° Offerta formativa delle scuole con sezioni negli istituti di pena
Il MIUR intende innovare l’offerta formativa delle scuole con sezioni negli istituti di pena, secondo le indicazioni del Comitato paritetico Nazionale, in un’ottica di apprendimento e orientamento permanente
° Anche le università italiane scendono nelle classifiche internazionali
Pubblicati i dati Jao Tong di Shanghai: su 500
° Il MIUR intende innovare l’offerta formativa, in un’ottica di apprendimento e orientamento permanente, delle scuole con sezioni negli istituti di pena per adulti e per minori. Ciò secondo le indicazioni del Comitato paritetico Nazionale istituito nell’ambito del protocollo d’intesa siglato (23 ottobre 2012) tra MIUR e Ministero della Giustizia. A questo scopo, la Direzione Generale per lo Studente, l’organizzazione, la partecipazione e la comunicazione ha avviato, una rilevazione - d’intesa con i Centri per la Giustizia Minorile e i Provveditorati dell’Amministrazione Penitenziaria, e tramite gli UU.SS.RR -., presso i dd.ss. delle scuole con sezioni negli istituti di pena per adulti e per minori. La rilevazione viene effettuata a mezzo di otto schede, quattro da compilarsi da parte delle scuole che hanno attivato offerta formativa nell’a.s. 2012-2013, e quattro da compilarsi da parte delle scuole che hanno attivato offerta formativa nell’a.s. 2013-2014. La rilevazione e la successiva analisi dei dati costituiscono la premessa di un intervento mirante a rendere l’offerta formativa più efficace e più rispondente ai bisogni emersi e alle esigenze manifestate dall’utenza sia minore che adulta. I primi interventi, in questa direzione, saranno quattro progetti sperimentali che inizieranno con l’imminente a.s. negli istituti penitenziari minorili di Torino, Roma e Napoli, e in quello per adulti di Bologna. L’innovazione va nel senso di uno stretto collegamento scuola-lavoro attraverso il coinvolgimento di centri per la formazione professionale. L’impostazione nuova delle azioni proposte discende dalla necessità di rivedere l’attuale modello di lavoro, di organizzazione e di formazione sia del personale docente sia degli operatori penitenziari, in un’ottica di apprendimento e orientamento permanente: “Si tratta infatti di progetti che non si esauriranno con l’uscita degli studenti dall’istituto penitenziario ma che prevedono la certificazione delle competenze acquisite attraverso percorsi di tipo modulare che gli stessi potranno continuare e completare, una volta all’esterno, con la certezza che saranno seguiti dagli stessi operatori della formazione professionale..”. In caso di trasferimento ad altro istituto di pena, gli studenti potranno avvalersi della “spendibilità” di dette competenze nei contesti territoriali di nuova destinazione.
° Anche le università italiane scendono nelle classifiche internazionali
Pubblicato l’Academic Ranking of World Universities (Arwu), la classifica compilata a cura dell'università Jao Tong di Shanghai. Nell’elenco dei 500 migliori atenei del mondo, non ci sono atenei italiani nei primi 150; l’università di Bologna è la migliore d’Italia. Riportiamo da Il Fatto Quotidiano: “: Su 500 eccellenze, solo 21 sono in Italia… Migliori risultati nella lista delle università dove studiare matematica: Milano, Pisa e La Sapienza di Roma tra le 100 più brillanti… Il podio è tutto statunitense: al primo posto Harvard, seguita da Stanford e Massachusetts institute of technology. A dire il vero, sulle prime diciotto posizioni ben sedici vanno ad atenei basati negli States e due alle britanniche Oxford e Cambridge (rispettivamente in quinta e nona posizione). Buoni risultati anche per l’istituto di tecnologia di Zurigo (19esima posizione), le università di Tokyo e Kyoto e diverse francesi. Conquistano posizioni, tra le prime cinquanta migliori del mondo, anche l’università di Copenaghen (39esima), di Melbourne (44esima) e due istituti tedeschi: Heidelberg e Monaco. Gerusalemme, Seul, Taiwan e Brasile: meglio dei nostri atenei. Fuori da Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone, il primo istituto in classifica è l’università ebraica di Gerusalemme, 70esima, seguita da quella di Mosca (84esima posizione). Ma nella fascia 101-150, si trovano anche i nuovi ingressi di Taiwan, Cina, Seul, Brasile. Si deve arrivare alla fascia successiva (150-200) per incontrare i nomi di sei atenei italiani: Bologna, Milano, Padova, Pisa, La Sapienza di Roma, e l’università di Torino. Interessante notare che nella stessa fascia si trovano anche, a pari merito, due università degli Emirati Arabi Uniti e gli atenei di Praga, Barcellona e Dublino. Appartiene alla fascia 201-300 il Politecnico di Milano, così come l’università di Firenze, mentre in penultima posizione (tra 301-400) ci sono la Federico II di Napoli e la Bicocca di Milano. Tra gli ultimi cento atenei, nove istituti italiani, tra cui La Cattolica di Milano, ma anche l’università di Cagliari, Palermo, Genova e Trieste…. Milano e Torino, i migliori per lo studio della Medicina: a livello mondiale si piazzano tra la posizione 76 e 100.
(Fonte: Il fatto quotidiano – 17.08.2014)