La stampa scrive

Roma, 3 mag. (AdnKronos) - Quarto sciopero in cinque mesi promosso da Anief con manifestazione davanti al ministero dell'Istruzione. "La protesta si è svolta nel giorno dell'ennesimo sciopero della scuola e a conclusione di quello della fame che diverse maestre con diploma magistrale hanno iniziato una settimana fa assieme ad un sit in permanente, sempre nella zona del dicastero dell'Istruzione – spiega Anief - Anche loro chiedono una norma che blocchi gli effetti dell'adunanza plenaria del 20 dicembre scorso, che lascerebbe a casa decine di migliaia di diplomati magistrale e la decisione dell'avvocatura di Stato di darne seguito".

"Soltanto con la riapertura delle GaE, la trasformazione delle graduatorie d'Istituto in provinciali e lo sblocco degli organici, cancellando una volta per tutte quelli di fatto, potremo garantire il corretto avvio del prossimo anno scolastico e coprire le classi che senza le attuali maestre rimarrebbero scoperte - afferma Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief) - Il provvedimento sarebbe anche una prima risposta ai docenti abilitati nella scuola superiori delusi dal reclutamento transitorio. Serve però un decreto d'urgenza: occorre muoversi in fretta, per evitare il licenziamento di 44mila maestre e maestri supplenti e di altri 7mila immessi in ruolo con riserva, nonché garantire l'assunzione di tutto il personale abilitato".

 

ROMA, 30 APR - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento sulla "Applicazione della normativa antincendio agli edifici e ai locali adibiti alle scuole di qualsiasi tipo, ordine e grado, nonché agli edifici e ai locali adibiti ad asili nido", sono stati definiti tre livelli di priorità per adeguare gli istituti cui si deve tenere conto nel programmare le attività di adeguamento antincendio degli edifici scolastici italiani, la metà di quali costruiti prima del 1971. A ricordarlo è il sindacato Udir, il quale evidenzia anche che "essendo lo scorso 31 dicembre scaduto il termine di adeguamento alla normativa antincendio, più volte prorogato, degli edifici e dei locali adibiti a scuole, come è scaduto il termine di adeguamento degli edifici e locali adibiti ad asili nido, vige tutt'ora la necessità di definire, in materia di prevenzione incendi nelle scuole, indicazioni programmatiche prioritarie per l'adeguamento delle strutture alla normativa di sicurezza antincendio". Per Marcello Pacifico delll' Udir, "anche a seguito delle novità classificatorie, i Dirigenti Scolastici dovranno continuare a dirigere e gestire l'attività scolastica in edifici che non sono sicuri, mentre gli edifici scolastici si troveranno ad avere un'ulteriore sorta di nuova ipotesi di classificazione". "Purtroppo in Italia - osserva ancora Pacifico - sono tantissimi i Dirigenti Scolastici che devono fronteggiare giornalmente una situazione di rischio grave ed esteso e pertanto devono chiedere ai Prefetti la verifica delle condizioni di sicurezza antincendio e sismiche, tali da certificare la continuità o meno dell'attività scolastica nella relativa struttura, affinché possa essere valutata l'ipotesi di chiusura della stessa a salvaguardia dell'incolumità della vita di lavoratori ed alunni". (ANSA).

 


(ANSA) - ROMA, 23 APR - Una giornata di discussione sugli atti di violenza a danno degli operatori della scuola, alla presenza di esperti, rappresentanti dei lavoratori, delle famiglie, dei discenti nonché dei dirigenti delle scuole. La organizzano, in una data ancora in via di definizione, i sindacati Udir e Anief. L'iniziativa, sostenuta dalle due sigle sindacali, intende porre una seria riflessione nell'opinione pubblica sulla violenza che sta colpendo tutto il mondo della scuola. "La recente escalation di vere e proprie aggressioni e intimidazioni contro i lavoratori della scuola - scrivono i due sindacati - mostra tragicamente quale considerazione le forze politiche e governative abbiano riservato a chi per professione si prende cura delle nuove generazioni. Il discredito sociale in cui sono cadute tutte le professioni della scuola è il segno più evidente della crisi morale della società italiana che può solo ripartire dal recupero e dalla rivalutazione della funzione centrale di tutti coloro che si occupano dell'educazione dei giovani. Per queste ragioni si intende richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica attraverso una giornata di mobilitazione nazionale". (ANSA).