° Risultati della sperimentazione MIUR 2013–14 del software “S.Or.Prendo”, per l’orientamento
Nel 2012, il MIUR ha avviato – in collaborazione con il Centro Studi Pluriversum di Siena - una sperimentazione finalizzata ad aiutare gli studenti (in particolare quelli della scuola secondaria di primo grado) ad orientarsi nella scelta dei percorsi successivi di studio. La sperimentazione ha coinvolto oltre 3000 studenti in 12 regioni e 98 Istituzioni scolastiche. Il Centro Studi Pluriversum ha fornito gratuitamente il software e ha garantito la formazione ed il supporto ai docenti delle classi coinvolte; hanno collaborato anche i 'team regionali per l’orientamento' designati dai rispettivi Uffici Scolastici Regionali. Del compendioso report finale elaborato nello scorso maggio da elaborato dal Centro Studi Pluriversum (www.pluriversum.eu; www.sorprendo.it) e riportato anche nel sito del MIUR, ci limitiamo a riportare il sommario: Lo strumento nel quadro del 'Piano nazionale per l'orientamento' e del framework europeo delle 'Career Management Skills'; Lo strumento S.or.prendo; La sperimentazione nazionale del software S.or.prendo; I protagonisti della Sperimentazione; Le caratteristiche delle azioni orientative realizzate; Le principali esigenze di orientamento prese in carico dalla sperimentazione; I risultati della Sperimentazione nazionale di S.or.prendo; Il punto di vista dei Docenti; Il punto di vista degli Studenti; Le restituzioni dei Referenti Regionali per l'Orientamento; Riflessioni e prospettive.
° Selezioni per la frequenza gratuita presso i Collegi del Mondo Unito
Pubblicato il bando per la selezione nazionale di 11 studenti. La selezione per gli aa.ss. 2015 -2016 e 2016-2017 riguarda studenti che frequentano per la prima volta il terzo anno di un istituto secondario di secondo grado e che siano, di regola, di età compresa tra i 16 anni e i 17 anni e 6 mesi. I candidati prescelti frequenteranno, nei collegi, ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado. Il bando si legge su sito del United World College of the Adriatic; il sito del MIUR ha un link al bando. La domanda di partecipazione, insieme alla documentazione richiesta, deve essere inviata entro lunedì 29 dicembre 2014.
Calcolatrici grafiche e altri strumenti elettronici, nelle prove scritte all’Esame di Stato ?
In atto, per la prova di Fisica è consentito l’uso della calcolatrice tascabile, non programmabile e grafica, e per la prova di Matematica si possono solo usare calcolatrici non programmabili.
La redazione di Tuttoscuola – che ha realizzato un sondaggio - non ha dubbi: gli strumenti elettronici andrebbero autorizzati più largamente perché “Le prove toccano aspetti attinenti alla realtà che richiedono l’applicazione di procedure numeriche e soluzioni approssimate che non sono ottenibili senza il sussidio dello strumento di calcolo” (TuttoscuolaNEWS n. 661 – 9 dicembre 2014); anche perché, posto che la linea di demarcazione tra calcolatrici programmabili e non programmabili è ormai incerta, Tuttoscuola suggerisce: “Sarebbe forse opportuno rimuovere il divieto assoluto, rimettendo la valutazione dell’utilizzo alla commissione giudicatrice”. Occorre considerare, inoltre, che con il divieto all’ingresso di calcolatrici grafiche e di qualsiasi strumento elettronico alle prove d’esame, verrà frenata indirettamente la diffusione dell’utilizzo di questi strumenti durante le lezioni. “Studiare il movimento di un pendolo, misurare la curva creata dal getto d’acqua di una fontana, prevedere la riuscita di un tiro a canestro, sono operazioni complesse, eseguibili con una regressione quadratica, dove più che il calcolo in sé conta la comprensione dei concetti che sono alla base. Mentre per i problemi di matematica pura non c’è necessariamente bisogno di computer, per le applicazioni e le simulazioni, invece, carta e penna o una semplice calcolatrice tascabile non sono sufficienti. Una calcolatrice con display grafico può offrire un aiuto visivo inspirando la fantasia degli studenti. Inoltre, occorrono solo pochi secondi per esaminare un grafico, o per passare da un formato di rappresentazione ad un altro, ad esempio, dalle tavole, alla raffigurazione algebrica o alla finestra geometrica. Questo aiuta gli studenti più deboli a capire meglio un concetto e offre la possibilità a quelli più dotati di esplorare e approfondire quello che sono “obbligati” a sapere. Meno calcolo e più scoperta…”.
° I figli so’ piezz’ e’ core, solo se i genitori so’ …..
Il figlio di De Rita è il benvenuto al CENSIS, il figlio del Rettore è il benvenuto a La Sapienza, al Comune di Roma sono benvenuti i……., e se Gennaro Esposito ha figli può collocarli, se riesce, al call center. L’ultima la racconta E.Fittipaldi (http://espresso.repubblica.it/2014/12/03). Riportiamo. “La Sapienza, lo strano caso del dottorato vinto dal figlio del Rettore. Con il bianchetto. … Eugenio Gaudio, anatomopatologo di Cosenza diventato rettore dopo essere stato per anni preside di Medicina, ha già i suoi primi denigratori. «Suo figlio Domenico», racconta un professore a “l’Espresso” «lo scorso gennaio ha vinto un dottorato in Ingegneria. Peccato che andava escluso subito: nel compito scritto ha infatti usato il bianchetto per fare alcune correzioni, violando le regole del bando e il principio dell’anonimato».È un fatto che il rampollo di Gaudio, laureato con lode, tra settembre e ottobre 2013 ha partecipato al concorso che metteva in palio una borsa in ingegneria strutturale e geotecnica. In genere i risultati vengono pubblicati dopo una settimana, ma stavolta i vincitori vengono annunciati due mesi dopo. Il tempo necessario ai legali dell’ateneo per chiedere un parere sull’eventuale esclusione di Gaudio all’Avvocatura Generale dello Stato. L’organismo consultivo risponde a inizio 2014… «Secondo la giurisprudenza prevalente», scrive l’Avvocatura, «non deve essere presente nell’elaborato alcun segno che sia “in astratto” ed “oggettivamente” suscettibile di riconoscibilità... Nel caso in specie è certo che l’uso del bianchetto non potesse essere consentito poiché in astratto considerato un segno di riconoscimento». Epperò, nonostante le norme, per evitare ricorsi «dall’esito incerto», l’Avvocatura suggerisce all’ateneo di perdonare il candidato. Grazie a un’attenuante: prima di cominciare lo scritto la commissione d’esame non avrebbe infatti letto ai candidati l’articolo 8 del bando, quello che - pena l’esclusione dal concorso - obbliga a usare solo «la penna ad inchiostro nero». …