1) Dal 14 al 18 maggio 2015, la XXVIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino
Al Bookstock Village (padiglione 5 del Lingotto Fiere), la Scuola sarà protagonista. Sul sito web del MIUR, il programma.
2) Tra gli emendamenti al d.d.l. n.2994, il 'Fondo per le attività del Sistema nazionale di valutazione'
Oltre 11 mln andrebbero per il finanziamento della valutazione del sistema scolastico.
° Dal 14 al 18 maggio 2015, la XXVIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino
Al Bookstock Village (padiglione 5 del Lingotto Fiere), la Scuola sarà protagonista. Sul sito web del MIUR, il programma: - degli incontri in Arena e Spazio Book del Bookstock Village 2015; - dei laboratori del Bookstock Village 2015; - degli eventi di “La scuola maestra”. Una parte rilevante della programmazione del Bookstock avrà per tema la Scuola, con il ciclo di incontri “Scuola Maestra” che intende offrire un contributo al dibattito sulla riforma, con particolare attenzione al tema della lettura; nel corso dell’incontro di apertura saranno protagonisti insegnanti e studenti delle scuole che collaborano alla ricerca sulle Buone pratiche di lettura, lanciata on line dal BookBlog del Salone Internazionale del Libro (http://bookblog.salonelibro.it/category/la--buona--lettura/). Laboratori e incontri del programma sono gratuiti, e gli insegnanti possono, a partire da lunedì 20 aprile, prenotarli: al numero 011 518.42.68 int. 956, per scuole secondarie di primo e secondo grado; al numero 011 518.42.68 int. 901 per nidi, scuole dell’infanzia e scuole primarie. Prenotazioni delle visite scolastiche: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 011 518.42.68 int. 901. Su www.salonelibro.it, il programma completo della manifestazione e le modalità di accesso al Salone
°Tra gli emendamenti al d.d.l. n.2994, il 'Fondo per le attività del Sistema nazionale di valutazione'
La VII Commissione “Cultura” della Camera lavora a pieno ritmo, in sede referente, da ieri 27 aprile, e via via vota emendamenti al testo del d.d.l. per la riformulazione che il relatore On. Maria Coscia prospetterà all’Aula di Montecitorio. Oltre 11 mln è l’entità del finanziamento che Simona Malpezzi (Pd) propone di destinare alla valutazione del sistema scolastico: Il Fondo è destinato "prioritariamente" a: - attività di effettuazione delle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti degli studenti; - partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali Ocse-Pisa e Iea; - attività relative all'autovalutazione delle istituzioni scolastiche statali e paritarie; - attività relative alla valutazione esterna delle istituzioni scolastiche statali e paritarie. La stessa proposta di modifica prevede che "al processo di autovalutazione della scuola partecipano un rappresentante dei genitori per la scuola del primo ciclo d'istruzione compresa la scuola dell'infanzia, un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori per il secondo ciclo d'istruzione, un rappresentante del personale Ata per entrambi i cicli di istruzione. (Fonte: Orizzonte scuola.it - 24/04/2015). Secondo le intenzioni del MIUR, dal 1° gennaio 2016, l’INVALSI e l’INDIRE (l’istituto nato dall’embrione dell’ANSAS) confluirebbero nell’istituendo IPAV (Istituto Per l'Autonomia e la Valutazione scolastica) che assolverebbe sia al compito di valutare il sistema educativo nazionale (compito, in atto, dell’INVALSI), sia ai compiti di documentazione, innovazione e ricerca educativa, in atto svolti dall’INDIRE e che furono in precedenza degli IRRE, degli IRSSAE e, ancor prima, del CEDE (nella sede di Frascati, alla cui direzione hanno lavorato, tra altri, Giovanni Gozzer, Aldo Visalberghi e Benedetto Vertecchi). L’unificazione dei due enti ha suscitato perplessità tra i quasi cento dipendenti dell’INVALSI (in atto, sono impegnati nella delicata fase nella quale fornire riscontro ai Rapporti di autovalutazione prodotti dalle oltre 8mila scuole) e tra le 300 persone (di cui 130 assunte a t.i.) che da un anno e mezzo lavorano per l’INDIRE. La necessità di affiancare al sistema scolastico istituti di consulenza e ricerca è stata sempre ben chiara, già nell’impostazione culturale che i decreti Misasi hanno dato al servizio pubblico di istruzione e formazione, e ci sembra che quelle ragioni della loro esistenza siano oggi confermate;magari non lo sono altre ragioni che sono poi emerse e che: - hanno comportato intrusioni nei compiti istituzionali della Scuola (che è organo costituzionale); hanno inquinato la meritoria funzione di INDIRE e INVALSI a supporto della Scuola militante con la funzione di cinghia di trasmissione attraverso la quale il MIUR indirettamente condiziona le scelte educative delle scuole vanificandone l’autonomia. In vista della prova INVALSI programmata per il prossimo 5 maggio, si prospettano boicottaggi e Il Sole 24 Ore (“Docenti in piazza, slittano i test Invalsi – 26,04,15) ha scritto: “ Uno strano “scherzo” del calendario: le giornate di sciopero contro il Ddl «Buona Scuola», ufficialmente proclamate dai sindacati per il 5, 6 e 12 maggio, coincidono esattamente con le date scelte dall’Invalsi a ottobre scorso per svolgere le consuete rilevazioni nazionali in italiano e matematica nelle scuole primarie e secondarie. Una scelta, non casuale, che probabilmente avrà l’effetto di far slittare i test (un paradosso proprio l’anno che sta per decollare il sistema nazionale di valutazione). Nel mirino c’è essenzialmente la data del 5 maggio, quando sono in programma le prove di lettura e di italiano in seconda e quinta primaria. Qui l’astensione, per la prima volta dai tempi del Governo Berlusconi, è stata annunciata congiuntamente dai principali sindacati confederali”. Ieri abbiamo letto, su la Repubblica, che l’INVALSI è pronta a rinviare i test. Si è acceso il solito dibattito: i “governativi” dicono che i professori boicottano le prove nazionali perché non vogliono farsi valutare; i professori dicono che l’INVALSI entra nella didattica con gli strumenti che un marziano avrebbe per capire e apprezzare la cucina mediterranea. Propendiamo per la seconda e auspichiamo che l’istituendo IPAV si attrezzi per sapere che cosa può dare alle scuole, a supporto dell’attività educativa sul territorio. In passato nelle sedi opportune, abbiamo avanzato il suggerimento di un rimedio che adesso potrebbe trovare accoglienza favorevole nella circostanza dell’attivazione dell’Organico funzionale all’Autonomia. A parere nostro, si dovrebbe attivare un canale permanente tra l’IPAV e ciascuna delle oltre 8mila istituzioni scolastiche, nelle quali a tal fine opererebbe un referente (eletto in seno all’Organico dell’Autonomia) incaricato di: - informare l’IPAV degli obiettivi educativi ai quali ciascuna scuola lavora, delle scelte didattiche; - prospettare eventuali supporti pedagogici dei quali la scuola necessità; - collaborare con il personale PAV alla predisposizione dei test per le rilevazioni nazionali (senza omettere quelli da somministrare agli alunni disabili) per evitare che i test risultino disancorati dall’offerta formativa effettivamente erogata nella scuola; - presentare e discutere, anche ai fini delle procedure di autovalutazione d’istituto - in seno al Collegio docenti le risultanze dei test effettuati nell’a.s. precedente, come trattate dall’IPAV e restituite, e il profilo longitudinale delle rilevazioni; - collaborare con l’IPAV per le necessità organizzative connesse all’esecuzione dei test. A quest’ultimo proposito, precisiamo che a parere nostro il personale scolastico coinvolto nella somministrazione dei test nazionali va retribuito: così era previsto in una tabella allegata allo studio preparatorio alla realizzazione del sistema di valutazione delle scuole, preparato da Daniele Checchi, Andrea Ichino, Giorgio Vittadini (“Un sistema di valutazione degli apprendimenti per la valutazione delle scuole: finalità e aspetti metodologici”, pubblicato il 4 dicembre 2008 sul sito web dell’INVALSI): “2) Somministrazione.2.1) Il costo del singolo somministratore…. Può essere il modello adottato dall’indagine OCSE-PISA. In questa indagine il somministratore è un insegnante della scuola campionata che somministra la prova ad un numero massimo di 35 studenti…. egli riceve circa 210 euro lordi… 2.3) Il costo di somministrazione per studente. Nella scuola primaria il costo della somministrazione, ...per studente di 10,1 o 12,2 euro. Nella scuola secondaria di primo grado il costo…per studente a 8,8 o 10,5 euro. Infine nella scuola secondaria di secondo grado il costo…. ammonta a 9,4 o 11,3 euro per studente. …4) Una stima complessiva del costo del sistema nazionale di valutazione come prospettato nel documento è riportata nella tavola 2. I costi variano da 31 milioni di euro nell’ipotesi di costo dei somministratori di 250 euro e nessuna domanda a risposta aperta a 81 milioni nel caso di somministratori a 300 euro tutte le domande a risposta aperta e correttori pagati 2500 euro per mese-persona). Perfino l’ex ministro l’avvocato Gelmini aveva previsto il pagamento del personale scolastico coinvolto nella somministrazione dei test nazionali, ed è quanto dire, se riflettiamo che era in tandem con Tremonti e che di lei un milione di dipendenti della Scuola dicono peste; negare questa retribuzione è toccato al professore Monti (deve avercela con i professori, se andiamo con il ricordo a una certa dichiarazione) che il Pensiero unico colloca tra i salvatori della Patria.
Leonardo MAIORCA