° Scuola e Internet. Progetto “Webtrotter: il giro del mondo in 80 minuti”
Oggi alle ore 10.30, al Miur, presentazione della II edizione del progetto con il quale Ministero e l’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico si propongono di orientare gli studenti all’uso efficace di Internet per le loro ricerche scolastiche. Il concorso per questo a.s. ha per tema “Expo2015”. Studenti del primo biennio delle scuole secondarie di II grado si impegneranno in una competizione on line per rispondere, in 80 minuti, utilizzando le risorse offerte dal Web, a una serie di quesiti di natura culturale attinenti a varie discipline scolastiche. E’ programmata anche una iniziativa di formazione rivolta ai docenti: un percorso gratuito in e-learning sulle nuove forme didattiche utili per un uso appropriato dei nuovi strumenti digitali. Gli istituti che vogliano partecipare devono: - identificare un docente interno che funga da Referente d’istituto; - selezionare, tra gli studenti interessati, una o più squadre di 4 studenti (2 ragazze e 2 ragazzi) che partecipino alle gare; - identificare il docente guida di ogni squadra. Le qualificazioni si svolgeranno il 10 marzo 2015; le 100 squadre qualificate parteciperanno (sempre on line) alla finale del successivo 31 marzo. La premiazione delle dieci migliori squadre, il 15 aprile a Genova.
° Olimpiadi italiane di Astronomia 2015
Sono organizzate dalla Società Astronomica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, d’intesa con il MIUR. Riportiamo dal sito del MIUR. “La Società Astronomica Italiana (SAIt) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), nell’ambito del Protocollo d’intesa con il Ministero…, organizzano le Olimpiadi Italiane di Astronomia 2015. Scopo dell’iniziativa è quello di stimolare l’interesse per lo studio delle discipline scientifiche in generale e dell’Astronomia e dell’Astrofisica in particolare, offrendo agli studenti delle scuole italiane un’occasione di incontro e di confronto fra le diverse realtà scolastiche e fra scuola e mondo della ricerca scientifica. Sono ammessi a partecipare all’edizione 2015 le studentesse e gli studenti delle scuole italiane nate/i negli anni 2000 e 2001 (categoria Junior) e negli anni 1998 e 1999 (categoria Senior), senza distinzione di nazionalità e cittadinanza. La competizione è strettamente individuale e si svolge in tre fasi, come specificato nel bando allegato al quale si fa specifico rinvio anche per quanto attiene alle modalità di partecipazione e ai termini di presentazione degli elaborati. I vincitori delle Olimpiadi Italiane di Astronomia rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi Internazionali di Astronomia, che avranno luogo in autunno nella sede e con le modalità che saranno successivamente comunicate sul sito www.olimpiadiastronomia.it.
° Semplice-mente
Se e quando si rinnovasse il contratto di lavoro. Tra le tante urgenti questione salariali, queste tre sono state misconosciute, per ragioni incomprensibili; eppure si tratta di rivendicazioni ragionevoli: 1- perché non prevedere una indennità a favore degli insegnanti nominati su cattedre orario articolate su sedi di comuni diversi e tra loro distanti? 2-Perché non prevedere una indennità a favore degli insegnanti nominati per classi numerose? 3- Perché non prevedere una indennità a favore degli insegnanti di discipline per le quali è prevista la doppia valutazione (dello scritto e dell’orale) e che, pertanto, hanno obblighi didattici aggiuntivi? Queste semplici considerazioni, si badi bene, non le intendiamo sotto l’etichetta della premialità (concetto alquanto debole, nella versione che da qualche anno i responsabili della politica scolastica vengono declinando) ma sotto la categoria: “diritto ovvio del lavoratore”. Quanto alla prima questione, ho visto colleghi rompersi le gambe, in incidenti stradali sulle strade provinciali, nel recarsi da una scuola a quella di servizio in un comune differente; altri ci hanno rimesso l’automobile sulla neve; tutti ci hanno messo, di tasca propria, benzina, lubrificanti, ammortizzatori e ammortamento della vettura. E perché, se la nomina su più sedi è disposta d’ufficio ? Quanto alla seconda questione e alla terza, molto ci sorprende che al tavolo delle trattative nessuno abbia messo rimedio a queste sperequazioni. Che i funzionari ministeriali e i funzionari dell’ARAN possano essere all’oscuro di questioni didattiche è comprensibile, ma i sindacalisti che vengono dai quadri della Scuola non possono non sapere che l’onere didattico dell’insegnante (che è responsabile del “successo formativo” dei suoi alunni) è correlato al numero degli alunni e alla quantità di “strumenti” valutativi curricolari che il Collegio dei docenti fa obbligo ad alcuni insegnanti di adottare. E’ evidente anche a un bambino, ad esempio, che l’insegnante di Italiano impiega non meno di mezz’ora per correggere il compito di un solo alunno (se deve farlo in modo efficace per assolvere al dovere di assicurarne il successo formativo); e se ha trenta alunni, impiegherà 15 ore; e se il Collegio docenti avrà deliberato che nel quadrimestre i “compiti” siano almeno in numero…... Su La Stampa dello scorso 15 settembre, Alessandro D'Avenia, insegnante e scrittore palermitano, ha cercato di fare capire quali sono, in effetti, i carichi didattici dell’insegnante al quale sia affidata una classe numerosa: “Ho sempre contato le mie ore di insegnamento non sulla base delle ore in classe (le famose 18 ore) ma delle ore che richiede il numero di alunni: interrogazioni, colloqui con i genitori e con lo studente, programmi mirati, correzione compiti, attività di potenziamento fragilità e di sviluppo talenti. Aggiungerei al dibattito sulla buona scuola (anche se sarebbe tempo di agire più che discutere su problemi evidenti da anni) di considerare la possibilità di aggiungere un coefficiente correttivo del numero di ore in cattedra, basato sul numero di alunni per classe. Conterei quasi come doppie le ore in una classe da 30 e più alunni, considerato 15 il numero ideale”. Ha anche spiegato la correlazione perversa tra l’eccessivo numero di alunni per classe e l’adozione, da parte degli insegnanti, della spesso sterile didattica frontale: Mentre si dibatte noi entriamo in classe lo stesso: proprio per quei 30 e più. Si può insegnare in una classe così? Forse sì a fronte del correttivo proposto sopra, ma non solo. Siamo ancorati a un tipo di lezione frontale in cui i ragazzi sono oggetto del nostro sapere da conferenzieri. Tutto il contrario del cosiddetto «apprendimento cooperativo»: attività che permettono al docente di essere meno protagonista in classe e più nella preparazione della lezione (obiettivi, strategie, tempi, verifiche chiari e dichiarati: non si fa così sul lavoro?). L’insegnante diventa orientatore e i ragazzi soggetti dinamici e protagonisti dell’apprendimento. In una cultura dal sapere sempre più reticolare, collaborativo, induttivo, è necessario rinnovare una scuola ancora basata quasi del tutto su processi di apprendimento frontali e generici, individualistici, deduttivi e ripetitivi. ….