1) Dati relativi alla modalità educativa “Alternanza scuola-lavoro”, nell’a.s. 2013/2014
Nel sito del MIUR è reperibile un documento, prodotto da INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, che riporta con efficace grafica i dati dell’a.s. 2013/2014 relativi all’“Alternanza scuola-lavoro”. Già, però, la Guardia di Finanza.
2) Terza fascia delle graduatorie ATA: Come rimediare al disservizio per l’inoltro del modello D3?
E’ noto che inviare il mod.D3 ha comportato, per i richiedenti, enorme pazienza e che non tutti sono riusciti a farlo, entro i termini di scadenza fissati dal Ministero.
3) E’ in corso il potenziamento/aggiornamento di “Scuola in chiaro”
La Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica - Servizio Statistico sollecita i dd.ss. e i dirigenti degli uffici territoriali alla collaborazione.
° Dati relativi alla modalità educativa “Alternanza scuola-lavoro”, nell’a.s. 2013/2014
Nel sito del MIUR è reperibile un documento, prodotto da INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, e già presentato al Job&Orienta di Verona, che riporta con efficace grafica il monitoraggio a.s. 2013/2014 dei percorsi Alternanza scuola-lavoro. Ecco, di seguito, alcuni dati resi noti da INDIRE. Il 43,5% delle scuole secondarie di II grado ha utilizzato l’alternanza scuola-lavoro nell’anno scolastico. I percorsi attivati sono stati 10.279, 210.506 gli studenti partecipanti (il 10,7% del totale), 126.003 le strutture ospitanti (con un +21,6% di imprese coinvolte). … Dei 2.361 istituti in alternanza nel 2013/2014, il 43,4% sono stati professionali, il 37,3% tecnici, il 13,3% licei. Dei 10.279 percorsi totali il 57,9% è stato attivato negli istituti professionali, il 29,7% nei tecnici, l’11,9% nei licei (in questi, tuttavia, il numero degli studenti coinvolti si è fermato alla percentuale del 2,2%). La Lombardia è la regione che ha organizzato la maggior parte dei percorsi (2.836); si sono distinte anche le regioni Toscana (1.302), Veneto (919), Lazio (711), Marche (681), Emilia Romagna (662) e la Sicilia (656). In 375 esperienze di alternanza sono stati previsti anche stage all’estero. Hanno collaborato alla realizzazione dei percorsi 126.003 strutture, di cui il 43,8% (55.154, in numero crescente rispetto all’.s. precedente) è rappresentato da imprese (in buon numero dell’area manifatturiera, ma anche dei servizi di alloggio e ristorazione). Due gravi insidie sovrastano, però, la strategia dei corsi in alternanza scuola-lavoro: la scarsità delle risorse, e gli immancabili faccendieri. La CGIL ha segnalato la "pesante difficoltà in cui le scuole si trovano ad affrontare un importante segmento della formazione dei nostri studenti della secondaria di II grado". Anche l’Anief ha segnato come il finanziamento ai percorsi in alternanza scuola-lavoro (istituiti con la Legge 28 marzo 2003 n.53, la c.d. Riforma Moratti, e disciplinata con il D.lgs 15 aprile 2005 n.77) sia stato ridotto sensibilmente negli anni, passando dai 20.560.000 Euro dell’a.s. 2013/2014 agli 11 mln del 2014/2015. Il presidente Pacifico valuta molto negativamente la linea adottata dal Governo, con queste parole: “Sull’importanza formativa delle esperienze degli studenti in azienda, il Governo continua a predicare bene ma a razzolare sempre peggio… Per l’anno scolastico in corso le risorse destinate all’alternanza scuola-lavoro - per lo svolgimento degli stage degli allievi iscritti al terzo, quarto e quinto anno degli istituti superiori tecnici e professionali – sono state ridotte drasticamente, passando da circa 20,5 milioni dell’anno scorso agli attuali 11. Si tratta di cifre davvero esigue, ormai quasi simboliche, visto che dovranno essere ripartite tra i circa 2mila istituti scolastici superiori interessati. Ogni scuola superiore riceverà, in media, 5.500 euro. Se si dividerà questo finanziamento per le varie classi terze, quarte e quinte di ogni istituto, ne consegue che ad ognuna arriverà appena qualche centinaio di euro. Viene da chiedersi se il Governo è a conoscenza di questa situazione: perché la discrasia tra il dire e il fare da parte di chi amministra lo Stato e la scuola pubblica italiana è troppo grande per essere vera. Basta dire che i 5mila euro che verranno assegnati nel 2015 ad ogni scuola superiore per le attività di alternanza, sono quelli che 15 anni fa venivano assegnate ad ogni classe interessata alle stesse attività di collegamento scuola-lavoro”. "Attenti alle aziende in cerca di manodopera gratis", ammonisce, inoltre, la CGIL, e non senza ragione se è vero ciò che si legge in questi giorni (Orizzontescuola.it – 22 novembre) dell’azienda che, a Vicenza, ha fruito del lavoro di 2.700 studenti di scuole alberghiere, addirittura minorenni, sfruttando l'alternanza scuola-lavoro in modo "improprio" (retribuzione di 60 euro settimanali e niente contributi); l’evasione erariale accertata sarebbe di un milione E. e di altri 200 mila all'IVA. L’auspicio dell’ANIEF. Un pregiudizio atavico ha perpetuato il convincimento della superiorità degli studi liberali rispetto a quelli professionalizzanti ma i dati che il MIUR segnala in materia di alternanza scuola-lavoro per gli studenti dell'ultimo biennio delle scuole superiori segnano l’inizio di una inversione di tendenza. Occorrerà ri-orientare la opinione pubblica all’apprezzamento del valore formativo del lavoro – che i giovani mostrano già di avere compreso, nello sforzo, il più delle volte vano, di fare esperienza in stage. L’ANIEF auspica che il governo sia in grado di strutturare un’ampia rete di convenzioni territoriali, non solo tra scuole e fabbriche ma anche con le pubbliche amministrazioni, gli albi professionali, i musei, le sovrintendenze ecc… E intanto si taglino le unghie ai delinquenti.
° Terza fascia delle graduatorie ATA: Come rimediare al disservizio per l’inoltro del modello D3 ?
E’ noto che inviare il mod.D3 ha comportato, per i richiedenti, enorme pazienza e che non tutti sono riusciti a farlo, entro i termini di scadenza fissati dal Ministero, per la scarsa efficienza o per le astrusità del software, nel portale ministeriale. In ottemperanza alle disposizioni, le segreterie scolastiche non accettano modelli D3 presentati in modalità cartacea, e il danno, in questo caso, colpisce la possibilità di lavoro; non c’è da scherzare. Occupandoci della questione in questa rubrica, lo scorso 11 novembre, abbiamo sostenuto che, perdurando il disservizio oltre ogni limite tollerabile, il MIUR dovrebbe consentire percorsi alternativi di garanzia, quali ad es., l’inoltro delle istanze e/o dei documenti, via fax.
° E’ in corso il potenziamento/aggiornamento di “Scuola in chiaro”
La Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica - Servizio Statistico – sollecita alla collaborazione i dd.ss. e i dirigenti degli uffici territoriali. Da oggi, 24 novembre, le scuole verificheranno la completezza, la correttezza e l’attualità delle informazioni presenti sull’applicazione SIDI, Area Rilevazioni – Scuola in chiaro, ed eventualmente inseriranno le informazioni e/o i documenti mancanti. “Per le scuole secondarie di II grado, in particolare, si richiama l’attenzione, sull’importanza dell’aggiornamento degli indirizzi di studio che, eventualmente, si intendono attivare per l’anno scolastico successivo (e per i quali si è chiesta esplicita autorizzazione), in aggiunta a quelli già esistenti che il sistema carica in automatico. L’aggiornamento può essere effettuato attraverso l’apposita funzione Offerta formativa, disponibile nella predetta Area Rilevazioni – Scuola in chiaro”. Tutte le informazioni relative al processo di aggiornamento di Scuola in chiaro sono descritte nella guida operativa, disponibile nell’area “Procedimenti amministrativi” del portale SIDI. Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica, mentre per l’assistenza tecnica sull'applicazione è disponibile il numero verde del fornitore del sistema informativo, 800903080.