° http://www.istruzione.it/ProtocolliInRete/
“Protocolli in rete” è una iniziativa del MIUR: a) Mette in rete i Protocolli d'Intesa e gli Accordi Operativi stipulati in ambito ICT, nonché gli Avvisi correlati, contenenti l'offerta di beni/servizi rivolta alle scuole; b) Mette in rete l’elenco delle scuole beneficiarie degli Avvisi relativi a Protocolli d'intesa o accordi operativi; c) Consente la ricerca territoriale e anagrafica delle scuole beneficiarie di un determinato avviso relativo a un protocollo/accordo, con possibilità di localizzare sulla mappa la scuola e consultarne i dati di dettaglio (presenti su Scuola in Chiaro). Le diverse componenti produttive italiane - scrive il Ministero nella nota di presentazione di “Protocolli in rete” - possono partecipare attivamente alla innovazione degli ambienti didattici a supporto delle modalità di insegnamento/apprendimento, dei processi organizzativi e di governance delle scuole, al potenziamento delle infrastrutture, e possono favorire l’innovazione tecnologica nelle scuole. Possono farlo sottoscrivendo con il MIUR protocolli d’intesa tra i quali le scuole potranno scegliere secondo le caratteristiche della programmazione d’istituto. Resta al MIUR il controllo della regolarità degli atti, il monitoraggio delle azioni e la gestione la verifica dell'efficacia dei protocolli. Nel sito MIUR, l’iniziativa è presentata così: “Protocolli in rete è un luogo d'incontro tra le scuole le associazioni, le aziende, le fondazioni e gli enti per il sostegno e l'implementazione del processo di innovazione tecnologica nelle scuole; strumento col quale è possibile partecipare alla innovazione degli ambienti didattici a supporto delle modalità di insegnamento/apprendimento, dei processi organizzativi e governance delle scuole e potenziamento delle infrastrutture; vetrina che facilita e rende efficace e trasparente il dialogo tra scuola, associazioni, aziende, fondazioni, enti”. Osserviamo. Ci sembra che questa iniziativa sia funzionale all’avvio di alcune strategie prospettate nel Cap.VI (“Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private”) di “La buona scuola”. Citiamo: “Per le scuole deve essere facile, facilissimo ricevere risorse… Va offerto al settore privato e no-profit un pacchetto di vantaggi graduali per investimenti in risorse umane o finanziarie destinato a singole scuola o reti di scuole… Non c’è quindi nulla da temere dall’idea che, a certe condizioni, risorse private possano contribuire a trasformare la scuola in un vero investimento collettivo”. “Protocolli in rete” può dare al MIUR un modo per sondare la fattibilità (e il gradimento sociale) di quella alquanto complessa strategia di finanziamento dei privati alle scuole (sulla quale l’ANIEF ha avanzato riserve, alcune il 24settembre u.s. in questa rubrica di Aggiornamento ) che, in “La buona scuola”, viene articolata attraverso quattro modalità: - School Bonus (credito d'imposta del 65% al finanziatore che sostenga il piano di edilizia scolastica, o il potenziamento dei laboratori scolastici, o l'apertura pomeridiana delle scuola); School guarantee (per il cofinanziamento dei corsi in alternanza scuola-lavoro); - Crowdfunding (per il cofinanziamento di progetti didattici innovativi e della fruibilità dei laboratori scolastici); - Social Impact Bonds (“obbligazioni a impatto sociale per la piaga della dispersione scolastica e… schemi di formazione innovativa nei contesti a rischio”). L’ANIEF è consapevole del fatto che le relazioni economiche tra le istituzioni scolastiche e soggetti esterni possano essere condizionate da interessi non legittimi (recentissima è la notizia dell’azienda che, a Vicenza, ha fruito del lavoro di 2.700 studenti di scuole alberghiere, addirittura minorenni, sfruttando l'alternanza scuola-lavoro illegalmente e realizzando un milione di evasione fiscale), e da derive autoreferenziali delle scuole messe in condizione di esasperata competitività. Siamo, però, anche consapevoli del fatto che margini di autonomia finanziaria delle scuole sono già in essere: il D.P.R. 275/1999 prevede, all’art.7, che le scuole: - possano promuovere accordi di rete o entrarvi, per scopi individuati nel DPR (i.e.: realizzare attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, formazione e aggiornamento, di amministrazione e contabilità, di acquisto di beni e servizi, di organizzazione, e altre attività coerenti con le finalità istituzionali);- possano stipulare convenzioni con università e con istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio (numerosissime sono state, negli ultimi 15 anni, le convenzioni con le università per i tirocini diretti” delle SSIS e dei TFA); - possano promuovere e partecipare ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse che coinvolgono più scuole, enti, associazioni del volontariato e del privato sociale;- possano costituire o aderire a consorzi pubblici e privati per scopi istituzionali e per l'acquisizione di servizi e beni utili allo svolgimento dei compiti di carattere formativo). Facciamo notare che tre lustri sono trascorsi dall’emanazione del decreto 275/1999, e poche sono state le imprese che hanno investito capitali nella Scuola; più che la invasione di capitani d’industria, constatiamo l’assenza di interesse.
° Posti per assistenti di Lingua italiana offerti da Paesi dell’U.E. a studenti universitari italiani
Sul sito istituzionale del MIUR si legge il relativo Avviso (16 dicembre u.s.), che reca anche l’elenco dei Paesi nei quali sono disponibili posti di assistente di lingua italiana all’estero. La scadenza per inoltrare domanda è fissata al 27 gennaio 2015. Gli assistenti prescelti (che non devono aver compiuto il 30° anno di età, né aver già ricoperto l’incarico) affiancheranno i docenti di lingua italiana in servizio nelle istituzioni scolastiche del Paese di destinazione, fornendo un originale contributo alla promozione ed alla conoscenza della lingua e della cultura italiana. La loro attività coprirà un periodo di circa otto mesi, presso uno o più istituti di vario ordine e grado, e comporterà, di regola, un impegno della durata di 12 ore settimanali, a fronte del quale viene corrisposto un compenso (variabile a seconda del Paese di destinazione). Ampia informazione sull’attività di assistente di Lingua italiana – con riferimento ai singoli Paesi di destinazione - si leggono nell’all.B. Ulteriori informazioni sui contenuti dell’incarico sono riportati nell’all. B. Il numero maggiore (circa i 2/3) delle assegnazioni sarà per la Francia, altre saranno per Austria, Belgio, Irlanda, Germania, Regno unito e Spagna. I posti di assistente di lingua italiana all’estero sono attribuiti previa selezione dei candidati, e riservati a studenti universitari o neolaureati di madrelingua e cittadinanza italiana in possesso dei requisiti previsti nell’Avviso. La domanda di partecipazione deve essere compilata on-line, entro e non oltre le 24.00 del 27 gennaio 2015, collegandosi a: http://www.trampi.istruzione.it/asl/, seguendo la procedura descritta nell’All.A . E’ possibile accedere al modello on line, dal 23 dicembre p.v.; il candidato dovrà salvare la versione definitiva della sua domanda di partecipazione, verificarne la correttezza e l’esistenza del numero di protocollo, e conservarla per eventuali controlli. Le comunicazioni avvengono in: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-affari-internazionali/assistenti_italiani).