1) Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015, le iscrizioni on line alle classi prime, per l’a.s. 2015/2016
Oltre che le prime classi della scuola primaria e della secondaria di I e II grado delle scuole statali, la procedura riguarda l’iscrizione ai corsi presso i Centri di formazione professionale regionali. Le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia andranno ancora effettuate in modalità cartacea.
2) Stiamo lavorando a preparare le liste ANIEF per le elezioni RSU dei giorni 3, 4 e 5 marzo 2015
La sentenza CGUE del 26 novembre ci conforta anche in ciò perché uno degli effetti ne è il riconoscimento dell’elettorato passivo al personale precario nominato con contratto almeno fino al termine delle attività didattiche (al 30 giugno), già dalla prossima tornata elettorale.
3) I dati Istat sull’occupazione nell’anno 2013
Il tasso di occupazione per la fascia 15-64 anni è al 55,6% (22.420.000 di lavoratori); quello medio UE è al 64,1%.
° Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015, le iscrizioni on line alle classi prime, per l’a.s. 2015/2016
Oltre che le prime classi della scuola primaria e della secondaria di I e II grado delle scuole statali, la procedura riguarda l’iscrizione ai corsi presso i Centri di formazione professionale regionali. Le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia andranno ancora effettuate in modalità cartacea. Con un comunicato stampa dello scorso 16 dicembre, il Miur segnala, inoltre, che: “Per agevolare le famiglie e aiutarle a familiarizzare con il portale delle iscrizioni on line (http://www.iscrizioni.istruzione.it), il Miur aprirà la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa data il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno esplorarlo per raccogliere tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Le domande arrivate per prime non hanno diritto di precedenza nell’iscrizione… Il sistema ‘Iscrizioni on line’ si farà carico di avvisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell’avvenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda. Sarà, inoltre, possibile seguire in ogni momento l’iter della domanda inoltrata ed effettuare l’iscrizione anche per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, attraverso la generazione di un codice provvisorio…”.
° Stiamo lavorando a preparare le liste ANIEF per le elezioni RSU dei giorni 3, 4 e 5 marzo 2015
La sentenza CGUE dello scorso 26 novembre ci conforta anche in questo lavoro, perché uno degli effetti ne è il riconoscimento dell’elettorato passivo al personale precario (nominato con contratto almeno fino al termine delle attività didattiche, al 30 giugno), già dalla prossima tornata elettorale. La sentenza della Corte di Giustizia Europea produrrà effetti di grande portata; per intanto, uno viene a premiare la lungimiranza e la coerenza con le quali – confortati dalla direttiva 1999/70/CE, in particolare, dalle clausole 4 e 5 dell’allegato Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato –abbiamo enunciato e sostenuto il principio per cui, in ogni aspetto dell’attività lavorativa, coloro che sono ingaggiati con contratto a tempo determinato devono poter fruire dei medesimi diritti riconosciuti al personale di ruolo. Il nostro impegno è stato a difesa di un principio che disapplicando trattamenti discriminatori ha un alto valore ideale. Dunque, uno stesso lavoro, fatto con contratti temporanei o con il contratto a t.i. deve avere la stessa valenza nella considerazione dei titoli di accesso ai concorsi (e, per questa ragione, abbiamo contestato alcuni bandi di concorso), la stessa valenza nel godimento delle ferie, la stessa valenza sotto i molti profili dell’attività lavorativa nelle scuole, la stessa valenza nel calcolo dell’anzianità maturata durante il pre-ruolo, nel calcolo dell’anzianità di servizio e nella ricostruzione della carriera (negli ultimi tre anni, abbiamo ottenuto dai tribunali del lavoro di tutta Italia, molte decine di provvedimenti favorevoli che riconoscono ai precari il diritto agli scatti di anzianità e indennizzi in solidum), la stessa valenza in tanto altro, compresa la titolarità piena (elettorato passivo e attivo) nelle elezioni degli organi della rappresentanza e della gestione democratica delle scuole. E’ dunque questa l’occasione nella quale le decine di migliaia di precari che hanno sperimentato l’efficacia dell’azione sindacale dell’ANIEF a tutela dei diritti di insegnanti e ATA passino dalla condizione di rappresentati a quella di protagonisti assumendo funzioni sindacali attive (per le quali l’ANIEF non farà mancare loro corsi di formazione, come già tre anni addietro abbiamo fatto a vantaggio degli eletti). Chi non fosse disposto a questo passo, racconti ai colleghi l’attività del nostro sindacato quanto a informazione, assistenza, contenzioso, formazione. Questa “narrazione” sarebbe per noi oltremodo utile in un passaggio elettorale dal quale – a parte l’individuazione dei rappresentanti sindacali interni a ciascuna scuola – l’ANIEF vuole ottenere il riconoscimento formale di sindacato rappresentativo a livello nazionale; rappresentatività che, per legge, è riconosciuta ai sindacati che conseguano adesioni non soltanto in termini di iscritti (numero delle “deleghe” per le quali v’è la trattenuta in busta paga; e ne abbiamo a sufficienza) ma anche dei voti di preferenza ottenuti nelle elezioni per le R.S.U. E’ necessario che l'organizzazione sindacale raggiunga almeno il 5% del tasso di rappresentatività complessivo: metà della rappresentatività viene calcolata con riferimento al numero degli iscritti, l’altra metà è calcolata sulla base dei voti elettorali. Ed è proprio in ciò che i colleghi possono aiutarci, se apprezzano lo Stile ANIEF di fare sindacato, e se hanno fiducia nel fatto che lo manterremo immutato quando, per avere ottenuto la “rappresentatività nazionale”, avessimo accesso ai tavoli della contrattazione collettiva.
° I dati Istat sull’occupazione nell’anno 2013
Il tasso di occupazione per la fascia 15-64 anni è al 55,6% (22.420.000 lavoratori); quello medio UE è al 64,1%. L’occupazione è in flessione del 2,1% rispetto al 2012. In atto, lavorano 5,1 milioni di giovani tra i 25 e i 34 anni; sei anni fa erano 7,2 milioni ad avere un impiego. Quanto alla situazione nel Meridione d’Italia, è ben noto che i giovani laureati se ne vanno: 188 mila, tra il 2001 e il 2011, e altri a 26mila del 2012; dal 2001 al 2011, un milione e mezzo di lavoratori sono migrati dal Mezzogiorno, e uno su quattro era laureato. L’opinione pubblica si sta assuefacendo al declino progressivo dell’occupazione; occorre, quindi, sempre ricordare quale ne è il prezzo: le deprivazioni sociali, psicologiche, economiche ed esistenziali di questi nostri giovani. Da qualche tempo avanziamo la tesi che, in assenza di una ripresa produttiva adeguata a contrastare la concorrenza globale, una staffetta generazionale possa partire dalla generazione degli adulti e anziani (hanno fruito di una condizione socio-economica favorevole nello scorcio del Novecento). La proposta fu avanzata nel luglio del 2013 dall’on. Giovannini, ministro del Welfare nel governo precedente:avrebbe aperto le porte del lavoro ai giovani, mediante il prepensionamento nella P.A., e specialmente pensionando, con sollievo per i conti pubblici, gli alti dirigenti, onusti di anni, gloria, privilegi ed emolumenti regolati da generose normative. In quella occasione, l’ANIEF raccomandò di incentivare anche il servizio di lavoro in part time, dei pubblici dipendenti che avessero maturato i requisiti per l’assegnazione dell’ultimo scatto stipendiale, e di quelli che avessero maturato i requisiti per il pensionamento quali erano previsti prima della riforma Fornero: una proposta non molto dispendiosa per l’erario, perché la retribuzione del personale con maggiore anzianità di servizio è più alta rispetto a quella attribuita al personale di nuova nomina. SpeedyRenzi non si è mosso, in questa direzione, salvo che marginalmente (la Legge n.114/14, c.d. “Riforma Madia”, concorrerà in piccola misura ad accelerare la dinamica negli organici, perché non consente la permanenza in servizio al personale che abbia raggiunto i limiti di età previsti dalla normativa).