° Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A. – a.s. 2015/16
Scadenzario di presentazione delle istanze e citazione dalla Nota MIUR n. 15379 del 19/05/15. - Docenti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria: domande dal 15 al 30 giugno,tramite Istanze online; - Docenti della Scuola Secondaria: domande dal 1° al 15 luglio, tramite Istanze online; - Personale educativo e Insegnanti di religione cattolica: domande dal 1° al 15 luglio, domande in forma cartacea: Personale ATA: domande entro 10 agosto, domande in forma cartacea. “… Le domande di utilizzazione devono essere indirizzate all'Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità per il tramite del dirigente scolastico dell'istituto di servizio. Le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione in altra provincia devono essere presentate direttamente all'Ufficio territorialmente competente della provincia richiesta e, per conoscenza, all'Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità. Nel caso in cui le citate domande siano presentate con modalità on line andranno inviate esclusivamente all'Ufficio territoriale della provincia di destinazione. L'Ufficio territoriale della provincia di titolarità ne sarà informato per conoscenza e a cura del sistema informativo. Le domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria degli insegnanti di religione cattolica devono essere presentate alle Direzioni regionali competenti (ossia alle Direzioni Regionali nel cui territorio è ubicata la Diocesi richiesta). Il personale interessato a produrre domanda anche per diverso ordine di scuola è tenuto a rispettare la data di scadenza del proprio ordine di appartenenza come suindicato. Qualora le funzioni per la presentazione on line non fossero disponibili, la suddetta domanda è prodotta in forma cartacea…. Si trasmette, altresì, la bozza dell'ipotesi di C.C.N.L. sottoscritta il 13.05.2015.
C’è novità e novità
Le remore-pilota che viaggiano attorno alla balena-Scuola apprezzano sommamente, del movimentismo renziano, il proposito di discontinuità nel sistema-Scuola, quasi che ogni novità, ogni discontinuità rispetto all’assetto attuale, possa essere valutata di per sé positiva. Adfirma paro, distingue frequenter. Alcuni osservatori che auspicano l’innovazione “intesa come rottura complessiva rispetto al passato” sembrano essere immalinconiti (“… il non facile passaggio al Senato comporterà qualche ulteriore ripiegamento” - TuttoscuolaNEWS n. 694 – 25 maggio) dalla prospettiva di ulteriori rinunce a proposte che erano presenti nel progetto ‘La Buona Scuola’ (settembre 2014) e che sono state oscurate nel d.d.l. 2994 e dalla VII Commissione della Camera. Gira e rigira, il discorso di costoro giunge al punto: “Anche il ridimensionamento dei poteri (e delle responsabilità) del dirigente scolastico, per quanto apparso a molti opportuno, ha comunque costituito la rinuncia a un elemento di novità, di discontinuità, e bisognerà vedere se il non facile passaggio al Senato comporterà qualche ulteriore ripiegamento, magari su una delle poche vere innovazioni, quella degli albi territoriali - che peraltro già nel testo finale sono stati sostituiti da impalpabili ‘ambiti’ territoriali - e del connesso meccanismo di mobilità da e verso le scuole”. Però, oltre che il nudging dei pesciolini esterni c’è quello dell’Associazione Nazionale Presidi: - non si facciano «ulteriori passi indietro: perché il testo arrivato da Palazzo Chigi, alla Camera ha subito già troppe modifiche… rimangano almeno la possibilità per i presidi di individuare i docenti negli ambiti territoriali e premiare i prof meritevoli». (corriere.it, 26 maggio). Ciò che per costoro è una preoccupazione per noi dell’ANIEF è un auspicio perché riteniamo che buona parte delle norme prospettate all’art.9 del d.d.l. 2994 siano tentativi di dequalificare la funzione docente e misure controproducenti sotto il profilo didattico ed educativo. Sono norme che, ed è l’aspetto più grave, si pongono fuori dal testo costituzionale. Altre innovazioni prospettate nel d.d.l. 2994 (che cominceremo a denominare, qual è al Senato della Repubblica, DISEGNO DI LEGGE N. 1934) sono, invece, un portato dei tempi e doverosamente vanno incoraggiate e condivise da tutti coloro che lavorano nella Scuola con passione e dedizione. Esempi in positivo potremmo fare con riferimento al Capo II Autonomia scolastica e valorizzazione dell’offerta formativa, del d.d.l. 2994 del d.d.l. 2994, traendoli dall’art.2.3, a cominciare dal primo punto dell’elenco delle competenze da fare acquisire ai nostri studenti. Al punto a) c’è la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano, nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning. Nel Documento “La buona scuola”, il CLIL è stato prospettato anche per le scuole Primaria e Secondaria di I grado. Il problema è, però, ancora una volta, di natura economica: l’ampliamento dell’offerta formativa elencato nell’art.2.3 del d.d.l. n. 1934 (che la VII Commissione permanente “Istruzione”, del Senato - Andrea Marcucci, presidente - inizia adesso ad esaminare) va realizzato «nel rispetto del monte orario degli insegnamenti» e «tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità», nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». In sostanza, le risorse sono quelle dell’Organico funzionale (un 8% in più rispetto all’organico tradizionale, ma con molteplici incombenze da espletare, supplenze comprese) e quelle ricavabili da elargizioni fatte da enti pubblici e privati, istituzioni, aziende. In giro per il mondo per turismo o in cerca di lavoro, a Manila, a Brasilia, a Melburne, i nostri giovani diplomati sono surclassati nel comunicare in inglese, portoghese, francese, dagli adulti locali, anche privi di titolo di studio, e perfino dai bambini. La Language immersion è una didattica sviluppata sin dagli anni Sessanta. La Riforma Moratti aveva autorizzato la sperimentazione dell’insegnamento in L2 di una disciplina non linguistica curricolare, nell’anno terminale di tutti i corsi di istruzione secondaria superiore. All’insegna delle tre “i” (inglese, impresa, informatica), i decreti attuativi della riforma Gelmini dei licei, e del riordino degli istituti tecnici, hanno disposto l’insegnamento di una disciplina in lingua straniera al V anno dei Licei e degli Istituti Tecnici, nonché, al IV e V anno dei Licei Linguistici, di due discipline non linguistiche (comprese nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle scuole nei limiti del contingente organico assegnato) in lingua straniera; dall’a.s. 2012-13, la metodologia CLIL è attivata anche al III anno dei Licei Linguistici. L’ANIEF non è critico in toto sul d.d.l. 2994, e anzi ha contribuito, con 90 emendamenti, a proporre innovazioni; non siamo sulla posizione, di chiusura alle novità, di chi sostiene che quella italiana è un’ottima scuola e ne paventa la fine della tradizione culturale ed educativa. Non possiamo, però, apprezzare le spintarelle, ai decisori politici, che i maggiori media iniziano a pubblicare nell’imminenza del passaggio del d.d.l. 2994 al Senato; un pressing soft, giocato ad usum Delphini sotto pressioni contrastanti: quella dei 650 mila lavoratori della Scuola che hanno scioperato lo scorso 5 maggio, e quella dei centri di potere le cui attenzioni alla Scuola abbiamo raffigurato con l’immagine delle remore che, intorno alla balena, ne sfruttano la navigazione tenendosi a debita distanza dall’insegnamento (la Scuola non eroga lauti redditi ai professori). Quando all’ANP, c’è poco da spiegare: tiene una posizione corporativa che in nulla accresce la qualità dell’offerta educativa e didattica delle scuole. Leonardo MAIORCA