°Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati
Gli uffici scolastici territoriali sono stati incaricati di darne diffusione alle istituzioni scolastiche, agli operatori del mondo della scuola e della sanità, agli stakeholder e a quanti altri si trovano ad affrontare le problematiche afferenti all’inserimento dei bambini adottati nel sistema scolastico. Nella nota di accompagnamento, la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione enuncia così lo scopo delle Linee: “Intendono rappresentare un agevole strumento di lavoro, con l’obiettivo di fornire conoscenze e linee programmatiche a carattere teorico-metodologico che consentano alla Scuola di garantire ai bambini e ai ragazzi adottati e alle loro famiglie ulteriori opportunità nel loro percorso di crescita”. Riportiamo l’indice delle “Linee”. 1.Introduzione. 1.1. Le caratteristiche dell'adozione internazionale. 1.2. Il vissuto comune. 1.3. Le aree critiche. 1.3.1. Difficoltà di apprendimento. 1.3.2. Difficoltà psico-emotive. 1.3.3. Scolarizzazione nei paesi d'origine. 1.3.4. Bambini segnalati con bisogni speciali o particolari. 1.3.5. Età presunta. 1.3.6. Preadolescenza e adolescenza. 1.3.7. Italiano L2. 1.3.8. Identità etnica. 2 Le buone prassi. 2.1. Ambito amministrativo-burocratico. 2.1.1. L'iscrizione. 2.1.1.1. Iscrizione alle prime classi di ciascun grado scolastico. 2.1.1.2. Tempi d'inserimento. 2.1.1.3. Scelta della classe d'ingresso. 2.1.2. La documentazione. 2.1.2.1. Certificazioni scolastiche. 2.1.2.2. Documenti sanitari. 2.2. Ambito comunicativo-relazionale. 2.2.1. Prima accoglienza. 2.2.2. L'insegnante referente. 2.2.3. Adozioni internazionali: il passaggio dalla Lingua1 alla Lingua2. 2.3. Continuità.
2.3.1. Continuità nel percorso scolastico. 2.3.2. Continuità con le risorse del territorio. 3.Ruoli.3.1. Gli USR. 3.2. I dirigenti scolastici. 3.3. Gli insegnanti referenti d'istituto. 3.4. I docenti. 3.5. Le famiglie. 3.6. Il MIUR. 4. Formazione. 4.1. Metodi e contenuti. ALLEGATI. Allegato 1 – Scheda di raccolta informazioni a integrazione dei moduli d'iscrizione. Allegato 2 – Traccia per il primo colloquio insegnanti-famiglia. Allegato 3 – Suggerimenti per un buon inserimento di un minore adottato internazionalmente
° Monitoraggio finalizzato alla rilevazione dei permessi ex Legge 5 febbraio 1992 n.104
Con la Nota n.943 dello scorso 13 gennaio, il MIUR chiede agli uffici scolastici regionali di trasmettere su un’apposita scheda di rilevazione, entro il 24 gennaio p.v., i dati aggiornati sui permessi per assistenza alle persone disabili. Riportiamo parzialmente la Nota. “L'art. 24 della legge n. 183/2010 ha introdotto l'obbligo della comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il 31 marzo di ogni anno, dei dati relativi ai permessi fruiti, in base alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 (l'assistenza alle persone disabili), dai dipendenti pubblici, ivi compreso il personale scolastico. In particolare è prevista la rilevazione dei dati di seguito indicati: • i nominativi dei dipendenti cui sono accordati i permessi di cui all'articolo 33, commi 2 e 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, ivi compresi i nominativi dei lavoratori padri e delle lavoratrici madri, specificando se i permessi sono fruiti dal lavoratore con handicap in situazione di gravità, dal lavoratore o dalla lavoratrice per assistenza al proprio figlio, per assistenza al coniuge o per assistenza a parenti o-affini; • in relazione ai permessi fruiti dai dipendenti per assistenza a persona con handicap in situazione di gravità, il nominativo di quest'ultima, l'eventuale rapporto di dipendenza da un'amministrazione pubblica e la denominazione della stessa, il comune di residenza dell'assistito; • il rapporto di coniugio, il rapporto di maternità o paternità o il grado di parentela o affinità intercorrente tra ciascun dipendente che ha fruito dei permessi e la persona assistita; • per i permessi fruiti dal lavoratore padre o dalla lavoratrice madre, la specificazione all' età maggiore o minore di tre anni del figlio; • il contingente complessivo di giorni e ore di permesso fruiti da ciascun lavoratore nel corso dell' anno precedente per ciascun mese, specificando, in particolare, le ore o frazione di ore fruite per ciascuna giornata nel corso del mese di riferimento…”.
°La ragionevolezza e il calcolo politico
Il consuntivo della rilevazione sull’Insegnamento di Religione Cattolica nell’a.s. 2013-2014 - fornito dalla CEI, Servizio nazionale per l'insegnamento della Religione Cattolica(oggetto di un articolo su larepubblica.it - 11 gennaio 2015) evidenzia come, a fronte della flessione del numero di alunni che scelgono di seguire l’ora di Religione cattolica, il MIUR ha accresciuto di oltre 3,7% il numero degli insegnanti I.R.C. La cosa non poteva che suscitare critiche tra gli osservatori e commentatori più qualificati (La tecnica della scuola, 11 gennaio 2015: Religione cattolica, studenti in calo ma i docenti aumentano; OrizzonteScuola, 11 gennaio 2015: Docenti di Religione in aumento? Alunni in calo). Alessandro Giuliani è, come nel suo stile, tutt’altro che reticente: “La scuola italiana continua a contraddistinguersi per delle vicende non sempre del tutto comprensibile. Stavolta il dato contraddittorio riguarda la sempre discussa religione cattolica… Se si va a considerare la serie storica, nell'arco delle 21 rilevazioni annue effettuate dalla Conferenza episcopale, la perdita complessiva di studenti è stata di 5 punti percentuali: gli studenti che si avvalevano dell'Irc erano il 93,5 per cento nell'anno scolastico 1993-94, nel 2013-14 sono diventati l'88,5 per cento”. Il giornalista di la Repubblica, Salvo Intravaia considera giustificato l’aumento dei posti di insegnamento nelle scuole dell’Infanzia e in quelle elementari (si giustifica con il pensionamento di molte maestre "generaliste" che, non specializzate, vengono via via sostituite); non trova, invece, giustificazione per le chiamate in cattedra in scuole di istruzione secondaria. Parere nostro. Se si guarda ai numeri, l’incremento delle cattedre non ha altra spiegazione se non nella consueta piaggeria della classe politica. Vediamo i dati. Gli organici delle cattedre e posti della Scuola sono stati confermati, in questo e nel precedente anno scolastico, senza incrementi pur in presenza di un incremento del numero di alunni. Soltanto per gli insegnanti di Religione cattolica si è avuto, di anno in anno, un incremento nonostante il costante calo (qualche decimale di punto percentuale) degli alunni che seguono l’Insegnamento di Religione Cattolica, e nonostante che il costo annuo complessivo, per lo Stato, superi di parecchio il mezzo miliardo di E. Quali sono, nell’anno in corso, i numeri ? Ci atteniamo a quelli presenti in una nota MIUR dello scorso agosto: “… Rispetto al 2013/2014 c’è un incremento di 215 unità di personale che si aggancia all’incremento di alunni totali nel sistema di istruzione”. Ipocrisia somma: l’incremento degli iscritti (44.209 alunni) ha riguardato tutte le discipline, salvo l’IRC che, però, è la sola a beneficiare del potenziamento di organici scolastici. Chi ha concordato con la CEI (Cardinale Bagnasco) questi incrementi ? Il subridens ex ministro Profumo, scelto dall’ex premier in loden. Chi continua ad attuali ? La Giannini. Una scelta nel segno della continuità.