° Concorso: "Tabula Praenestina"
Organizzato del’I.I.S. Professionale di Palestrina, in collaborazione con l’Associazione “Tabula praenestina” Onlus, è riservato agli alunni delle classi 3°, 4° e 5° degli Istituti Professionali e Tecnici, nei quali sia attivo uno dei seguenti indirizzi: enogastronomia ed ospitalità alberghiera; turistico; fotografia; abbigliamento e moda. E’ articolato nelle seguenti sezioni: - Concorso Alberghiero - Enogastronomico sul tema: “Dall’antipasto al dolce con alcuni prodotti della cucina prenestina”; - Concorso di Ricevimento e/o Turistico; - Concorso Fotografico Internazionale (sezione, questa aperta a tutti i fotoamatori e agli studenti delle classi 3°, 4° e 5° degli Istituti secondari di secondo grado residenti nel territorio italiano o europeo)¸- Concorso di Moda. I lavori delle diverse sezioni del concorso dovranno essere presentati, argomentati ed esposti davanti alla giuria, giovedi 28 maggio 2015a partire dalle ore 9.00. Gli alunni interessati dovranno inviare l’adesione al concorso entro il 22 aprile 2015 via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..Ai primi classificati di ciascuna categoria sarà assegnato un premio in denaro pari a € 200, a tutti gli altri partecipanti, che saranno tutti valutati come secondi a pari merito, verrà rilasciato un attestato e un ricordo della manifestazione. Gli oneri connessi alle spese di alloggio per gli alunni concorrenti e per n. 1 docente accompagnatore saranno a carico dell’organizzazione; gli oneri relativi ad eventuali altri alunni e docenti accompagnatori saranno a carico dell’Istituto di appartenenza. Il regolamento concorsuale si legge su www.istruzione.it. Per informazioni: - consultare il sito dell’ I.I.S.P. “Via Pedemontana” www.professionalepalestrina.it o chiamare al tel. 06.9538087 o via fax 06.9537963; - rivolgersi alla segreteria dell’Associazione “Tabula Praenestina”, prof. Giancarlo Tomassi, tel.06.95007083, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Le informazioni saranno disponibili anche sul sito dell’Associazione “Tabula praenestina” all’indirizzo: http://www.webalice.it/tabulapraenestina.
° Le prerogative del d.s. e il criterio per la chiamata in cattedra
Sull’argomento, www.scuolaoggi.com, periodicoonline di informazione sulla scuola, riporta in sequenza due interventi di registro opposto, di Dario Missaglia (19/04/2015) e di Stefano Stefanel (20/04/2015). Nel primo troviamo conferma ai nostri convincimenti sul modello, decisivo per l’efficienza delle istituzioni educative, della “democrazia partecipativa”; il secondo ha l’effetto di addensare ancora più la cortina fumogena (“L’obiettivo della contestazione è azzerare qualsiasi modifica”) che, nel dibattito sul d.d.l. “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”, rischia di oscurare alcuni degli emendamenti da noi proposti. Riportiamo parti, e commentiamo. Missaglia:L’enfasi sulla managerialità è stata in questi anni la carta giocata nella carsica rivendicazione della dirigenza amministrativa; rivendicazione non da tutti sostenuta apertamente ma da molti inseguita nei fatti.… Di questo ha bisogno la scuola?... l’attività del ds è centrata fondamentalmente su una complessa rete relazionale: con il territorio e i suoi soggetti istituzionali e non, con la scuola e i suoi protagonisti (insegnanti, studenti, genitori). Il rapporto con i docenti è, dentro questa rete relazionale, fondamentale…. L’alto grado di responsabilità del ds deve stare insieme con una definizione chiara dei gradi di responsabilità e decisionalità del Consiglio di Istituto e del Collegio Docenti. Se per il primo, organo di democrazia delle rappresentanze, si tratta di aggiornare profilo e assestare la composizione, il tema decisivo è il Collegio Docenti. Qui occorre fare il salto da una democrazia di rappresentanza a una democrazia partecipativa…. Potere di nomina dei docenti dell’organico funzionale. Non mi pare di vedere in altri Paesi esperienze di riferimento; il Miur senta davvero un po’ di ds in servizio. Da noi questo sistema, non può funzionare. Lo sanno al Miur che persino per gli esami di Stato, in cui il 98% degli studenti, sono promossi, i ds ricevono spinte e sollecitazioni ad intervenire ? Immaginatevi cosa può accadere nel contesto locale in cui, da un certo momento, il ds ha potere di assumere o meno nella scuola una persona… Perché introdurre il rischio di una distorsione così inquietante nella scuola? Stefanel: “Com’era facile prevedere contro il DDL governativo sulla scuola sono scese in campo le variegate truppe della contestazione. E’ molto interessante notare come gli scioperi proclamati (mi pare 24 aprile, 5 e 12 maggio) costruiscano una buona base di turbolenza, che collega la protesta sul DDL con quella annuale contro Invalsi. Obiettivo della contestazione è azzerare qualsiasi modifica…. Azzerare qualsiasi cambiamento, insultare i dirigenti scolastici, attaccare coloro che appoggiano il progetto governativo per il solo fatto che lo fanno… Richiamandosi alla Costituzione e alla Democrazia ed ergendosi a paladini e giudici di tutto Associazioni, Sindacati, Comitati vogliono mantenere tutto inalterato… Insultare i dirigenti nella certezza che dovendo assumere del personale porteranno nelle scuole clientele varie significa denigrare la categoria aggredendola gratuitamente al di là di ciò che ha fatto finora… Non è in discussione alcuna democrazia, né è toccata alcuna Costituzione: siamo semplicemente all’interno di un sistema nuovo di governance in cui chi risponde dei risultati del servizio può fare delle scelte anche sul personale da assumere”. Commentiamo.Stefanel ironizza (“Mi pare 24 aprile, 5 e 12 maggio”) sulla proclamazione degli scioperi, nella Scuola. Ci sta che Renzi e Giannini dicano – per minimizzarne l’impatto – di non capire il nostro sciopero di oggi e gli scioperi indetti per i prossimi giorni; che cosa ne sanno i due delle difficoltà, nella Scuola, di fare riuscire uno sciopero ? Del sacrificio, per il personale ? Ci sorprende invece l’ironia di Stefanel, e respingiamo la frase “Associazioni, Sindacati, Comitati vogliono mantenere tutto inalterato…”; è una frase che certamente non può riguardare questo sindacato che, nell’ancora breve periodo della sua esistenza, è riuscito a smontare equilibri consolidati sparigliando i giochi dei parrucconi, e che agli ipocriti adulatori dello status quo ha mostrato che il re è nudo ! Stefanel scrive: “Insultare i dirigenti nella certezza che dovendo assumere del personale porteranno nelle scuole clientele varie… Missaglia scrive: “Immaginatevi cosa può accadere nel contesto locale in cui, da un certo momento, il ds ha potere di assumere o meno nella scuola una persona… Perché introdurre il rischio di una distorsione così inquietante nella scuola?” E a Missaglia non si può sicuramente attribuire l’intento di insultare i dirigenti scolastici. Quanto alla discrezionalità che si vorrebbe attribuire ai dd.ss., in fatto di chiamata diretta dei docenti e di attribuzione del riconoscimento meritocratico, omnia munda mundis ! Chi è integro nella coscienza può non avvertire la delicatezza di situazioni che, invece, il legislatore ha il dovere di regolamentare prescindendo dai riferimenti all’etica. Pertanto, insulti o non insulti, resta da capire da quali interessi sia nata la proposta di privarsi di uno strumento meritocratico trasparente, qual è la graduatoria che contempla titoli professionali e titoli culturali, e di sostituirlo con la discrezionalità di un solo uomo. Sotto il profilo meritocratico, quale dei due criteri è attendibile ? Duole, a chi per formazione e consuetudine di studi è abituato ad argomentare nelle forme della razionalità e ragionevolezza, sentir dire che, sotto il profilo della meritocrazia, la chiamata diretta del docente sia più attendibile che il rispetto dei titoli certificati. Duole, ma abbiamo sentito sostenere assurdità ancora più amene, del tipo che: “senza oneri per lo Stato” significa con detrazioni fiscali e con il finanziamento diretto. Mentre il d.d.l. sulla buona scuola naviga nel pieno della tempesta degli emendamenti, il comma sul finanziamento alle scuole paritarie va in porto: il Ministro Stefania Giannini ha firmato il decreto che definisce i criteri per l’assegnazione dei contributi (471,9 milioni) per il 2015, destinati alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I e di II grado, in possesso del riconoscimento della parità scolastica. Stefanel difende il ruolo dell’INVALSI. Ci chiediamo come un uomo di scuola possa accettare che la valutazione scolastica (mi riferisco all’esame di Stato conclusivo del I ciclo) sia condizionata a distanza con strumenti che non hanno a riferimento gli obiettivi educativi e didattici ai quali gli alunni sono stati orientati; è cosa inqualificabile prendendo a riferimento l’a.b.c. della docimologia, ed è cosa contraria alla normativa, visto che il MIUR dispone: “Il voto conclusivo sia il frutto meditatodi una valutazione collegiale delle diverse prove e del complessivo percorsoscolasticodei giovani candidati”. (C.M. n. 46 del 26 maggio 2011). Ci sembra di capire che Stefanel apprezzi che il Governo sposti la responsabilità didattica dall’insegnante al dirigente scolastico. A parte il fatto che la competenza in materia di didattica che il d.s. possiede è quella che si è fatta come insegnante, che efficacia avrebbe l’insegnamento come attività esecutiva? Se fosse da intendersi come attività esecutiva, perché lo Stato richiederebbe agli insegnanti la laurea e abilitazione ? Ci sarebbe dell’altro da commentare, nell’articolo di Stefanel che riportiamo ma de hoc satis; nel giorno del nostro sciopero, abbiamo bisogno di guardare oltre la cortina fumogena. Leonardo MAIORCA