Il taglio delle ore di strumento (33 l’anno) è contenuto nella nota Miur n. 21315/2017, che risulta però in aperto contrasto con la normativa primaria (il DPR n. 89/2010), dove si parla chiaramente di 3 ore di strumento (due ore di primario e uno di secondario) per il biennio dei Licei Musicali. La discrasia riguarda pure la riforma Renzi-Giannini, nella quale si è indicato tra gli ‘obiettivi formativi individuati come prioritari’ proprio il ‘potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali’, oltre che la ‘promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici’ e il ‘potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici promuovendo progettualità e scambi con gli altri Paesi europei’. È un problema di soldi? Però al comma 26, sempre della L.107/15, è previsto che i ‘fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni statali dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica” siano “incrementati di euro 7 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2022’. L’unica certezza è che si potenziano le scuole musicali pubbliche solo sulla carta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): mettiamo a disposizione dei genitori degli alunni danneggiati da questa assurda decisione l'esperienza dei nostri legali. Negare agli alunni del biennio un'ora su due per lo studio del primo strumento nel Liceo Musicale - una formazione pratica fondamentale per gli studenti che studiano musica - rappresenta una decisione priva di senso: per questo motivo, il nostro sindacato vuole scendere in campo per ripristinare il rispetto della normativa e del diritto allo studio degli alunni che frequentano le nostre scuole superiori a indirizzo musicale. Per aderire al ricorso gratuito Anief, dedicato ad alunni e famiglie che vogliono opporsi a quest'ennesima illegittimità del Miur, basta scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 7 luglio.
Il Governo approva la riforma della scuola, la Legge 107 del 2015, nella quale si scrive in modo inequivocabile che occorre investire sulla formazione artistica e musicale anche all’interno delle scuole pubbliche. Bene. Anzi male. Perché appena se ne presenta l’occasione il Ministero dell’Istruzione che fa? Per ridurre gli organici del personale, taglia un’ora del primo strumento nel biennio dei Licei Musicali, tra l’altro collocandosi in aperto contrasto pure con la normativa primaria (il DPR n. 89/2010) e rispetto al diritto allo studio degli alunni costituzionalmente garantito.
La novità del taglio di un’ora settimanale nei primi due anni dei Licei Musicali è stata prima annunciata nel documento guida per le operazioni di inserimento dei dati sul SIDI e ora confermata nella Nota Miur n. 21315/2017: è arrivata come un fulmine a ciel sereno, visto che nella riforma Renzi-Giannini, la cosiddetta Buona Scuola, al comma 7 il legislatore ha indicato tra gli “obiettivi formativi individuati come prioritari” proprio il “potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali”.
Inoltre, al comma 181 (punto g) della stessa riforma, si auspica di incentivare la “promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici”; al n. 4 sempre del punto g, la Legge 107/15 indica più specificatamente il “potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici promuovendo progettualità e scambi con gli altri Paesi europei”.
Non si comprende, soprattutto, quale motivazione abbia potuto portare alla riduzione dell’ora settimanale: la normativa primaria, infatti, resta il DPR n. 89 del 15 marzo 2010, dove si parla chiaramente di 3 ore di strumento (due ore di primario e uno di secondario) per il biennio dei Licei Musicali. È un problema di soldi? Ma la risposta è anche in questo caso negativa. Perché sempre nella riforma della Buona Scuola, al comma 26, è previsto che i “fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni statali dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica” siano “incrementati di euro 7 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2022”. L’unica certezza è che da una parte si potenziano le scuole musicali pubbliche sulla carta e poi, nella pratica, addirittura si depotenziano.
Nell’ambiente scolastico, la notizia sta creando già diversi malumori. Sia tra il personale, sia tra gli alunni e le loro famiglie. Perché i primi organici pubblicati in questi giorni parlano chiaro: in molte regioni l’interpretazione degli Uffici Scolastici Regionali è restrittiva e si basa solo sulla nota ministeriale dello scorso maggio, senza alcun riferimento alla normativa primaria, togliendo, quindi, la seconda ora di primo strumento ai ragazzi del biennio iniziale. L’Anief, rilevata la totale illegittimità di questi tagli - che creano anche un grave danno ai docenti della specifica materia per l'evidente riduzione di organico - ha deciso di avviare un ricorso gratuito per le famiglie rivolto ai genitori dei ragazzi che stanno subendo un torto che viola il loro diritto allo studio costituzionalmente garantito.
“Mettiamo a disposizione delle famiglie l'esperienza dei nostri legali per contestare questa iniziativa del Ministero dell’Istruzione che definire paradossale è poco – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal –, perché negare agli alunni del biennio un'ora su due proprio per lo studio del primo strumento nel Liceo Musicale, una formazione fondamentale per gli studenti che studiano musica, rappresenta una decisione priva di senso. Il nostro sindacato, ancora una volta, scenderà in campo per ripristinare il rispetto della normativa e del diritto allo studio degli alunni che frequentano le nostre scuole superiori a indirizzo musicale”.
Dinanzi a questa decisione ingiusta e incoerente, le famiglie interessate, che intendono tutelare i loro figli dalla sottrazione dell’ora settimanale di strumento musicale, possono contattare l'Anief scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.: riceveranno le istruzioni operative per aderire gratuitamente al ricorso e l'elenco dei documenti da inviare al legale per l'effettiva proposizione del ricorso predisposto dal giovane sindacato.
Nell'email da inviare a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., le famiglie devono specificare il nome del Liceo Musicale cui è iscritto l'alunno e la provincia di appartenenza, indicando i contatti utili per ricevere le informazioni necessarie all'effettiva proposizione del ricorso. Il ricorso, la cui scadenza di adesione è fissata al prossimo 7 luglio, è rivolto agli alunni di tutti i Licei Musicali italiani dove si è verificato l’indebito taglio di ore o dove ancora non è stato reso noto il piano orario del biennio iniziale. È opportuno, infatti, ove non si abbia certezza, aderire immediatamente al ricorso, piuttosto che scoprire solo all'inizio del prossimo anno scolastico dell'indebita sottrazione di 33 ore complessive annue di primo strumento effettuata dal Miur.
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