Presso gli Uffici Scolastici Regionali, stanno avendo seguito le ordinanze emesse dal TAR del Lazio che impongono all'amministrazione l'immediato inserimento ex novo di centinaia di docenti in possesso di abilitazione nelle GaE d'interesse. Il presidente del Tribunale amministrativo del Lazio ha infatti accolto “la domanda disponendo l’inserimento nella graduatoria di pertinenza a ogni effetto, compresa la eventuale stipula di contratto con riserva”. Quelli che non danno seguito alla pronuncia del giudice richiedono, invece, una notifica di ottemperanza. Ne consegue un’odissea per i precari ricorrenti, lavoro in più per i dipendenti degli Uffici Scolastici, caos nelle nomine; il tutto resta in attesa delle udienze di Camera di Consiglio che si svolgeranno a partire dal 6 ottobre fino al mese di dicembre.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): basta con lo sterile ostruzionismo. È giunto il momento di inserire nelle GaE tutti gli abilitati, in modo da prevederne la graduale immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili. Al Miur sanno bene che almeno il 70 per cento delle supplenze annuali si realizza tramite graduatorie d’Istituto, visto che molte GaE sono sprovviste dei candidati. Non si comprende il motivo per cui si continuino a trattare questi insegnanti - diplomati magistrale, abilitati con Pas, Tfa, in Scienze della formazione primaria e all’estero e altri ancora - come se fossero ‘figli di un dio minore’. Il ricorso in tribunale non fa bene a nessuno, a iniziare dal Miur che, sempre più spesso, si ritrova pure condannato a risarcimenti consistenti.
“La stabilizzazione di tanti docenti precari abilitati continua a passare per i tribunali: è giunto il momento di inserirli indistintamente tutti nelle GaE in modo da prevederne la graduale immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili”. A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, a seguito delle ordinanze emesse dal TAR del Lazio che impongono all'amministrazione l'immediato inserimento ex novo di centinaia di docenti in possesso di abilitazione nelle Graduatorie a Esaurimento d'interesse. Il presidente del Tribunale amministrativo del Lazio ha infatti accolto “la domanda disponendo l’inserimento nella graduatoria di pertinenza a ogni effetto, compresa la eventuale stipula di contratto con riserva”, fissando l'udienza cautelare di discussione al prossimo 5 dicembre.
Il Ministero dell'Istruzione continua a osteggiare l’operazione attraverso gli Usr e, ora, sta provvedendo a effettuare le dovute rettifiche alle Graduatorie a Esaurimento di tutte le province italiane e a riconoscere ai ricorrenti, così come chiaramente specificato nel provvedimento cautelare, anche il pieno diritto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato, in attesa della definizione nel merito del contenzioso.
Gli effetti dei provvedimenti giudiziari sono stati immediati. “Le graduatorie ad esaurimento in questi giorni sono oggetto di continue rettifiche in seguito alle ordinanze cautelari del TAR Lazio che dispongono l’inserimento con riserva dei ricorrenti”, scrive oggi Orizzonte Scuola. “E così accade, come già per la vicenda diplomati magistrale, che alcuni Uffici Scolastici si adeguino prontamente all’ordinanza del giudice e permettano ai ricorrenti la stipula di contratti sia a tempo determinato che indeterminato (con clausola risolutrice del contratto in caso di esito negativo della sentenza di merito) e che altri non diano seguito alla pronuncia del giudice, richiedano una notifica di ottemperanza, siano “ostili” al rifacimento delle graduatorie.
Il risultato favorevole ai docenti non rappresenta, comunque, un successo della macchina organizzativa scolastica. “Un’odissea per i precari ricorrenti, lavoro in più per i dipendenti degli Uffici Scolastici, caos nelle nomine (spesso i docenti si presentano accompagnati dagli avvocati)”, scrive la rivista specializzata. “Il tutto in attesa delle udienze di Camera di Consiglio che si svolgeranno a partire dal 6 ottobre fino al mese di dicembre. Al momento ad essere interessati sono esclusivamente coloro che sono destinatari delle pronunce favorevoli del giudice, le ultime delle quali si sono avute giovedì scorso”.
Secondo Anief, non è più possibile che l’iter di assunzione a tempo indeterminato si realizzi nelle aule di tribunale: “al Miur sanno bene – continua il presidente Pacifico - che almeno il 70 per cento delle supplenze annuali si realizza tramite graduatorie d’Istituto, visto che molte GaE sono sprovviste dei candidati. Non si comprende il motivo per cui si continuino a trattare questi insegnanti - diplomati magistrale, abilitati con Pas, Tfa, in Scienze della formazione primaria e all’estero e altri ancora – come se fossero ‘figli di un dio minore’. Il ricorso in tribunale non fa bene a nessuno a iniziare dal Miur che, sempre più spesso, si ritrova pure condannato a risarcimenti consistenti”.
“Spostare i posti in organico di fatto in quelli di diritto, visto che sono la maggior parte liberi, agevolerebbe invece la loro assunzione a tempo indeterminato su delle cattedre da anni prive di titolare. Se, invece, si vuole proseguire con la linea degli ultimi anni, sbarrando loro le porte dell’immissione in ruolo, trattandoli come docenti di serie B pur avendoli selezionati e abilitati come i colleghi assorbiti sino al 2011, allora saranno i giudici a disporre d’ufficio il loro inserimento in GaE con la successiva stipula dei contratti a titolo definitivo”.
Anief ricorda che è possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari. Anche i docenti già immessi in ruolo possono ricorrere per ottenere gli scatti di anzianità non percepiti nel corso del precariato e la con immediatezza la ricostruzione di carriera integrale comprendente anche l’intero servizio di precariato.
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