Lo chiede il sindacato Udir presente a Montecitorio, al Convegno nazionale sulla responsabilità dei DS in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro organizzato da Andis e Disal. Il presidente nazionale, Marcello Pacifico, ribadisce i motivi dell’urgenza di modificare l’attuale normativa sulla sicurezza scolastica che fa ricadere in toto le responsabilità sulle spalle dei presidi, pur non avendo questi alcuna possibilità di azione né di intervento economico, anche in presenza di edifici insicuri.
Marcello Pacifico (presidente Anief-Udir): Si tratta di introdurre una norma che permetta ai dirigenti scolastici, trascorsi 15 giorni dalle loro segnalazioni ai Comuni o alle Province senza che vi sia stata alcuna risposta o questa sia giunta di tenore negativo, di essere automaticamente esonerati da qualsiasi responsabilità. Lo Stato italiano non può permettersi di utilizzare i presidi come i capri espiatori dei mancati interventi da parte degli enti proprietari delle scuole. Lo abbiamo detto solo un mese fa durante l'Audizione Udir, sempre a Montecitorio, alla presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro, durante la quale presentammo la nostra proposta emendativa al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 8, attraverso il ddl n. 3830. In attesa che l’emendamento venga accolto, coscienti del fatto che i tempi di modifica di un testo unico non sono mai a stretto giro di posta, riteniamo intanto importante introdurre una prima norma nella Legge di Stabilità a salvaguardia dell’operato dei presidi. Siamo convinti che il Governo comprenda l’urgenza del caso.
I temi verranno ripresi nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni: a Salerno il 10 novembre, Modena, Catania e Pisa. Inoltre, sul sito è possibile aggiornarsi sulle nuove tappe del seminario. I dirigenti interessati a partecipare possono chiedere informazioni all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una norma per esonerare i dirigenti scolastici dalle implicazioni civili e penali derivanti dai mancati interventi edilizi degli enti locali sulle scuole da loro dirette: a chiederne l’approvazione, già nella Legge di Stabilità 2018, è il sindacato Udir, una cui rappresentanza è oggi intervenuta a Montecitorio, nel corso del Convegno nazionale sulla responsabilità dei DS in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro organizzato da Andis e Disal. Il presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, ha spiegato l’urgenza di modificare l’attuale normativa sulla sicurezza scolastica che fa ricadere in toto le responsabilità sulle spalle dei presidi, pur non avendo questi alcuna possibilità di azione né di intervento economico anche in presenza di edifici insicuri.
“Ci accingiamo a far presentare– ha spiegato Marcello Pacifico – un emendamento alla Legge di Stabilità 2018, proprio in questi giorni in via di approvazione: si tratta di introdurre una norma che permetta ai dirigenti scolastici, trascorsi 15 giorni dalle loro segnalazioni ai Comuni o alle Province senza che vi sia stata alcuna risposta o questa sia giunta di tenore negativo, di essere automaticamente esonerati da qualsiasi responsabilità. Lo Stato italiano non può permettersi di utilizzare i presidi come i capri espiatori dei mancati interventi da parte degli enti proprietari delle scuole”.
“È giunto il momento che ognuno si prenda le sue responsabilità. Ad iniziare dal Governo. Lo abbiamo detto, a chiare lettere, solo un mese fa, durante l'Audizione Udir sempre a Montecitorio, alla presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro, durante la quale presentammo la nostra proposta emendativa al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 8, attraverso il disegno di legge n. 3830. In attesa che l’emendamento al Testo unico sulla sicurezza venga accolto, coscienti del fatto che i tempi di modifica di questo genere di normative di base non sono mai a stretto giro di posta, riteniamo intanto fondamentale introdurre una prima norma nella Legge di Stabilità 2018, sempre a salvaguardia dell’operato dei dirigenti scolastici. Siamo convinti – ha concluso Pacifico - che il Governo comprenda l’urgenza del caso”.
Si ricorda, a questo proposito, che le denunce Udir sulla mancata sicurezza sulle scuole italiane hanno trovato piene conferme nel 18° rapporto di Legambiente Ecoscuola: il rapporto ha evidenziato le mancate promesse dell’anagrafe scolastica, ricevendo le attenzioni della stampa nazionale. Il dato di partenza è che gli investimenti fatti dagli ultimi due Governi non hanno sanato affatto la situazione della mancata sicurezza delle nostre scuole. Per sintetizzare lo stato di pericolo e la lentezza degli interventi, Legambiente ha affermato che serviranno “ancora cinque generazioni di studenti” per avere “tutte le scuole d'Italia antisismiche e sicure”: necessiteranno, infatti, 113 anni per completare i lavori di messa in sicurezza dei 15.055 edifici scolastici che si trovano in zona sismica 1 e 2, cioè a rischio di terremoti fortissimi o forti.
Questi temi verranno ripresi nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni: a Salerno il 10 novembre(invia la scheda di adesione e scarica il modulo rimborso), a Modena, successivamente anche a Catania (invia la scheda di adesione e scarica il modulo rimborso) e Pisa. Inoltre, sul sito è possibile aggiornarsi sulle nuove tappe del seminario. I dirigenti interessati a partecipare possono chiedere informazioni all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per approfondimenti:
SINTESI DELLA PROPOSTA EMENDATIVA UDIR
Gli emendamenti al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 il TITOLO XIII bis “Disposizioni in materia di Istituzioni scolastiche ed educative”, specifico per la scuola, prevedono che al “proprietario dell’immobile nel Dirigente tecnico all’uopo individuato”, possa essere conferito un apposito “potere di spesa attraverso uno specifico capitolo del bilancio dell’ente locale rappresentato” e che il Dirigente Scolastico abbia “facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche a l’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, in quanto ogni lavoratore deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa”. Pertanto, “il Dirigente Scolastico non può essere sanzionato per reato d’interdizione di pubblico servizio né le giornate lavorative didatticamente perse devono essere recuperate per il raggiungimento della soglia dei duecento giorni di lezione”.
Inoltre, si legge nella proposta emendativa, “il Proprietario dell’immobile, ricevuta la notifica dell’inibizione parziale o dell’interdizione dell’intera Istituzione scolastica, è obbligato ad intervenire repentinamente per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico, mediante relazione tecnica a firma di professionista abilitato, formalmente trasmessa allo stesso Dirigente Scolastico e per conoscenza al Prefetto. Una volta certificato il provvedimento inibitorio da parte del Proprietario dell’immobile, è sua cura trovare attraverso l’Ufficio tecnico preposto, sentito il Dirigente Scolastico, soluzione alternativa utile al prosieguo in sicurezza delle attività didattiche”.
Seguono gli obblighi del “Proprietario dell’immobile mediante l’Ufficio tecnico preposto” a “eseguire sopralluoghi all’interno ed all’esterno di ogni plesso scolastico di pertinenza per verificare le condizioni di fruibilità ed agibilità dei locali ad uso scolastico”, e la costituzione, da parte del Prefetto, di “una Commissione provinciale” composta da tutti i gli uffici e le istituzioni coinvolte. Oltre che una serie di obblighi, per il Proprietario dell’immobile rispetto “alla redazione e all’aggiornamento periodico del Documento di Valutazione dei Rischi di cui all’art. 28 per tutti i plessi di pertinenza, da trasmettere al Dirigente Scolastico”, nonché “alla redazione e all’aggiornamento periodico del Piano di Evacuazione di ogni singolo plesso scolastico, sentito il Servizio di prevenzione e protezione d’Istituto, da trasmettere formalmente al Dirigente Scolastico ove sono indicati i Luoghi sicuri, nel rispetto del Piano di Protezione Civile Locale, nonché i tre livelli di affollamento per vano, per piano e per intero edificio”.
Naturalmente, vengono meglio inquadrati anche gli obblighi del dirigente scolastico. A tutti i livelli: dalla comunicazione dei provvedimenti inibitori e interdettivi, all’individuazione di “un Servizio di prevenzione e protezione idoneo per ogni istituzione rappresentata, nominando tra il proprio personale un numero di addetti e preposti tali da esser sempre presenti in ogni momento di attività didattica lavorativa”. Ogni Dirigente Scolastico deve essere anche “autorizzato a creare nel bilancio annuale d’Istituto un capitolo di spesa destinato alla sicurezza, al fine di far fronte agli obblighi per la costituzione del R.S.P.P. e del S.P.P.”. Come vengono date precise indicazioni sia su come gestire i lavori in appalto, sia sulle sanzioni da applicare al Proprietario dell'immobile: si prevede “l’ammenda da 5.000 € a 15.000 € per non aver adempiuto agli obblighi” meno cogenti; sino “all’arresto da due a quattro mesi di reclusione o con l'ammenda da 2.500,00 € a 7.500,00 € per” quelli più gravi. Viene da sé che i presidi, che non hanno responsabilità dirette sugli edifici, non possono più pagare con il carcere, coma accaduto a seguito del terremoto dell’Aquila, ma vanno sanzionati al massimo “con una multa esclusivamente di natura amministrativa e non penale pari ad € 5.000,00”.
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