1) Olimpiadi di italiano
Il termine per le iscrizioni delle scuole è fissato al 31 gennaio 2015. Il 12 febbraio si svolgerà la fase d’istituto della competizione, e la finale nazionale si svolgerà a Firenze il 10 aprile 2015, nell’ambito delle "Giornate della lingua italiana”.
2) Al Senato, l’esame della “Legge finanziaria” lascia perplessi i tecnici
Una delle perplessità, nella “Nota di lettura” n.71, del Servizio del Senato riguarda i profili di quantificazione e la copertura finanziaria per le molteplici voci di spesa nella Scuola. Riportiamo dall’esame tecnico nel documento parlamentare.
°Olimpiadi di italiano
Il termine per le iscrizioni delle scuole è fissato al 31 gennaio 2015. Entro la stessa data andranno iscritti, a cura delle scuole, anche gli studenti che parteciperanno il 12 febbraio alla fase d’istituto della competizione. La gara della finale nazionale si svolgerà a Firenze venerdì 10 aprile 2015, nell’ambito delle "Giornate della lingua italiana". Le Olimpiadi di Italiano rientrano nel programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze del Miur e si svolgono con il Patrocinio e il supporto organizzativo del Comune di Firenze, in collaborazione con il Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e gli Uffici Scolastici Regionali, con la collaborazione scientifica dell’Accademia della Crusca e dell’Associazione per la storia della lingua italiana (ASLI), con la partecipazione di Rai Radio3 e di Rai Educational. Bando e regolamento della manifestazione si leggono sul sito www.olimpiadi-italiano.it e su quello istituzionale del MIUR.
° Al Senato, l’esame della “Legge finanziaria” lascia perplessi i tecnici
Nella “Nota di lettura” n.71 redatta dal Servizio del Senato, una delle perplessità riguarda i profili di quantificazione e la copertura finanziaria per le molteplici voci di spesa nella Scuola. Ciò perché il testo trasmesso al Senato, dopo la “lettura” alla Camera dei deputati, deve tenere conto delle tante istanze che piovono sulla Legge di stabilità, e dunque non soltanto gli squilli di tromba del documento “La buona scuola” - già il Fondo per la realizzazione del Piano “La buona scuola” (1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi di euro dal 2016) deve servire all’assunzione di oltre 148 mila docenti dalle G.E., alla ricostruzione della carriera economica di costoro, al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, al rafforzamento dell’offerta formativa e della continuità didattica, alla valorizzazione dei docenti, alla sostanziale attuazione dell’autonomia scolastica e alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici - ma anche i tuoni piovuti sul Governo dalla Corte di giustizia europea e che potrebbero significare: l’assunzione di docenti non iscritti nelle G.E. e che non di meno avrebbero diritto; l’assunzione dei supplenti A.T.A. con i quali il MIUR ha sottoscritto ripetutamente contratti a t.d. Quasi non si contano più le sentenze emesse dalla magistratura del lavoro e da quella amministrativa, che quantificano indennizzi da corrispondere a supplenti che il MIUR ha sfruttato e mal pagato riguardo alle ferie, e riguardo all’anzianità maturata nel servizio a tempo determinato. Ci sovviene la scena del paltò di Napoleone (nel film “Miseria e nobiltà”, Totò pensa di poter pignorare un malandato cappotto, per arrangiare la cena, compresi due litri di Gragnano frizzante). Riportiamo dall’esame tecnico di Palazzo Madama.
“A.S. 1698: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015). Articolo 1 (Risultati differenziali del bilancio dello Stato e gestioni previdenziali. Disposizioni per la crescita, per l’occupazione e per il finanziamento di altre esigenze)… Commi 4–5 (Fondo per la realizzazione del piano "La buona scuola"). Ai commi 4 e 5, modificati nel corso dell'esame in prima lettura, si istituisce il Fondo per la realizzazione del Piano “La buona scuola” nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la dotazione di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi di euro dal 2016. Il Fondo è finalizzato, in via prioritaria, alla realizzazione di un piano straordinario di assunzione di docenti e al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, oltre che al rafforzamento dell’offerta formativa e della continuità didattica, attraverso iniziative volte alla valorizzazione dei docenti e per la sostanziale attuazione dell’autonomia scolastica e alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici. La Relazione Tecnica annessa al ddl iniziale A.C. 2679 riferisce che il Fondo è destinato a far fronte alle spese derivanti da un piano assunzionale, da declinare in apposito intervento, inteso all’assorbimento, nel limite delle risorse disponibili, dei vincitori e degli idonei del concorso del 2012 e dei docenti iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento. Il medesimo Fondo è, altresì, destinato alla copertura delle spese occorrente per il potenziamento dell’alternanza "scuola-lavoro", al fine di incentivare le possibilità di intraprendere percorsi di didattica in realtà lavorative aziendali, pubbliche o del no profit, nonché alle spese relative alla connessione digitale nelle scuole, al fine di incentivare forme di didattica digitale. … Per i profili di quantificazione e copertura, considerato che la RT riferisce espressamente che gli oneri si intendono, in parte, prioritariamente da correlare alla spesa da sostenersi anzitutto per il piano delle assunzioni ex novo da effettuare, nonché per far fronte alle ricostruzioni della carriera "economica" delle unità lavorative della scuola – di cui si prevede la stabilizzazione in ruolo – occorre necessariamente segnalare che la medesima relazione tecnica non fornisce però i necessari primi elementi circa la platea interessata dal piano assunzionale e i relativi dati concernenti l'anzianità media maturata dal medesimo personale nel servizio a tempo determinato. …”. In proposito, per profili "metodologici", è d'obbligo segnalare che, in presenza di oneri che si configurano in sé come chiaramente non "rimodulabili" ai sensi dell'articolo 21, comma 5, lettera a), andrebbero a rigore sempre forniti, sin dall'approvazione della norma che provvede alla definizione delle risorse – e soprattutto dalla RT di accompagnamento – tutti gli elementi e dati che siano idonei a documentare la congruità delle medesime rispetto alla platea interessata, nonché l'incidenza della spesa prevista per ciascun annualità del triennio. Ciò, a maggior ragione, in presenza di effetti d'"impatto" che ivi si contabilizzano, sin dalla definizione del fondo di risorse poste a copertura… Andrebbe inoltre precisata la parte delle medesime risorse autorizzate dalla norma in esame per ciascun annualità del triennio 2015/2017, che dovrebbe essere destinata alla copertura alla copertura anche delle spese occorrenti anche al potenziamento dell’alternanza "scuola-lavoro", e per l'incentivazione della didattica "digitale". Oltretutto, premesso perciò che la RT si limita a descrivere genericamente i fabbisogni di spesa riconducibili al piano, che dovranno trovare comunque copertura a valere delle sole risorse ivi autorizzate, fornendo però la sola specifica dell'ammontare della quota di risorse previste per il 2015, a ragione dei soli quattro mesi del periodo settembre-dicembre in riferimento all’anno scolastico il 2015/2016, e ad euro 3.000 milioni a decorrere dal 2016, andrebbero richiesti sin d'ora i dati idonei a documentare la congruità delle risorse stanziate, rispetto alle tre finalità espressamente riferite dalla RT, dando indicazioni circa i parametri adottati nella definizione dei relativi fabbisogni di spesa. Con riferimento all'integrazione approvata nel corso dell'esame in prima lettura, per cui si prevede la destinazione di parte delle risorse anche ad iniziative di formazione di docenti e dirigenti scolastici, andrebbero richieste rassicurazioni anche in merito alla sostenibilità delle stesse a carico delle risorse già previste dal testo iniziale, atteso che le stesse risultavano evidentemente calibrate esclusivamente rispetto ai fabbisogni previsti dal testo originario”.
(Fonte: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/815110/index.html)