° Premio Claudio Abbado per la scuola: musica e civiltà. Valorizzazione e promozione della creatività musicale e artistica degli studenti.La scadenza per l'iscrizione è fissata al 10 marzo 2015
Il concorso è promosso dal Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica, in collaborazione con il MIUR - D.G. per lo studente, l'integrazione e la partecipazione; è aperto agli studenti delle scuole italiane, ed è finalizzato alla valorizzazione di attività musicali sviluppate da gruppi di studenti, da classi o gruppi di classi, anche appartenenti a reti di scuole. Il tema è: "Musica per i giovani del mondo". Riportiamo parte del bando. Per INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. “Il Premio è destinato a gruppi di studenti, classi o gruppi di classi, anche appartenenti a reti di scuole, della scuola di ogni ordine e grado che svolgano attività musicali, anche in integrazioni con altre discipline, in ambito scolastico, curricolare e/o extra curricolare. Il Premio consiste in una somma di euro 3.000,00 (tremila) da destinarsi agli autori e ai partecipanti del progetto vincitore; saranno anche assegnati cinque "Riconoscimenti di Merito"… La partecipazione al Bando si suddivide in due Sezioni. La prima "Espressioni creative e partecipative" lascia completa libertà interpretativa nel proporre il risultato di un'attività musicale, svolta dagli studenti, senza limiti di contenuti o di tipologie (cori, orchestre, musica con testi, musica e drammaturgia, musica e altre discipline ... ). La seconda "Repertori musicali" promuove lo sviluppo di temi specifici che favoriscano la partecipazione di culture diverse…. Nella scelta dei percorsi la scuola può avvalersi della collaborazione di musicisti e/o associazioni di cui all'Allegato n. 3 alle Linee Guida al D.M. 8/2011 del 17/0112014, di quelle legalmente costituite da almeno tre anni e che abbiano maturato significative esperienze nel settore e del Forum Nazionale per l'educazione musicale… Per la Sezione 1 "Espressioni creative e partecipative" è richiesto un video della proposta musicale della durata massima di 15 minuti, su supporto DVD. Per la Sezione 2 "Repertori musicali" è richiesto un video della durata massima di 15 minuti su supporto DVD. Le scuole o reti di scuole possono iscriversi al concorso gratuitamente, entro il 10 marzo 2015, mediante l'apposita scheda d'iscrizione (Allegato 1) al seguente indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I materiali andranno inoltrati unicamente via posta entro il 30 maggio 2015 (fa fede il timbro postale di invio), accompagnati da nota di trasmissione del Dirigente Scolastico (Allegato 2) e dalla scheda progetto (Allegato 3), al seguente indirizzo: Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica per tutti gli studenti – Via Ippolito Nievo 35 - 00153 ROMA.
° La formazione iniziale per i docenti della scuola secondaria
Come trattato nel documento sulla Buona Scuola, questo tema registra ampio consenso degli osservatori e dei lavoratori della Scuola: Gli studenti universitari che vogliano intraprendere l’insegnamento dovranno frequentare, dal III anno, un biennio specialistico che fornisca loro competenze didattiche e psico-pedagogiche, specifiche a seconda del corso di laurea frequentato. Coloro che avranno completato con successo il biennio saranno ammessi a un semestre – così è scritto del documento renziano - di tirocinio a scuola sotto la tutorship di docenti “mentores”. L’aspirante docente otterrà l’abilitazione al termine del periodo di tirocinio, solo se riceverà una valutazione positiva da parte del docente mentor e del dirigente scolastico. Nel caso di valutazione negativa, potrà ripetere il tirocinio una seconda volta, in un’altra scuola. L’assunzione in ruolo sarà, infine, ottenuta attraverso concorso ordinario.Su questa prospettazione, la Fondazione Giovanni Agnelli ha elaborato (http://www.fga.it/typo3temp/tx_ncstaticfilecache”) le seguenti osservazioni: “Le premesse e lo schema generale di formazione iniziale della Buona Scuola sono in gran parte condivisibili.… La proposta di introdurre, dopo la laurea triennale disciplinare, un biennio di specializzazione a numero chiuso e ad hoc per l’insegnamento (in parziale analogia a Scienze della formazione primaria, che se ne distingue in quanto a ciclo unico) è convincente, in particolare se saprà fornire competenze didattiche moderne (non solo lezione frontale), più competenze trasversali (linguistiche, comunicative, tecnologiche, relazionali, con apporti anche dall’esperienza scolastica). Tutti gli aspiranti docenti e non solo i futuri insegnanti di sostegno, inoltre, dovrebbero avere una formazione alle problematiche e didattica dell’inclusione. In generale convincente - e ovviamente non nuova - è anche la proposta di unire la formazione specialistica di natura più teorica e laboratoriale a una fase di tirocinio sul campo - nelle scuole… Non mancano, tuttavia, nella proposta, elementi di possibili criticità, che meritano approfondimenti e ripensamenti. In particolare: a) la definizione del numero chiuso per accedere al biennio specialistico può essere problematica… come in generale tutti i meccanismi di programmazione basati su previsioni del fabbisogno futuro di docenti (per grado, per area di insegnamento, per regione ecc). Il documento non esplicita il meccanismo, ma è ragionevole che questo debba essere correlato alla futura presunta domanda di immissione in ruolo di insegnanti. Inoltre, dovrà tenere probabilmente conto delle esigenze di reclutamento delle scuole paritarie. Infine, dovrà essere calcolato anche in relazione all’immissione in ruolo dei vincitori dei concorsi precedenti e alla previsione che non tutti coloro che accedono al corso lo termineranno con successo… b) interessi e logiche interne alle singole università e corsi di laurea (in particolare, quelle di organizzazione/numerosità dei corsi stessi), non sempre coincidono con quelle che devono produrre il giusto numero di laureati specialistici nelle diverse aree di insegnamento nei diversi territori. In questo senso, un modello che postuli l’attivazione di corsi in ogni università potrebbe non essere il più efficace ed efficiente; c) un’altra seria criticità riguarda le modalità, la lunghezza del tirocinio e le sue relazioni con il percorso universitario. A differenza di quanto avviene nella formazione primaria, la Buona Scuola prevede un tirocinio di soli sei mesi nelle scuole (il TFA è di un anno), successivo e “a valle” del percorso universitario specialistico… La raccomandazione generale è che l’intero percorso di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria debba in ogni fase fondarsi sull’integrazione e la collaborazione, difficili ma necessarie - fra università e scuola, prevedendo inoltre la possibilità (in relazione alle diverse aree di insegnamento e specificità territoriali) del coinvolgimento di altri, ad es. del mondo del lavoro… L’esperienza anche recente (TFA) insegna che la frammentazione dei corsi nelle singole università non è desiderabile. Per evitare questo rischio e, insieme, il prevalere di logiche autoreferenziali proprie di singole università e dipartimenti, va privilegiata l’ipotesi che il biennio specialistico avvenga nell’ambito di corsi o scuole di specializzazione non siano attivate in ciascun ateneo… Occorre anche estendere il periodo di tirocinio ad almeno un anno.… Occorre privilegiare… un modello parallelo o misto, che già nella fase del biennio universitario preveda cospicue fasi di tirocinio nelle scuole, eventualmente seguite da un altro periodo, conseguita la specializzazione”. Queste riflessioni della Fondazione Giovanni Agnelli ci sembrano per lo più ragionevoli e tali da individuare aspetti aperti al dibattito. Ad esempio, concordiamo sulla proposta che il tirocinio sia avviato nella fase del biennio universitario; ciò, a nostro parere, consentirebbe una suddivisione dei compiti tra i docenti universitari (curerebbero gli insegnamenti disciplinari e quelli “trasversali”) e i docenti delle scuole che, ospitando i tirocinanti, potrebbero guidarli nella riflessione sul tirocinio (è l’attività che, nelle SSIS, era denominata “tirocinio indiretto”), e nei “laboratori” di argomento didattico.