° La pubblica consultazione (15 settembre – 15 dicembre) sulla “visione” renziana della Scuola
Per definire on line (sito, passodopopasso.italia.it) le Linee guida, il premier chiede “una mano” a tutti; del resto, quanti cittadini possono dirsene disinteressati, considerando che gli studenti sono otto milioni di studenti, i genitori sono quasi il doppio e un milione sono i dipendenti, tra docenti, dirigenti e personale A.T.A. L’ANIEF non mancherà di contribuire con le dichiarazioni ufficiali del Presidente e del Direttivo e, in questa rubrica, con schede di volta in volta su una tessera del complesso mosaico “All’Italia serve una buona scuola”. Iniziamo con un argomento soft (sul quale c’è un consenso vasto): la generalizzazione del servizio prescolare per l’infanzia (fino ai 6 anni). “All’Italia serve una buona scuola”ne tratta ai punti 1 e 4, in questi termini: “Grazie al piano straordinario di assunzioni sarà possibile intervenire in modo efficace sulla scuola dell’infanzia… Nelle GAE risultano poi 80904 mila docenti iscritti per la classe di concorso dell’infanzia o della primaria: circa 20 mila serviranno per coprire le cattedre scoperte (rientrano nei 50 mila menzionati sopra), mentre i restanti 60 mila saranno utilizzati come organico funzionale di questi cicli, sostituendo i colleghi nei momenti delle assenze … o sostenendo i passaggi più delicati tra i diversi snodi del percorso scolastico… o rendendo possibile il tempo prolungato e il tempo pieno nelle scuole. Aiutando, in questo modo, le famiglie nella fase più delicata…di crescita dei loro figli. …Il corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria è preordinato alla formazione culturale e professionale di coloro che decidono di voler insegnare nelle scuole dell’infanzia e primaria. È un percorso già immediatamente abilitante, comprensivo delle attività di tirocinio”. “Per creare una nuova generazione di italiani che conoscono bene le lingue, a partire dall’inglese, dobbiamo fare in modo che l’apprendimento sia precoce, attivando percorsi fin dalla scuola dell’infanzia, come già accade in alcuni territori… Parte dei docenti dell’organico funzionale potranno essere impiegati per affrontare uno dei punti deboli del nostro sistema: gli snodi di passaggio, in particolare quelli tra scuola dell’infanzia ed elementare …”. La su riportata proposta governativa si aggancia ald.d.l. n. 1260 'Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni e del diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento' che la VII Commissione permanente del Senato è in procinto di approvare. L’assunto centrale è che la progressiva generalizzazione del servizio prescolare per i bimbi di età fino ai 6 anni contribuisca a prevenire le diseguaglianze sociali: un obiettivo, dunque, sociale e civile che è proprio della Scuola – a cominciare da quella dell’infanzia. Il nostro punto di vista. L’Anief ha espresso, anche in sede istituzionale, apprezzamento per le finalità e per l’impianto complessivo del d.d.l. n. 1260, un piano nazionale pluriennale per raggiungere, entro il 2020, una copertura del 33% degli asili nido e una generalizzazione della scuola dell'infanzia. Se attuato, favorirà i percorsi di integrazione sociale nella logica delle pari opportunità e in quella dell’accorciamento del gap tra Nord e Meridione d’Italia. Abbiamo considerato positivamente anche i possibili effetti di questo provvedimento in risposta alle esigenze educative connesse ai flussi migratori verso il nostro Paese, visto che l’Italia, volente o nolente, è protagonista nel quadro di una dinamica etnico-politica che, è stato osservato: costituisce una redistribuzione di fatto della ricchezza planetaria, la redistribuzione che gli Stati egemoni non hanno storicamente mai inteso accettare malgrado che le autorità religiose e le associazioni umanitarie li abbiano a ciò sollecitato fin dal Secondo dopoguerra. Per tutti i piccoli d’età compresa tra i tre e i sei anni lo Stato attiverebbe progressivamente il servizio per l’Infanzia, e potenzierebbe il servizio da erogare ai bambini fino ai tre anni, appunto quei “mille asili nido in mille giorni” ipotizzati da Renzi, nei quali i piccolissimi andrebbero alla scoperta delle dinamiche interpersonali extrafamiliari. Rilevazioni recenti collocano l’Italia tra i paesi europei con il numero più basso di servizi alla prima e primissima infanzia, e con differenze tra le regioni enormi: il minimo è fatto segnare dai comuni dellaCalabria (2,1 per cento).
° Sperimentazione pilota del percorso ridotto «Hour of Code»: un’ora di lezione interattiva
A bambini di 4.600 classi della scuola primaria sarà presentato, con modalità accattivanti, il linguaggio-macchina dei computer. Già dal prossimo ottobre (dall’11 al 17), previa convenzione MIUR- Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, duecento classi accederanno ai corsi sperimentali “ridotti” di educazione iniziale all’informatica, attraverso la piattaforma internazionale code.org, in versione adattata al contesto italiano (è ribattezzata «italia.code.org»). I corsi saranno estesi alle scuole che desidereranno partecipare. “L’ambizione del governo” – leggiamo su corrieredellasera.it del 27/08/2014 – è coinvolgere, nell’a.s. 2014/2015, circa 4600 scuole primarie, e offrire il servizio a tutte le scuole, nell’a.s. 2016/2017.
3) A Senigallia, da oggi al 7 settembre 2014, il Seminario: “Verso un nuovo umanesimo attraverso la revisione dei curricoli scolastici europei”
Da TuttoscuolaNEWS (n. 646 - 1 settembre) riportiamo la notizia dell’VIII Seminario nazionale di Educazione Interculturale promosso dalla CVM-Comunità Volontari nel Mondo (www.cvm.an.it). Si discuterà delle strategie editoriali per una rinnovata offerta di materiali didattici, utilizzabili online, consentanei alle problematiche multiculturali. “Il seminario si svolge nel quadro del progetto europeo di ricerca-azione ‘Critical review of the historical and social disciplines’ che prevede la produzione di UdA che saranno poi sperimentate, nell’a.s. 2016-17…. Attualmente una serie di insegnanti, con il coordinamento di CVM, è impegnata nella produzione di circa 15 quadri sinottici di UdA, destinate prevalentemente a studenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. L’approccio metodologico è quello interdisciplinare (con collegamenti, per esempio, tra storia, geografia, lingua nazionale e economia) e interscalare, nel senso che le UdA possono essere trattate su scala internazionale o anche locale. Il tutto nel quadro di una didattica sempre più multimediale e interattiva. Una nuova frontiera per la scuola e anche per l’editoria scolastica”.