° Convegno: "DIDAMATICA 2015". A Genova dal 15 al 17 Aprile 2015
Si propone agli operatori della formazione come fonte di aggiornamento sulle ricerche e le esperienze nel settore del digitale applicato alla didattica. Il MIUR vi collabora, come di consueto, insieme ad AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale. Il tema di questa ventinovesima edizione è “Studio Ergo Lavoro - Dalla Società della Conoscenza alla Società delle Competenze”. La partecipazione è aperta a tutti ed è inoltre possibile prenotare visite di scolaresche. Per iscriversi, aggiornamenti e ulteriori dettagli sul programma consultare il sito www.didamatica2015.unige.it
° Diritti dei consumatori: al via programma Antitrust-MIUR
Il tema della tutela e delle garanzie negli acquisti verrà studiato in migliaia di scuole; la norma di riferimento sarà il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, che ha recepito una Direttiva della UE in materia di Consumer Rights. L’intento è di accrescere la consapevolezza dei cittadini circa le modalità attraverso cui, appellandosi ai nuovi diritti sanciti dalle normativa comunitaria, possano difendersi dalle trappole presenti nel commercio elettronico in rete; a questo scopo, l'Antitrust e la Commissione Europea hanno avviato una campagna di comunicazione, sulle reti Rai. Inoltre, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e a cura della Direzione Relazioni Esterne dell’Agcm sono stati programmati, in numerose città, incontri durante i quali i rappresentanti dell’Autorità illustreranno agli studenti le nuove tutele in vigore a cui possono fare riferimento nel fare acquisti. Il MIUR farà pervenire alle 5 mila scuole individuate ogni informazione e il materiale informativo.
°I “picchi di utilizzo” mandano in tilt il portale SIDI
I servizi del portale SIDI sono attualmente solo parzialmente disponibili. Lo rende noto la D.G. per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica ma la motivazione del disservizio è inaccettabile visto che è noto a tutti che nei periodi in cui è utile a una platea più vasta di utenti, il portale mostra di essere inadeguato, ancorché abbia un alto costo di gestione. Da anni, nei mesi cruciali, gli utenti sono andati incontro a parecchi fastidi che siripercuotono in modo pesante sulla gestione del lavoro (anche il pagamento delle supplenze, e le procedure di accreditamento dei finanziamenti) negli uffici di segreteria delle scuole, con aggravio di lavoro per il personale, e che suscitano negli utentiil dubbio sulla sorte delle istanze inoltrate (timore, per quelle che vanno inoltrate in tempi certi, a rischio della validità). Nel 2014, in primavera e autunno, ripetute volte la home del sito istituzionale del MIUR ha ospitato, come adesso, il garbato avviso del disservizio, avviso che troviamo indietro negli anni, già nel 2011.
°C’è un giudice, a Berlino (o, meglio, a Lussemburgo) ma occorre che, a Roma, Speedy-Renzi non corra all’indietro
Com’è impostato, il d.d.l. che Renzi ha presentato al Parlamento vanifica sostanzialmente, anche se non nella forma, la sentenza della CGUE che ha imposto, per i neoassunti, il contratto a tempo indeterminato; l’ANIEF che è stata determinante per avviare la giurisdizione europea contro l’ottusa determinazione del governo italiano (rifiutava di applicare alla Scuola la Direttiva), si impegnerà affinché la sentenza della Corte di giustizia Europea non venga vanificata. Nell’aggiornamento di ieri abbiamo accennato alla ricaduta che ha, sulle politiche scolastiche, il disegno politico renziano volto a ridefinire la disciplina dei rapporti di lavoro a t.i., per le nuove assunzioni nel comparto pubblico e in quello privato. Il ragionamento dei nostri decisori politici è: - Visto che la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, sulla illegalità della reiterazione dei contratti a t.d., dimostra che la direttiva europea 1999/70 è vincolante anche nel comparto Scuola, occorre limitare i diritti dei neo assunti lavoratori del settore pubblico (con il Job Act, si provvede anche ai lavoratori privati). Come dire: - Avete voluto farvi dare ragione ? Manciativilla squarata ! E’ un atteggiamento da gente adusa ad ostacolare (quando non, a disprezzare) chi si rivolge alla Legge per ottenere il riconoscimento delle proprie ragioni, dunque non è comportamento da governanti, e meno che meno da governanti giovani che abbiano alte idealità. Comportamento da governanti sarebbe ristorare coloro che sono stati penalizzati: sarebbe dovere del Governo configurare norme su misura per ripagare la giovane generazione del fatto che, in sostanza, le difficoltà occupazionali insorte negli ultimi lustri ne hanno compromesso il benessere presente e la futura sicurezza sociale. Si pensi agli importi pensionistici che attendono chi, avendo lavorato poco, non ha potuto versare per tempo i contributi: al punto in cui siamo, molti giovani perfino rinunciano a “riscattare” gli anni universitari temendo di non riuscire a lavorare per un numero di anni sufficiente ad ottenere una pensione che non sia la pensione sociale. Il presidente del P.D., Matteo Orfini partecipando alla trasmissione televisiva Piazza pulita (30 marzo) ha riconosciuto, senza giri di parole, le responsabilità del suo partito per l’appoggio dato a governi che hanno introdotto, “senza adeguare il welfare”, norme precarizzanti tali da “contribuire a rovinare la vita” a questa generazione di giovani. Della resipiscenza di Orfini non c’è traccia nel d.d.l. Scuola, presentato da Renzi al Parlamento, poiché prospetta ai docenti neo assunti condizioni di lavoro tali da farli tornare indietro di 20 anni, nel Diritto del lavoro, a prima della normativa sul Pubblico impiego stabilita con il D.lgs n.29/1993 “Razionalizzazione della organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego la normativa stabilita” (Titolo III, “Contrattazione collettiva e rappresentatività sindacale”, e Titolo IV “Rapporto di lavoro”). A noi sembra che il ddl Renzi unitamente al Job Act realizzi il disegno strategico, proposto da maître à penser conservatori dello status quo, che i governi Berlusconi, Monti e Letta non hanno avuto determinazione sufficiente per realizzare. E’ il disegno tratteggiato in queste parole del giuslavorista sen. Pietro Ichino, intervistato da Massimo Restelli (Il Giornale – 30 ottobre 2011): “D. Chiediamo al noto giuslavorista del Pd cosa prevede la proposta di riforma da lui elaborata. R. Un codice del lavoro semplificato, composto di 70 articoli… Supera il dualismo fra protetti e non protetti nel mercato del lavoro… L`idea è che, in partenza, questo nuovo diritto del lavoro unico, per la parte relativa ai licenziamenti si applichi solo ai rapporti di lavoro che si costituiranno nuovi da qui in avanti… Chi ora ha un rapporto di lavoro stabile conserverà la vecchia protezione”. Leonardo MAIORCA