1) Le segreterie scolastiche potrebbero essere alleggerite di alcuni dei compiti burocratici
Che passerebbero agli Uffici scolastici regionali, opportunamente rafforzati con personale amministrativo proveniente dagli enti provincia svuotati per effetto della legge Delrio.
2) Rapporto di Autovalutazione: E’ disponibile un vademecum per le scuole
Per l’elaborazione del Rav sono disponibili, nel sito istituzionale del MIUR, la Nota prot.n. 1738 del 2 marzo 2015 e gli Orientamenti per accompagnare e supportare le scuole per l’elaborazione del Rav-
3) #Coding. Il progetto “Programma il Futuro”
Il MIUR fornisce i dati del Monitoraggio per il periodo Settembre 2014 – Gennaio 2015.
4) Nondum matura est. Speedy-Renzi in pelliccia volpe (Fox-Renzi) si ascrive il blasone di un assist al Parlamento
Perché meravigliarsi ? Perché Renzi dovrebbe affrettarsi a fare un difficile salto, se lo può far fare al Parlamento?
° Le segreterie scolastiche potrebbero essere alleggerite di alcuni dei compiti burocratici
Che passerebbero agli Uffici scolastici regionali, opportunamente rafforzati con personale amministrativo proveniente dagli enti provincia svuotati per effetto della legge Delrio. Secondo Ilsole24ore.it (2 marzo 2015) sarebbe intenzione del Governo trasferire dal 1° settembre 2015 tutte le competenze in materia di cessazioni del servizio, pratiche pensionistiche, trattamento di quiescenza e di previdenza, progressioni e ricostruzioni di carriera, liquidazione del Tfr. Si aggiunga che, per effetto di un decreto interministeriale (Istruzione-Economia), l'esercizio finanziario delle scuole avrà la cadenza stessa dell’anno solare, dunque dal 1° gennaio al 31 dicembre com’è per la gestione del bilancio dello Stato.
° Rapporto di Autovalutazione: E’ disponibile un vademecum per le scuole
Per l’elaborazione del Rav sono disponibili, nel sito istituzionale del MIUR, gli Orientamenti per accompagnare e supportare le scuole nell’elaborare il Rav. Rimandiamo, pertanto alla Nota prot.n. 1738 del 2 marzo 2015; in allegato, reca: la Mappa degli indicatori e la Guida all’autovalutazione,entrambe predisposte dall’INVALSI nello scorso novembre).
° #Coding. Il progetto “Programma il Futuro”
Il MIUR fornisce i dati del Monitoraggio per il periodo Settembre 2014 – Gennaio 2015. Sono oltre 290.000, gli studenti coinvolti, 1.900 le scuole e 15.000 le classi. Il Progetto, di durata triennale, è stato realizzato dal Miur in collaborazione col Consorzio Interuniversitario nazionale per l’informatica, per lanciare la programmazione informatica tra i banchi; le scuole primarie, più degli altri ordini, sono protagoniste di Programma il Futuro: più della metà (il 55% per esattezza) delle iscrizioni. Seguono poi le medie, con un’adesione del 28 per cento, e le secondarie (il 15%).
Quattro iscritti su cinque si sono detti soddisfatti delle attività; il 72,5% ha utilizzato il servizio di supporto; il 67,6% le risposte alle domande più frequenti (le Faq), il 59,5% ha fatto ricorso al Forum. Il 94,7% ha seguito le lezioni interattive e il 66,5% quelle cosiddette “senza rete”.
° Nondum matura est. Speedy-Renzi in pelliccia volpe (Fox-Renzi) si ascrive il blasone di un assist al Parlamento
La Giannini si dice è detta “basita”; noi no. Perché Renzi dovrebbe affrettarsi a compiere il difficile passo prefigurato in La buona scuola, se lo può far fare al Parlamento ? «Noi facciamo un assist al Parlamento: martedì approviamo il Ddl e poi il Parlamento dovrà decidere come procedere su un percorso serrato e sereno - ha sottolineato il premier- ma non con un eventuale ostruzionismo che blocca l’immissione in ruolo del personale in graduatoria e di quelli che sono i vincitori di concorso e titolati ad entrare di far parte della comunità dei docenti». E, se può scaricare sul Parlamento l’eventuale responsabilità di far piovere sullo Stato sanzioni pecuniarie, dalla U.E. e dai tribunali italiani, procrastinando l’assunzione dei precari? Riportiamo dal Comunicato Stampa di Palazzo Chigi (3 marzo 2015): “Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha presentato al Consiglio dei Ministri le linee guida della riforma che prende il nome di “La Buona Scuola”… “La Buona Scuola” avrà quindi come obiettivi: - Rafforzare le competenze degli studenti con flessibilità nei programmi, inclusione e integrazione; - Avere un organico funzionale e potenziare l’offerta formativa; - I dirigenti scolastici diventano leader educativi con strumenti e personale adeguati per il miglioramento dell’offerta formativa; - Organi collegiali più efficaci e rappresentativi; - Valutazione, formazione e carriera degli insegnanti; - Un rapporto più stretto e stabile fra scuola e lavoro con alternanza obbligatoria nell’ultimo triennio delle superiori; - Per quanto riguarda l’edilizia scolastica si vuole procedere con bandi per la costruzione di scuole altamente innovative, creare un’anagrafe dell’edilizia che sia trasparente sugli immobili della scuola e nuove risorse e procedure semplificate e più rapide per costruire nuove strutture; - Una scuola digitale con un nuovo piano nazionale che metta al centro formazione dei docenti e competenze degli studenti; - Una scuola che goda di una semplificazione amministrativa”. Si aprono, a questo punto due scenari: Il primo è che il Parlamento accetti la sfida, e faccia sul serio: previa audizione (gli ex ministri Berlinguer e Moratti, per affrontare il genere di argomenti affrontato in La buona scuola, istituirono commissioni corpose di autorevoli esperti) di chi la Scuola sa che cosa sia e che cosa debba fare, avvii un immediato, approfondito confronto. Questo primo scenario comporta che la Volpe possa (reperendo la copertura) e voglia accettare il confronto. Il secondo scenario è quello prospettato da Marina Boscaino (Il Fatto Quotidiano – 4 marzo): “Il premier avrebbe spiegato che l’Esecutivo vuole dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni nello spirito delle dichiarazioni del presidente della Repubblica. Ma è una spiegazione che non convince, considerato anche il modo di procedere per il Jobs Act e altri esempi della “velocità” autoritaria del governo… Non ci sarebbe da stupirsi se Renzi tentasse di utilizzare l’assunzione dei precari come strumento di ricatto per ottenere una rapida approvazione dell’aziendalizzazione della scuola prevista nel suo progetto... .La scuola non sarà disposta a scegliere tra il giusto diritto all’assunzione dei precari e una delega in bianco al governo Renzi”. Insomma, il secondo è uno scenario che chiamerebbe alla mobilitazione noi che amiamo la Scuola. Alla mobilitazione, anche perché, mentre nelle scuole i calcinacci cadono dal tetto sulle teste dei bambini, la Giannini insiste: «Ci sono delle misure fiscali, sulle quali dobbiamo prendere una decisione, che sono molto interessanti e innovative; in particolare la detrazione per le famiglie di alunni di scuole paritarie». Quanto alla pervicacia della Giannini, tornano buone le parole (Il Messaggero, 4 marzo) di Giorgio Israel: “Sul tema del finanziamento delle scuole paritarie è fin troppo facile osservare che in una situazione di carenza di risorse, che vede scuole il cui tetto cade a pezzi, con i bagni rotti e senza i quattrini per la carta igienica, spostarne a favore delle scuole paritarie rischia di attizzare una polemica devastante che alla fine sfocerà in un conflitto tra laici e cattolici di cui non v’è affatto bisogno… Non aumentare o addirittura diminuire, tramite il proposito sconsiderato di tagliare di un anno i licei, le risorse destinate alle scuole superiori, ancora prevalentemente statali, significa lasciarle allo sbando”. (Leonardo Maiorca)