1) Formazione dei docenti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. A.s. 2014/15
Riportiamo dalla C.M. n. 49 - 19 novembre 2014 - concernente le iniziative di accompagnamento per l'attuazione delle “Indicazioni Nazionali per il curricolo”(DM 254/2012), e per il rafforzamento delle conoscenze e competenze degli alunni (DM. 762/2014). Le reti di scuole che si proporranno per l’organizzazione devono inoltrare i progetti nuovi o quelli in prosecuzione all’UU.SS.RR. di pertinenza.
2) Menando il can per l’aia
Il premier sembra non vedere che la sua concezione della Buona Scuola è avversata – segnatamente su quella brillante idea della meritocrazia che consiste nel tagliare la spesa per docenti – da una valanga di documenti sottoscritti nei Collegi docenti di tutta Italia.
° Formazione dei docenti della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. A.s. 2014/15
Le reti di scuole che si proporranno per l’organizzazione inoltreranno i progetti nuovi (o quelli in prosecuzione), agli Uffici scolastici regionali di pertinenza, che entro il 31 dicembre segnaleranno alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per la valutazione del sistema nazionale di istruzione, i progetti che avranno approvato e pubblicato sui siti regionali dedicati alle Indicazioni 2012. Riportiamo i passi salienti della C.M. n. 49 - 19 novembre 2014 - concernente le iniziative di accompagnamento per l'attuazione delle “Indicazioni Nazionali per il curricolo”(DM 254/2012) e per il rafforzamento delle conoscenze e competenze degli alunni (DM. 762/2014). “… Art.3. La professionalità docente della scuola dell'infanzia, del primo ciclo di istruzione e, laddove previsto, del primo biennio del secondo ciclo di istruzione si arricchisce… attraverso il lavoro collaborativo e di ricerca-azione, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura. La costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata all'innovazione e alla condivisione di conoscenze, anche tra diversi ordini di scuola, è stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di forme di coordinamento. Art.4. Per lo sviluppo della professionalità docente, di cui all'articolo 3 del presente decreto e nell'ambito delle Misure di accompagnamento previste per il corrente anno scolastico, sono programmate e realizzate iniziative di formazione… Art.5. …Le attività sono finalizzate anche alla produzione di materiali di documentazione e risorse didattiche da mettere a disposizione delle scuole associate in rete che partecipano al progetto formativo, e all'intera platea nazionale delle scuole e dei docenti, attraverso il sito www.indicazioninazionali.it e i siti appositamente realizzati dagli Uffici scolastici regionali. Art.6. A livello regionale sono costituiti appositi staff, composti da dirigenti tecnici, amministrativi, scolastici e da docenti, con il compito di agevolare la partecipazione di tutte le componenti della scuola al processo di innovazione in atto, definire le coordinate regionali dei programmi di formazione, favorire la formazione di reti di scuole, esprimere parere all'Amministrazione sulla utilizzazione dei fondi disponibili. Art. 7 Le istituzioni scolastiche statali, costituite in reti che comprendono scuole del primo ciclo e, laddove possibile, anche del secondo ciclo di istruzione, che intendano avanzare progetti coerenti con le tipologie di corso, di cui all'articolo 4 del presente decreto, possono presentare la propria candidatura agli Uffici Scolastici Regionali. Le candidature saranno valutate dalle Commissioni costituite dagli UU.SS.RR., ai sensi dell'articolo 1, c. 7 del D.M. n.762/2014…. Art.8. Il costo del corso standard, di cui all'articolo 4 del presente decreto, non deve superare € 4.000,00 (quattromila/OO) per il percorso formativo e di successiva ricerca-azione. Il costo è comprensivo di una somma non superiore al 4% dell'importo complessivo destinata alle spese generali di gestione e di monitoraggio. Art. 9. L'allegata tabella A riporta il piano di riparto dello stanziamento di € 1.075.474,00 per ambiti regionali…”.
° Menando il can per l’aia
Il premier fa mostra di non vedere come la sua Buona Scuola sia avversata – segnatamente per quella brillante idea, finto meritocratica, che consiste nel tagliare la spesa per la retribuzione dei docenti – da una valanga di documenti sottoscritti nei Collegi docenti di tutta Italia. Nell’aia, il cane nulla ha da cercare e da fare; vada, Renzi, invece, nel merito della questione: è in grado di reperire i finanziamenti per la Scuola ? E’ disposto a farsi spiegare la questione retributiva, dai docenti ? Ad allontanare i consiglieri di cui si è circondato ? Di considerare – comparativamente con le carriere retributive dei pubblici dipendenti laureati che i docenti sono i peggio pagati pur facendo il lavoro più difficile ? Ha considerato comparativamente con la difficoltà delle prove concorsuali di accesso dei pubblici dipendenti quali competenze i docenti devono avere e dimostrare, a 360 gradi, che neanche Pico della Mirandola ? Renzi ritiene di potersela cavare con le risorse per la riforma stanziate nella Legge di stabilità, cioè senza il riconoscimento economico a quella funzione docente che, a chiacchiere, proclama essere essenziale ? Con aria disinvolta (e, però, sempre meno disinvolta), Renzi parla e parla di Buona Scuola girando intorno al Dunque, senza mai arrivarci; prudentemente perché il “Dunque”, sordo al cicaleccio, è il finanziamento delle risorse alla Scuola. Bene lo sapeva il tandem Tremonti/Gelmini – che le risorse le tolsero; il granitico “Dunque” si stagliò davanti al governo dei professori-banchieri, sicché Profumo cercò di aggirarlo chiedendo, con quel suo piatuso sorriso, che i professori lavorassero sei ore in più a parità di retribuzione. Possiamo immaginare quale sia stato lo sgomento dell’esile tandem Letta/Carrozza, alla vista del granitico Dunque. E Superspeedy Renzi ? Che dice di essere fatto di tutt’altra pasta ? Che fa ? Fa la riforma a parità di saldo ? Le nozze con i fichi secchi. Gentile Renzi, nel tragico dopoguerra, quando l’economia dello Stivale era a zero, un toscanaccio delle zone dell’Aretino Pietro adottò un progetto politico che consentì di realizzare e di consegnare 300mila case popolari, nel giro di cinque anni. Lui e il suo degno vice (nato a Pozzallo) credevano in ciò che dicevano, e sapevano che i politici il denaro devono prenderlo lì dov’è. Leonardo MAIORCA