Sul corso-concorso per dirigenti scolastici
Rispetto al programma, il decreto di indizione sarà emanato con 3 mesi di ritardo: lo ha stabilito (24 dicembre scorso) il Consiglio dei Ministri, nel Decreto Milleproroghe pubblicato in GU a fine anno.
° Sul corso-concorso per dirigenti scolastici
Rispetto al programma, il decreto di indizione sarà emanato con mesi di ritardo: lo ha stabilito (24 dicembre scorso) il Consiglio dei Ministri, nel Decreto Milleproroghe pubblicato in GU a fine anno. Saranno banditi circa 2800 posti di presidenza. I tempi di espletamento del concorso previsti dal MIUR sono di un anno; quelli consueti nelle ultime tornate (2004 e 2011) sono stati più lunghi. Nel concorso del 2004, la palma del concorso peggio gestito toccò alla Sicilia, e la questione della graduatoria dei vincitori fu risolta per via legislativa, su iniziativa della compianta parlamentare siciliana Alessandra Siracusa. Quanto al concorso 2011, in alcune regioni sono ancora pendenti le procedure per l’approvazione delle graduatorie, sicché si è data adesso la necessità, a sanare la situazione dei candidati vincitori o utilmente collocati in graduatorie contestate in sede giurisdizionale, di una riserva nel numero complessivo dei posti che saranno messi a bando con il concorso 2015 (della riserva fruirebbero coloro che avessero una sentenza di I grado favorevole). Tre sono le regioni nelle quali il contenzioso è ancora in atto (in un’altra decina s’è progressivamente estinto, in un mare magnum di carte bollate): Lombardia, Toscana e Campania. La situazione è così riassunta, su orizzonte scuola.it (05.01. 2015): “Per quanto riguarda la Lombardia, sono stati riservati ben 96 posti che sono gli "ex-vincitori" del concorso. In Toscana, si attende la conclusione della ri-correzione degli scritti che dovrebbe avvenire entro febbraio 2015. Infine la Campania, dove la situazione è alquanto complessa. Infatti, l’Amministrazione procederà nelle prossime settimane alla stipula di contratti di lavoro con i candidati utilmente collocati in graduatoria. Tali contratti non recheranno per il momento indicazione di sede ed avranno decorrenza dal 1° settembre 2015. La loro finalità è quella di accantonare un numero di posti pari a quello degli aventi diritto, prima dell’avvio delle operazioni di mobilità interregionale”. Sulle questioni che si sono venute a creare in Lombardia, Toscana e Campania, è rilevante il punto di vista della Dirigentiscuola-Confedir, esposto con vigore in una lettera al ministro Giannini, dal presidente dell’associazione professionale-sindacale, preside Attilio Fratta. Per i candidati vincitori la cui nomina e assegnazione della sede di presidenza è ancora bloccata, chiede l’applicazione della stessa procedura istituita con la legge 202/2010: “…Con la presente insisto, testardamente, rivolgendo, sia a Lei che al Presidente Renzi e al Ministro Madia, l’ennesimo appello. Occorre promuovere un intervento legislativo ad hoc, in sede di attuazione del programma La Buona Scuola, ovvero nel corpo della c.d. Riforma Madia della Pubblica Amministrazione, ciò è a dire nei primi percorsi normativi utili disponibili. Mi riferisco alle soluzioni già partecipateLe, e finora disattese, per rendere giustizia a un novero di soggetti, inclusi ovviamente, come per la Toscana e per la Lombardia, tutti quei dirigenti scolastici già insediati e coloro che hanno superato le prove delle più complesse procedure concorsuali di accesso alla dirigenza pubblica che si conoscano: gli uni e gli altri stritolati nella morsa di una giustizia amministrativa ancorata ad un esasperato formalismo e di un’Amministrazione reiteratamente ed acclaratamente inefficiente, che, in luogo di chiedere conto ai propri dirigenti lautamente remunerati, li premia confermandoli nei posti di massima responsabilità, addirittura promuovendoli, e con ciò facendo strame dei tanto declamati competenza e merito. Nel peggiore dei casi spostandoli in altre regioni in modo che possano reiterare i loro comportamenti! In concreto, occorre un intervento per apportare dei correttivi alle disposizioni contenute nel decreto legge 58/14, licenziato a suo tempo con una fretta inopportuna ed altrettanto sbrigativamente convertito dalla legge 87/14: disposizioni incongrue, penalizzanti e in grado – queste sì – di alimentare, anziché spegnere, un contenzioso lungo tutti i gradi di giudizio interni, sino a sfociare davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, adusa a pronunciare seguendo i principi sostanziali del diritto, tra i quali campeggia la tutela piena ed incondizionata delle posizioni soggettive guadagnate da cittadini palesemente incolpevoli, che le procedure concorsuali le hanno superate e che ora dovrebbero ripeterle! Solo escludendoli – deo gratias – dalla reiterazione della prova preselettiva!...”. Segnaliamo che anche l’ANIEF auspica una soluzione del genere, e che su questa stessa rubrica Aggiornamenti in progress, già venerdì 9 agosto 2013, scrivevamo,sotto il titolo “Impasse del concorso a d.s., in Lombardia e in altre Regioni”, richiamavamoproprio la soluzione siciliana (“… Il pasticcio del concorso 2004 per dd.ss. in Sicilia, lo risolse il Parlamento, promotrice l’ex deputato PD Alessandra Siragusa; adesso occorre un’iniziativa analoga, di buon senso. Il presidente Pacifico lo ha sostenuto immediatamente… ”). In questa edizione 2015, errori procedurali marchiani dovrebbero essere evitati (lo speriamo) per il fatto che il concorso sarà gestito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione, e non da apprendisti stregoni; ma serve un bando ben ragionato. L’ANIEF attende, ad esempio, nel bando di concorso, ai fini del calcolo del requisito di servizio utile per accedere al concorso, l’esplicita equiparazione tra servizio di ruolo e non di ruolo. Nel 2011, in occasione del precedente concorso a d.s., abbiamo assistito in giudizio i docenti precari che chiedevano il riconoscimento del servizio da supplenti; adesso, il presidente Marcello Pacifico è fiducioso che si possano raccogliere i frutti di quel lavoro: “Cade un tabù: varrà il servizio svolto da docenti precari. La vera novità è la validità delle supplenze per il raggiungimento dei cinque anni di servizio minimi utili all'accesso, come già stabilito dal Consiglio di Stato. E’ un'altra vittoria del nostro sindacato che ha portato le sue ragioni nei tribunali italiani prima che si pronunciasse la Corte di Giustizia europea sulla discriminazione tra personale di ruolo e supplente. Ora, però, l'amministrazione deve permettere di far accedere anche chi non è stato immesso in ruolo: altrimenti ricorreremo anche contro questa ennesima ingiustizia". La procedura concorsuale potrebbe essere avviata in primavera, con il test preselettivo, a Roma; sul contenuto, Orizzonte Scuola si sbilancia in una previsione (in base alla quale offre gratuitamente un esercitatore on line): “La conoscenza del sistema scolastico nazionale da un punto di vista organizzativo, gestionale e normativo. Guardando ad una dimensione europeista, i test conterranno conoscenze relative anche agli altri paesi aderenti all'UE”. Segnaliamo, tuttavia, che nella (caotica) preselettiva del concorso ultimo scorso, fu richiesto molto di più, e i candidati si videro presentare un malloppo con domande suddivise i 6 raggruppamenti. Forse, anche questa volta, ci saranno item su competenze di lingua straniera (soltanto inglese ?). Le due prove scritte verteranno sui medesimi contenuti; all’orale, le commissioni concorsuali accerteranno sicuramente le competenze informatiche e di lingua straniera dei candidati. Il corso di formazione (sei mesi) riservato ai vincitori (più un piccolo sovrannumero di idonei) si svolgerà presso la Scuola Nazionale della Amministrazione. La SNA avrà, a parer nostro, un compito parecchio delicato: dovrà integrare il quadro consolidato della sua offerta formativa orientandolo a fornire le competenze necessarie per dirigere le comunità scolastiche, informando il quadro complessivo delle attività corsuali allo spirito dell’Autonomia delle scuole: il d.s., componente interna alla comunità scolastica ed insegnante egli stesso, dev’essere in grado di dare un apporto, nella forma della collegialità connaturata alla funzione docente e all’Autonomia, inserendosi con competenza nelle dinamiche programmatorie degli obiettivi educativi e didattici deliberati dal Collegio (in seno al quale le scelte del d.s. valgono un voto al pari di ciascuno degli altri docenti); ciò perché, nelle dinamiche educative e culturali, la dimensione collegiale non è un optional. Auspichiamo che la SNA adatti l’offerta formativa a questo target diverso di corsisti. I vincitori del concorso sarnno nominati fin dall’inizio dell’a.s. 2016-2017 ? Temiamo che le nomine scatteranno nel 2017, e che un buon numero di scuole (più delle 1200 su oltre 8mila che sono già senza il dirigente, quest’anno) resteranno affidate in reggenza a capi d’istituto titolari in altre scuole.
Leonardo MAIORCA