A Palazzo Madama arriva il decreto per l’approvazione definitiva. Per l’istruzione, diverse le richieste di modifica in vista del prossimo anno, per evitare che subentrino gli stessi problemi che hanno costellato l’anno in corso. Tra le modifiche dell’Anief reputate ammissibili, le assunzioni dei docenti delle scuole statali frequentate da alunni tra 3 e 6 anni, dove è alta la percentuale di supplenti; gli idonei nelle graduatorie di merito dei vincitori del concorso a cattedra ma ancora non assunti, poiché rischiano di rimanere al “palo” per via della prossima soppressione delle stesse; la tutela dei partecipanti all’ultimo concorso per dirigenti scolastici, rimasti impantanati nella burocrazia. All’ultimo momento, invece, disco rosso per l’emendamento sulla stabilizzazione di Ata ed educatori, esclusi a sorpresa dal piano straordinario dell’ultima riforma.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sugli abilitati di seconda fascia d’istituto non ci arrendiamo, perché durante le prossime audizioni, riproporremo lo stesso tema ai parlamentari poiché chiedano al Governo di modificare la gestione della fase transitoria prevista dal decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento della L.107/2015. I docenti abilitati hanno diritto a essere assunti al di là dell’anno o della tipologia di abilitazione, specie quando sono impiegati come supplenti annuali (circostanza che si realizza nell’80% dei casi) per fare funzionare le nostre scuole. Di sicuro, continueremo la nostra azione per tutto il prossimo mese.
Domani, 31 gennaio, il decreto Milleproroghe arriva in Aula a Palazzo Madama: si tratta dell’Atto n. 2630 per la “conversione in legge del D.L. n. 244 approvato il 30 dicembre 2016 recante proroga e definizione di termini”. Il documento arriva già “sfoltito” di diversi emendamenti, a seguito dell’esame analitico sulle richieste di integrazione svolto nelle ultime settimane dalle commissioni parlamentari di competenza, con quella degli Affari costituzionali, relatore il senatore Stefano Collina (Pd), che ha concluso venerdì 26 gennaio la discussione sull’ammissibilità delle modifiche.
Al vaglio dell’Aula del Senato arriveranno anche una serie di richieste di interventi da adottare in vista del prossimo anno scolastico, minacciato dagli stessi gravi problemi organizzativi che hanno già gravato sulla didattica e formazione degli studenti, pure a livello accademico, dell’anno in corso. Tra le gli emendamenti presentati dall’Anief, giudicati ammissibili, risultano quelli sulle assunzioni nella scuola dell’Infanzia; sugli idonei nelle graduatorie di merito dei vincitori del concorso pubblico (cosiddetto a cattedra) ma ancora non assunti e che rischiano di rimanere al “palo” per via della soppressione, dopo tre anni, delle stesse graduatorie; sui partecipanti al concorso per dirigenti scolastici, rimasti impantanati nelle grane burocratiche dopo aver partecipato all’ultima selezione pubblica nazionale.
Via libera, dunque, dalle commissioni del Senato, sull’emendamento 4.51 (Santini) che “supera il vaglio dell’ammissibilità per assumere 16mila nuovi docenti in organico potenziato per l’infanzia”, inspiegabilmente “esclusi dal piano straordinario” di immissioni in ruolo approvato con al Legge 107/15. Ora, se l’emendamento passerà anche l’esame dell’Aula, i docenti dell’Infanzia potranno così subito avere finalmente diritto alle immissioni in ruolo sino a oggi inattuate, anche dal legislatore della “Buona Scuola”, malgrado vi siano almeno 20mila posti vacanti e disponibili e quindi rimane alta la percentuale di supplenti annuali o fino al termine delle attività didattiche.
Passa l’esame delle commissioni anche la modifica 4.19 (Ruta), che intende prorogare “la validità delle graduatorie di merito”, per l’assunzione dei candidati vincitori del concorso a cattedra, “visti i ritardi relativi all’espletamento dell’ultima procedura concorsuale e dell’attivazione del nuovo sistema di reclutamento e riconosce l’idoneità a tutti coloro che hanno superato l’ultimo concorso a cattedra, insieme ai similari per argomento 4.76 e 4.77 (Giro)”.
In particolare, viene reputato meritevole di esame dell’Aula l’emendamento n. 4.45 (Stefano, Uras) che “prevede un corso di formazione speciale per sanare il contenzioso in atto all’emanazione della legge 107/2015 avverso l’ultimo concorso a dirigente scolastico del 2011 insieme agli emendamenti analoghi 4.50 e 4.90. L’emendamento 4.47 (Mancuso, Bianconi, Conte, Torrisi, Pagano) e 4.48 (Orrù, Lumia) proroga, invece, i termini per lo stesso corso ai candidati che hanno avuto un contenzioso nel 2004/2006 con la previsione di una nuova sessione”.
Invece, è stato giudicato inammissibile l’emendamento per ripristinare la figura del ricercatore a tempo indeterminato, che avrebbe sbloccato le assunzioni nelle Università italiane dei più di 20mila dottori di ricerca, assegnisti e docenti a contratto che hanno prestato servizio per l’università ed enti di ricerca. Disco rosso, all’ultimo momento, anche alla stabilizzazione del personale Ata ed educativo, seppure già escluso delle assunzioni della “Buona Scuola”. Così come non sono stati dichiarati ammissibili gli emendamenti che chiedevano l’aggiornamento nel 2017/2018 delle GaE dei docenti precari, finalizzato all’inserimento di nuovi 100mila abilitati nelle stesse, anche loro ingiustamente esclusi dal piano straordinario di assunzione.
“Sugli abilitati di seconda fascia d’istituto non ci arrendiamo, perché – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - durante le prossime audizioni, riproporremo lo stesso tema ai parlamentari perché chiedano al Governo di modificare la gestione della fase transitoria prevista dal decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento della Legge 107/2015. I docenti abilitati hanno diritto a essere assunti al di là dell’anno o della tipologia di abilitazione, specie quando sono impiegati come supplenti annuali (circostanza che si realizza nell’80 per cento dei casi) per fare funzionare le nostre scuole. Noi continueremo la nostra azione per tutto il prossimo mese, considerando che il Milleproroghe – conclude Pacifico – dovrà essere approvato entro la fine di febbraio”.
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