° Recupero posti e cattedre per le immissioni in ruolo– a.s. 2014-15; quanti alle Graduatorie concorsuali e quanti alle GAE.
Riportiamo il comunicato stampa sul criterio al quale dovranno uniformarsi gli ambiti territoriali che lo scorso agosto non hanno potuto realizzare la distribuzione al 50% tra le due graduatorie.
“Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato questa mattina una nota ai Direttori Generali degli uffici Scolastici Regionali di Calabria, Lazio, Sicilia, Toscana e Veneto per chiarire come effettuare il recupero dei posti per le assunzioni a tempo indeterminato che lo scorso anno sono stati assegnati alle GAE (Graduatorie ad esaurimento) perché non si erano ancora concluse le procedure del concorso 2012 e le graduatorie dei concorsi precedenti risultavano esaurite. Il recupero dei posti per le assunzioni è previsto dall’articolo 399 del Testo Unico sulla scuola. A titolo di esempio, se lo scorso anno i posti disponibili per le immissioni in ruolo in una specifica classe di concorso erano 100 e sono andati tutti alle GAE e quest’anno ce ne sono 150 il calcolo da effettuare sarà il seguente: - GM: (150/2) + 50 = 125 - GAE: (150/2) – 50 = 25. Nella nota ai DD.GG. viene anche indicato come fare il recupero quando il numero dei posti messi a bando nel concorso 2012 sia inferiore alla quota dei posti riservati al concorso nell’anno scolastico 2013-2014. I calcoli sopra descritti consentono di rispettare le percentuali di legge che stabiliscono che i posti disponibili per le assunzioni in ruolo debbano essere assegnati per il 50% alle GAE e per il 50% alle graduatorie dei concorsi”.
° Assunzioni per gli insegnanti di Religione Cattolica. Le sole in aumento
Arrivano 310 nomine, accompagnate da questa dichiarazione del MIUR grondante ipocrisia: “…Rispetto al 2013/2014 c’è un incremento di 215 unità di personale che si aggancia all’incremento di alunni totali nel sistema di istruzione”. L’incremento è stato di 44.209 alunni. Dell’incremento di 44mila alunni, il MIUR non si è accorto ai fini del calcolo degli organici delle altre classi di concorso, quando ha stabilito che il numero degli insegnanti per l’a.s. che sta per iniziare resti uguale rispetto all’a.s. che si sta concludendo. Nella Scuola che ha visto volteggiare le forbici della Gelmini (e successori) su molte decine di migliaia di cattedre e posti, il MIUR assegna incrementi di cattedre soltanto al l’IRC; e c’è anche la prospettiva di 7 mila altre nuove assunzioni: questa la dobbiamo al sempisorridente Profumo che ad hoc sottoscrisse una intesa con il Cardinale Bagnasco. Riportiamo da La Repubblica (19 - 08 - 2014): “La scuola italiana avrà bisogno di più insegnanti di Religione… Se da un decennio a oggi nella scuola italiana tutto (o quasi) presenta un segno rosso — dai finanziamenti per le attività pomeridiane e accessorie agli organici dei docenti, dai bidelli al personale di segreteria — l’unico settore che pare immune dalla spending review è proprio quello dei docenti di Religione cattolica. … In passato, la Chiesa cattolica forniva anche alle insegnanti curricolari che lo richiedevano il lasciapassare per insegnare Religione. Ma da parecchi anni questo non è più possibile. Così, andate in pensione le maestre “tuttofare”, le ore di Religione passano dunque agli specialisti scelti dai vescovi. Ecco perché diventa necessario reclutare nuove maestre di religione, in possesso dei requisiti previsti dal concordato Stato-Chiesa del 1984. … In poco più di un decennio la pianta organica degli insegnanti di Religione è cresciuta del 9,3 per cento, passando da 21.951 cattedre alle 23.994 dell’anno scolastico che sta per iniziare. Per il ministero dell’Istruzione l’incremento è però da attribuire all’aumento della popolazione scolastica… Mentre per lo stesso incremento gli organici degli altri insegnanti è invariato. Nel frattempo, per la presenza degli alunni stranieri, la frequenza dell’ora di R.C. è scemata. … Ma l’incremento dei posti concessi è soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno accelerato da un accordo sottoscritto due anni fa dall’allora ministro Profumo e dal cardinal Bagnasco. L’intesa stabilisce che dal 2017 anche le circa 50mila anziane maestre in attività che insegnano religione dovranno passare la mano agli specialisti: per insegnare la religione cattolica occorrerà essere in possesso di un master universitario di II livello in Scienze religiose. In palio, quasi 7mila cattedre”.
Nell’articolo, Salvo Intravaia esprime una valutazione (“…l’inarrestabile calo degli alunni che seguono la materia…”) che Culturacattolica.it – Nicola Inciampo, 19 agosto) corregge in questi termini: - i dati riportati su la Repubblica sono riferiti agli anni passati e non si hanno ancora quelli riferibili all’a.s. che inizia; - i dati non sono uniformi nelle diverse regioni: la Lombardia è in controtendenza rispetto alla media nazionale (c’e un incremento dell’1,5% di alunni che scelgono di avvalersi dell’insegnamento della Religione Cattolica (addirittura il 2% a Milano). Il giornalista Inciampo conclude: “Nell’articolo leggiamo ancora …per effetto di un errore nella legge Fornero, furono bloccati in classe fino al compimento dei 67 anni di età – il governo approvava il decreto con i posti complessivamente funzionanti per l’insegnamento della religione cattolica che aumenteranno di 310 unità rispetto al 2013. Questo significa che 310 docenti di religione cattolica in virtù del Gl numero 90/14 dovevano essere collocati in pensione d’ufficio. Intravaia non li vuole in pensione perché insegnanti di religione. In ultimo, inviterei Repubblica a correggere il box di pagina 18 intitolato I numeri, quando afferma che nella scuola dell’infanzia si fanno Un’ora e 45’ alla settimana, perché nella scuola dell’infanzia si fa un’ora e 30’ alla settimana”. De minimis. Nulla da precisare, invece, circa la prospettiva cui Intravaia fa riferimento delle assunzioni prossime venture che l’erario dovrà pagare ma per le quali occorrerà l’avallo delle curie vescovili. Dal nostro punto di vista, gentile Nicola Inciampo, i giovani in cerca di lavoro sono tutti sullo stesso piano se devono essere assunti con il denaro di tutti, e se al Ministero qualcuno distingue figli e figliastri, ora chiudendo ora aprendo gli occhi sull’incremento dei 44mila alunni, gli fischieranno le orecchie.