Italia Oggi: “Comprensibile e giustificato il malessere che circola tra il personale Ata”, non solo “per il numero ridotto di assunzioni a tempo indeterminato autorizzato per l’anno scolastico 2017/2018, ma anche a causa dei continui maggiori carichi di lavoro imposti soprattutto al personale amministrativo a seguito anche delle incombenze ulteriori derivanti dal decreto vaccini che tra l’altro competerebbero ad altre istituzioni”. “Anche il blocco della mobilità professionale e le retribuzioni ferme a quelle stabilite dal contratto fermo del 2007 contribuiscono a ritenere che il nuovo anno scolastico sarà tutt’altro che tranquillo”.
L’Anief, che da tempo denuncia la carenza di immissioni in ruolo e i carichi di lavoro insopportabili, torna a ricordare che rimane troppo alta la discrasia tra il numero di assunzioni accordate dal Miur e il considerevole numero di posti vacanti: oltre ai 12mila posti disponibili, incomprensibilmente assegnati quasi sempre fino al 30 giugno anziché al 31 agosto, ve ne sono almeno altrettanti oggi ancora “mascherati” nell’organico di fatto. Quindi 25mila amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici che dovrebbero passare nei ruoli dello Stato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Già due anni fa avevamo assistito all’assurdo spostamento dell’assegnazione di migliaia di posti, già destinati al personale Ata, a favore dei lavoratori soprannumerari delle province, contro cui avviammo una class action. Ora si fa il bis, con l’aggravante di assegnare tantissimi posti vacanti senza i mesi di luglio e agosto. Per questo, invitiamo sempre tutto il personale Ata che ha sottoscritto un contratto su posto vacante e disponibile a presentare ricorso per recuperare gli stipendi dei mesi estivi. Sia per l’anno scolastico in corso, sia per quelli passati. Non ci rassegniamo nemmeno per la mancata assunzione e per il conferimento degli scatti, per i quali continuiamo a lottare in tribunale.
Anief invita il personale Ata non assunto ad aderire ai ricorsi per la stabilizzazione e gli scatti di stipendio non percepiti (cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (cliccare qui), oltre che per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo.
Dopo la débâcle di assunzioni perse tra il corpo docente, addirittura facendo sfumare per cattiva organizzazione delle graduatorie una cattedra su tre, il Miur si supera con il personale Ata: ne mette in ruolo appena 6.200, lasciando oltre 12mila posti alle supplenze annuali. A darne notizia, stamane, è Italia Oggi, che definisce “comprensibile e giustificato il malessere che circola tra il personale Ata”, non solo “per il numero ridotto di assunzioni a tempo indeterminato autorizzato per l’anno scolastico 2017/2018, ma anche a causa dei continui maggiori carichi di lavoro imposti soprattutto al personale amministrativo” a seguito anche delle incombenze ulteriori derivanti dal decreto vaccini che tra l’altro competerebbero ad altre istituzioni.
Ricordiamo che le assunzioni previste saranno appena 6.260, di cui 761 per i direttori dei servizi generali e amministrativi, 1.277 per gli assistenti amministrativi, 428 per gli assistenti tecnici, 3.655 per i collaboratori, 60 per gli addetti alle aziende agrarie, 41 per i guardarobieri e 22 per gli infermieri. “Anche il blocco della mobilità professionale e le retribuzioni ferme a quelle stabilite dal contratto fermo del 2007 contribuiscono a ritenere che il nuovo anno scolastico – conclude il quotidiano specializzato – sarà tutt’altro che tranquillo”.
L’Anief, che da tempo denuncia la carenza di immissioni in ruolo e i carichi di lavoro insopportabili, torna a ricordare che rimane troppo alta la discrasia tra il numero di assunzioni accordate dal Miur e il considerevole il numero di posti liberi e vacanti: oltre ai 12mila posti vacanti e disponibili, incomprensibilmente assegnati quasi sempre fino al 30 giugno anziché al 31 agosto dell’anno successivo, ve ne sono almeno altrettanti oggi ancora “mascherati” nell’organico di fatto. Quindi 25mila amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici che dovrebbero passare nei ruoli dello Stato. I quali si sarebbero dovuti aggiungere ai 6.200 accordati dall’amministrazione.
“Già due anni fa – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - avevamoassistito all’assurdo spostamento dell’assegnazione di migliaia di posti, già destinati al personale Ata, a favore deilavoratori soprannumerari delle province, contro cui avviammo una class action. Di quei posti, poi, nemmeno uno venne assegnato, ma le immissioni in ruolo sfumarono. Nel 2017 si è fatto quindi il bis, con l’aggravante di assegnare tantissimi posti vacanti senza i mesi di luglio e agosto. Per questo invitiamo sempre tutto il personale Ata che ha sottoscritto un contratto su posto vacante e disponibile a presentare ricorso per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo. Sia per l’anno scolastico in corso, sia per quelli passati. Non ci rassegniamo nemmeno per la mancata assunzione a tempo indeterminate e per il conferimento degli scatti, per i quali continuiamo a lottare in tribunale”.
Alla luce di tutto ciò, Anief invita il personale Ata non assunto ad aderire ai ricorsi per la stabilizzazione e gli scatti di stipendio non percepiti (gli interessati possono cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (gli interessati possono cliccare qui).
Per approfondimenti:
Da lunedì il decreto sotto la lente del Senato: per Scuola e Università servono modifiche urgenti
Gli studenti e il valzer delle cattedre. In 2,5 milioni hanno cambiato prof (Corriere della Sera del 9 gennaio 2017)
Precari, non è bastata la Buona Scuola: è record, 3 su 4 della PA sono docenti e Ata
Personale Ata, la musica non cambia: zero assunzioni e posti nascosti, Anief passa al contrattacco