste paga, la cifra messa a disposizione per il rinnovo contrattuale comporta un aumento degli stipendi in percentuale di circa il 3,5%, ovvero 83 euro medi mensili lordi: una cifra, quindi, che fa il paio con quella di due anni fa, quando si registrò, in occasione dell'unico rinnovo contrattuale dell'ultimo decennio, un incremento del 3,48%, che portò infatti 85 euro medi lordi". A sostenerlo è il sindacato Anief. "Certo, alla fine molti insegnanti porterebbero a casa in più altri 100 euro (ma solo fino a 28mila euro di redditi) derivanti dal taglio all'Irpef che viene rifinanziato dalla stessa Legge di Bilancio. Ma i patti erano altri, pure con i precedenti ministri della Funzione Pubblica e gli stessi Bussetti e Fioramonti. Come sindacato - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato Anief - abbiamo sempre evidenziato l'anomalia degli stipendi della scuola. Con gli aumenti accordati si arriverebbe comunque ad assegnare dei compensi mensili ancora inferiori di sette punti all'aumento del costo della vita registrato nell'ultimo decennio, ma almeno con la possibilità dell'elemento perequativo, a copertura dei redditi più bassi dello Stato". (ANSA).