Dopo l’ordine del giorno Puglisi, nelle ultime ore sta prendendo piede, con la delega sulla formazione iniziale e sul nuovo reclutamento, la necessità di avviare un piano pluriennale di assunzioni: l’intenzione è quella di completare il pacchetto assunzioni aperto nel 2015 con il tentativo di svuotare le graduatorie a esaurimento stabilizzando anche i precari abilitati della II fascia delle graduatorie d'istituto e di III fascia che hanno raggiunto 36 mesi di supplenze. L’Esecutivo starebbe aprendo anche su altri punti importanti: monitorare la consistenza delle GaE e delle GM, in modo da calcolare il fabbisogno di posti e armonizzare la fase transitoria con reclutamento; garantire l’assunzione dei docenti di sostegno; consentire ai neolaureati adeguate possibilità d’accesso ai ruoli della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sono punti imprescindibili, rivendicati dall’Anief in tempi non sospetti: prendiamo atto che ora, finalmente, il Governo, ma anche il Ministro Fedeli, li faccia propri. Ma sui percorsi da attuare non ci siamo, perché occorre dare seguito ai buoni intenti con un decreto legge specifico. Vanno poi trasformati in posti vacanti gli oltre 80mila dati oggi in supplenza annuale; riuscire a far incontrare domanda e offerta, tornando ad aggiornare da subito e annualmente le GaE; insistere sul doppio canale di reclutamento, allargandolo alla seconda fascia d'istituto e scorrere sulla terza, i cui candidati, con oltre 36 mesi di servizio, vanno assorbiti nei ruoli corso annuale abilitante; permettere ai neolaureati ricorrenti di partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedra 2016. Il Governo decida se seguirci o andare avanti con la Buona Scuola. Lo ricorderemo tra meno di dieci giorni, quando sciopereremo e torneremo in piazza.
La linea dell’Anief sul precariato comincia a insinuarsi sui banchi della politica e del Governo italiano: dopo l’ordine del giorno Puglisi approvato la settimana scorsa, con il quale l’Esecutivo si fa da tramite anche per proseguire nell’opera di trasformazione dei posti in organico di fatto in diritto, nelle ultime ore sta prendendo piede la necessità di avviare un piano pluriennale d'assunzioni, completando il pacchetto assunzioni aperto nel 2015 con il tentativo di svuotare le graduatorie a esaurimento stabilizzando anche i precari abilitati della II fascia delle graduatorie d'istituto e i precari di III fascia che hanno raggiunto 36 mesi di supplenze.
L’intenzione si starebbe realizzando, nero su bianco, all’interno della delega sulla formazione iniziale e sul nuovo reclutamento (Atto 377), che dopo il 17 marzo tornerà nelle mani del Governo per l’approvazione finale. “Si chiama “fase transitoria” ed è il modello attualmente allo studio del Parlamento all’interno della delega sul futuro reclutamento dei docenti”, dice oggi Orizzonte Scuola. “Il progetto prevede un iter semplificato d'accesso al ruolo per queste categorie di docenti, già spiegato dal Ministro Fedeli durante la sua audizione in Senato: i docenti abilitati entreranno in ruolo con un esame orale, mentre i non abilitati con 36 mesi di servizio entreranno in ruolo partecipando a un concorso semplificato con un solo scritto, anziché due, e svolgendo un tirocinio ridotto rispetto ai nuovi laureati”.
“Questo permetterà di strutturare un nuovo piano pluriennale d'immissioni in ruolo, che si esaurisca prima dell’avvio a regime del nuovo sistema (laurea + concorso + tirocinio). Tuttavia, inutile girarci attorno, non si tratta di un progetto così imminente. Un primo passo infatti sarà la ricognizione del numero dei precari che possano vantare tale diritto e del numero dei posti effettivamente disponibili. Inutile sperare dunque che si possa partire a settembre: le assunzioni del 2017/18 vedranno protagonisti i docenti ancora inseriti nelle GaE (50%) e nelle graduatorie di merito del concorso 2016. La fase transitoria - conclude la rivista specializzata - sarà approvata all’interno della delega prevista dalla Buona Scuola ma avrà un iter più lungo”.
Ricordiamo che l’impegno del Governo riguarda anche altre questioni del precariato scolastico: dal monitorare la consistenza delle GaE e delle GM in modo da calcolare il fabbisogno di posti e armonizzare la fase transitoria con il nuovo sistema di reclutamento, a garantire l’assunzione dei docenti di sostegno (poiché oggi 45mila posti l’anno continuano a essere assegnati a supplenza), dal consentire ai neolaureati adeguate possibilità d'accesso ai ruoli della scuola, sino a valorizzare pienamente la formazione e l’esperienza dei docenti.
“Si tratta di punti ritenuti imprescindibili, rivendicati dall’Anief in tempi non sospetti: prendiamo atto che ora, finalmente, il Governo, ma anche il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, li faccia propri”, dice con soddisfazione Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, i cui contenuti sono stati, uno a uno, ribaditi dallo stesso sindacalista autonomo nell’ultimo mese alle commissioni parlamentari attraverso le audizioni sulle leggi delega tenute a Palazzo Madama e a Montecitorio. “Allo stesso tempo – continua Pacifico – dobbiamo tuttavia osservare che sui percorsi da attuare non ci siamo. Prima di tutto, perché occorre dare seguito ai buoni intenti con un decreto legge specifico per la scuola”.
“Il provvedimento legislativo – dice ancora il sindacalista autonomo – dovrebbe trasformare, da subito, in posti vacanti oltre 80mila posti dati oggi in supplenza annuale, che andrebbero a sanare quasi tutte i 100mila contratti di lunga durata che vengono ormai periodicamente assegnati tra l’estate e l’autunno. Anche dopo la Buona Scuola, poiché è irrisoria la cifra finanziata dal Governo, 400 milioni di euro attraverso la Legge di Stabilità 2017, perché andranno a stabilizzare appena 13mila posti. Altri 90mila, quindi, continueranno ad andare a supplenza. Occorre poi riuscire a far incontrare domanda e offerta (docenti precari e posti liberi): a tal fine, bisogna tornare ad aggiornare annualmente le GaE, con un provvedimento d’urgenza visto che l'ultimo decreto Milleproroghe rinvia al 2018 la ‘finestra’ naturale di aggiornamento che cadeva invece nella prossima primavera”.
“C’è poi l’estrema necessità di insistere sul doppio canale di reclutamento, allargandolo alla seconda fascia d'istituto, in tutti quei casi, tutt’altro che residui, in cui le GaE risultano prive di candidati, a iniziare dal sostegno. Ma qualora anche la seconda fascia d’istituto risultasse priva di candidati, è indispensabile scorrere sulla terza fascia. I cui candidati, con oltre 36 mesi di servizio, dovrebbero essere assorbiti nei ruoli previo apposito corso annuale abilitante. Nel decreto ad hoc, infine, il Governo dovrebbe pure permettere ai neolaureati ricorrenti di partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedra 2016. Ora che la strada è avviata non bisogna fermarsi. Il nuovo Esecutivo è a un bivio: seguirci o andare avanti con la Buona Scuola. In mezzo non si può stare. Lo ricorderemo, tra meno di dieci giorni, il 17 marzo, quando sciopereremo e torneremo in piazza. E nei tribunali, dove difendiamo la categoria. Perché l’ora delle promesse e dei buoni auspici è passata. Ora – conclude Pacifico – bisogna passare ai fatti”.
Il 17 marzo Anief ha proclamato lo sciopero e scenderà in piazza! (Clicca per leggere la piattaforma rivendicativa)
Ci ritroveremo tutti al MIUR, viale Trastevere – ROMA alle ore 9.30. Anief ha messo a disposizione dei bus gratuiti per tutti i manifestanti. (Clicca per il volantino). Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per segnalare la tua adesione alla manifestazione scrivendo: nome, cognome, numero di cellulare e provincia di partenza.
Riceverai le informazioni sull'itinerario, data e luogo di ritrovo.
Per approfondimenti:
Precari, non è bastata la Buona Scuola: è record, 3 su 4 della PA sono docenti e Ata
Graduatorie precari sbagliate e da rifare: la linea del Miur frana davanti ai giudici
Miur avanti tutta sulle leggi delega della “Buona Scuola”, ma senza modifiche l’autogol è sicuro
Buona Scuola, CdM approva 8 decreti attuativi: per Anief è l’inizio di un percorso da completare
Legge 107, deleghe non ritirate: sostegno, modalità per diventare insegnanti, valutazione saranno modificate (Orizzonte Scuola, 24 febbraio 2017)
Precariato, la partita sulle deleghe della L. 107/15 è ancora aperta: c’è tempo fino al 17 marzo