° Il MIUR sta per avviare il primo ciclo triennale di valutazione delle scuole
Nei prossimi giorni sarà inviata ai dirigenti scolastici una Nota con le linee generali e la tempistica degli adempimenti loro affidati. Riportiamo le anticipazioni di ItaliaOggi (18 ottobre). L’obiettivo del MIUR è quello di valutare non più solo il successo formativo degli alunni ma anche l'organizzazione delle scuole e l’utilizzo delle risorse umane e strumentali; obiettivo ambizioso – improponibile, a nostro avviso, per ciò che attiene alla valutazione dell’attività didattica – ma che il Governo persegue con convinzione piena, al punto dal volere correlare all’esito della valutazione degli istituti la premialità dei loro dirigenti e perfino una quota percentuale del fondo di istituto. Secondo quanto riportato da ItaliaOggi, a fine ottobre l’Invalsi invierà alle scuole il modello RAV (RApporto di Autovalutazione) con l’indicazione degli elementi da monitorare entro il febbraio prossimo. I dati raccolti saranno a disposizione di chi dovrà valutarli al fine di progettare azioni di supporto (da implementare nell’a.s. 2015-2016), e già dal luglio 2015 saranno online, a disposizione anche degli utenti e dalla pubblica opinione, a fini comparativi. Nell’a.s. 2015-2016, il 10% della scuole saranno “visitate” dai nuclei esterni di valutazione guidati da dirigenti Miur e/o ispettori, e formati da esperti di nomina Invalsi; saranno questi nuclei a disporre azioni di supporto conclusive di questo primo ciclo triennale della valutazione delle scuola. UU.SS.RR. INDIRE e INVALSI attiveranno, on line, la formazione e l’assistenza ai dd.ss. e ai referenti interni delle singole scuole.
Concorso nazionale “Green Technologies Award - Energia nuova per le Scuole”
E’ destinato agli studenti delle classi IV e V delle Secondarie di II grado, e ai loro docenti-tutor. Organizzato dalla Schneider Electric , d’intesa col MIUR, l’iniziativa mira a sensibilizzare sulle tematiche inerenti l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili. L’iscrizione al concorso va effettuata utilizzando il modulo predisposto, timbrato e firmato dal D.S., da inviare entro il 30 Gennaio 2015, via fax, email o a mezzo posta a: Schneider Electric S.p.A. - c.a. Mereu Gianfranco - Via Orbetello, 140 - 10148 TO. Fax 035 406.16.34 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La segreteria del concorso confermerà l’avvenuta iscrizione via e-mail al Tutor e al D.S.. La documentazione di progetto, in forma cartacea e su CDROM, dovrà pervenirea mezzo posta in busta chiusa entro il 24 aprile 2015,all’indirizzo di cui sopra. Informazioni relative al concorso e alle modalità di partecipazione sono reperibili nel sito del MIUR e in www.schneider-electric.it/sites/italy/it/prodotti-e-servizi/scuole-tecniche/concorso-green-technologies.page
Paolo VI proclamato beato
E’ stato maestro e riferimento culturale dei cattolici della generazione di papa Francesco I. Di seguito, quattro flash sulla figura del papa che mise la Chiesa in ascolto del nostro tempo.
- Il vangelo “naturale”. Evidenziando il cammino della Chiesa conciliare nella civiltà contemporanea, nel 1965 Paolo VI parlò dinanzi all’assemblea dell’O.N.U. (presieduta da Amintore Fanfani) di un “un vangelo naturale, un vangelo nel vangelo che è anche il vangelo della ragione e della giustizia”; lo fece “non come papa ma come un uomo che ha accumulato una lunga esperienza e che è autorizzato a dire parole semplici come se fosse venuto dalla notte dei tempi, come un esperto in umanità… E’ da molto tempo che siamo in cammino, e portiamo con noi una lunga storia; noi celebriamo qui l’epilogo di un faticoso pellegrinaggio in cerca di un colloquio con il mondo intero”. In seguito, commentò queste frasi all’amico filosofo J.Guitton, così: “Poiché le cose stanno in certo modo, questo continuo allearsi della necessità e del caso, tutti questi segni dei tempi… il papato non ha una vera precisa funzione tra le nazioni ma può essere invitato tra di esse, come Gesù bambino tra i dottori… Le circostanze hanno permesso che il papa fosse ascoltato in silenzio, non come un papa ma come un uomo che ha accumulato lunga esperienza…”..
- Le imprevedibili conseguenze della collera dei poveri”. Nell’Enciclica Populorum Progressio (1967), Paolo VI inserì un monito contro le politiche dei paesi ricchi nei confronti delle nazioni sottosviluppate: la disuguaglianza tra i popoli, ammonì, provocherà “il giudizio di Dio e la collera dei poveri, con conseguenze imprevedibili”. L’Enciclica affronta il tema della “funzione sociale” della proprietà privata;secondo la Dottrina Sociale della Chiesa: «Dio ha destinato la terra tutto ciò che contiene all’uso tutti gli uomini e di tutti i popoli… i beni della creazione devono equamente affluire nelle mani di tutti, secondo la regola della giustizia, ch’è inseparabile dalla carità». Nella Lettera Apostolica Octogesima adveniens (1971), il Papa la morsa di individualismo e consumismo: disconoscendo i valori dello spirito, la civiltà borghese è pervenuta ad una condizione di smarrimento morale (la “presente difficoltà dell’essere”), e ha prodotto “il ritorcersi di progresso tecnologico e benessere in violenza e squilibrio”. Montini era un cultore del Personalismo e aveva scritto la prefazione alla traduzione di “Tre riformatori: Lutero, Cartesio, Rousseau”, Maritain, 1925.
- Agli albori della ostpolitik vaticana. Durante il pontificato di Paolo VI, il sottosegretario per gli affari esteri mons. Casaroli raggiunse intese a favore delle comunità cattoliche nei paesi del Patto di Varsavia. Il Papa ricevette il Maresciallo Tito, Podgorny, presidente del Presidium del Soviet supremo dell’URSS, e Gromyko, ministro degli esteri dell’URSS. Casaroli partecipò alla Conferenza di Mosca (1971) per il Trattato di non proliferazione nucleare dai cardinali, e alla Conferenza di Helsinki per la sicurezza. Quando in Polonia il cardinale Wyszynski trattò con il leader Gierek per normalizzare i rapporti tra Chiesa e Stato (1977), Paolo VI ricevette entrambi in Vaticano, e derogando ai propri poteri decisionali in ordine alla linea che le Chiese locali dovessero seguire nei confronti delle autorità comuniste avallò quel modello diplomatico “trilaterale” (Vaticano, autorità comunista, vescovado polacco) che poi fu di Wojtila, successore di Wyszynski.
- Le parole di Paolo VI in prossimità della morte. Il racconto reso dal segretario mons. Macchi: “Al termine dell’Estrema unzione, senza dire nulla, il Papa mi fece con la mano un cenno di saluto … pregava: Pater noster qui es in coelis santificetur nomen tuum, e noi facevamo coro con lui: Ad un tratto la voce cominciò a non essere più limpida;… accostai due volte l’orecchio alla sua bocca e sentii sempre la stessa preghiera fino all’ultimo istante in cui poté parlare”. Qualche settimana prima, nel Pensiero alla morte (1978), il Papa aveva scritto di andare con paura incontro alla morte “disastrosa rovina,evento tremendo che supera immensamente le forze umane”, e nondimeno di volere vivere il momento della morte, in conformità alla natura morale dell’essere umano, adempiendo gli estremi doveri di riconoscenza e di giustizia verso chi resta: “Non si può uscire nascostamente dalla scena di questo mondo perché mille fili legano alla famiglia umana… e richiedono qualche dovere supremo”. La fede gli fa vedere la dimensione spirituale della morte “metamorfosi che assorbe il finito nell’eternità. Avrò dinanzi allo spirito la memoria di come Gesù si congedò. A questa ultima ora Ti seguo…. Più e meglio mi unisco e mi confondo con la Chiesa”.