Solo in questo modo si può sollecitare l'ente locale - proprietario dell’istituto - ad avviare le procedure per la valorizzazione della vulnerabilità sismica che devono concludersi entro il 31 agosto 2018. Si tratta di un passaggio indispensabile a cui il 28% delle scuole non ha ancora provveduto. L’operazione rientra nella classificazione del rischio sismico delle costruzioni (e pertanto anche degli edifici scolastici) presentata a fine febbraio dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa; si rifà al decreto ministeriale e alle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, fra cui anche quelle attinenti all'edilizia scolastica.
Natale Saccone (ingegnere esperto di sicurezza): il capo d’istituto, dirigente scolastico, ha il compito e il dovere istituzionale di chiedere al proprietario dell'immobile, in questo caso l’ente locale, la conoscenza del tipo di risposta sismica dell’edificio scolastico di pertinenza che può variare da plesso a plesso. Queste linee guida permettono per un edificio scolastico l'attribuzione della relativa classe di rischio, mediante un unico parametro che tenga conto non solo della sicurezza, ma anche dell'aspetto economico.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): quello che è accaduto al preside friulano a capo del Convitto dell’Aquila che, a seguito del terremoto del 2009 lo scorso novembre è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere, è emblematico. Poi ci sono fatti recenti, come quello della dirigente scolastica di Marsala, finita addirittura a processo, sempre per motivi legati alla sicurezza dell’istituto, e che proprio nel corso di questo mese dovrà difendersi da dieci casi d’imputazione. La verità è che i dirigenti scolastici non possono pagare per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità.
Proprio per tutelare i presidi, UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio a Lecce, Napoli e Milano. Si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.
Nel Centro-Italia ci sono centinaia di scuole che necessitano di un'immediata verifica strutturale, in modo da permettere, laddove necessario, di accedere agli incentivi fiscali, il cosiddetto “sisma bonus”, previsti dalla legge di Stabilità 2017. Si tratta di una possibilità rilevante, visto che la metà degli istituti scolastici sono stati costruiti prima del 1971. Ora, spetta al dirigente scolastico aggiornare il “Documento di valutazione rischi”, includendo anche quello sismico, e sollecitare l'ente locale - proprietario dell’istituto - ad avviare le procedure per la valorizzazione della vulnerabilità sismica che devono concludersi entro il 31 agosto 2018. Si tratta di un passaggio indispensabile a cui il 28% delle scuole non ha ancora provveduto: così ci diconogli ultimi dati ufficiali relativi alla presentazione del documento di valutazione del rischio nelle scuole italiane.
A ricordarlo è il sindacato dei dirigenti scolastici Udir che, a tutela dei propri iscritti, ha deciso di mettere in campo l'implementazione della procedura con le richieste tipo valevoli quali aggiornamenti del documento indispensabile ai fini dell’adeguamento della struttura scolastica. Tutto è nato, meno di due mesi fa, con il via libera della Camera al disegno di legge di conversione del dl 9 febbraio 2017, n. 8 (detto anche terzo decreto terremoto), con cui sono stati messi in atto i nuovi interventi urgenti per le popolazioni colpite dal sisma del 2016 e del 2017.
Il provvedimento ha completato il quadro degli aiuti per le popolazioni del Centro Italia con nuove misure e risorse a sostegno del territorio. Tra le principali novità in tema di ricostruzione, vi è la produzione delle Schede Aedes per le verifiche di agibilità post sismica che dovranno essere effettuate da tecnici professionisti, attraverso la compilazione delle stesse anche con l'ausilio della Protezione Civile a mezzo di attività formative ed esplicative; la verifica di vulnerabilità sismica – da completare entro il 31 agosto 2018 – di tutti gli immobili situati nelle zone sismiche 1 e 2 (presenti nei Comuni compresi negli allegati 1 e 2 del dl 189/201) e adibiti a uso scolastico; la regolamentazione del credito d'imposta per investimenti, con ripartizione del beneficio per il 25% alle grandi imprese, per il 35% alle medie imprese e per il 45% alle piccole imprese, pari a una “copertura” totale di 20 milioni nel 2017 e 23,9 milioni nel 2018.
Pertanto, avendo i proprietari degli immobili scolastici tempo sino ad agosto del prossimo anno, sarà cura di ogni dirigente scolastico, ai sensi e per gli effetti degli obblighi scaturenti dall'art. 18 comma 3 del D. Lgs. 81/08, comunicare di far avviare le procedure, per ogni plesso afferente alla scuola da lui diretta, di verifica di vulnerabilità sismica. L’operazione rientra nella classificazione del rischio sismico delle costruzioni (e pertanto anche degli edifici scolastici) presentata a fine febbraio dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa: si rifà al decreto ministeriale e alle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, fra cui anche quelle attinenti all'edilizia scolastica che, permetteranno di attivare il cosiddetto “Sisma bonus”, cioè gli incentivi fiscali, previsti dall’articolo 1, comma 2, lettera c), della Legge di Bilancio 2017.
Il Decreto Ministeriale di approvazione prevede, tra l’altro, l’istituzione, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, di una Commissione permanente di monitoraggio, incaricata di valutare l’efficacia dell’azione di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio e pertanto anche sugli edifici pubblici destinati a pubblico affollamento come le Scuole.È bene anche sapere che la verifica per la classificazione del rischio sismico per gli Edifici Scolastici è la misura numerica per valutare il danno atteso a seguito di un possibile evento sismico. Tale rischio dipende, di fatto, dalla forza del terremoto, essendo scaturente dalla commistione di tre elementi distinti: la pericolosità, che corrisponde alla causa (legata alla zona sismica in cui si trova l’edificio); la vulnerabilità, derivante dall’effetto (legata alla capacità dell’edificio di resistere al sisma); l’esposizione, ovvero le conseguenze (legata ai contesti delle comunità in cui si trova l'edificio oggetto di valutazione del rischio).
“Il dirigente scolastico – spiega l’ingegnerNatale Saccone, esperto di sicurezza - ha il compito e il dovere istituzionale di chiedere al proprietario dell'immobile, in questo caso l’ente locale, la conoscenza del tipo di risposta sismica dell’edificio scolastico di pertinenza che può variare da plesso a plesso.Queste linee guida permettono per un edificio scolastico l'attribuzione della relativa classe di rischio, mediante un unico parametro che tenga conto non solo della sicurezza, ma anche dell'aspetto economico”.
L'Udir, al fine di fornire indicazioni operative ai dirigenti scolastici, per richiedere la determinazione della classe di rischio sismico, evidenzia che le classi di tali rischio determinate in seno alla norma sono otto e sono stateapprovate con decreto ministeriale MIT n. 58 del 28 febbraio 2017: vanno dalla A+ (minor rischio) alla G (rischio massimo). Inoltre, esistono due metodologie per la classificazione del rischio sismico: metodo convenzionale, applicabile a qualsiasi struttura scolastica; metodo semplificato, applicabile sono in alcuni casi e per alcune tipologie di edifici scolastici. “L'ente locale proprietario dell'immobile incaricando un professionista strutturista potrà optare per l'uno o l'altro metodo a seconda della tipologia del manufatto, che può essere in muratura, cemento armato, acciaio, legno o altro ancora”, conclude Saccone.
Il sindacato ricorda, infine, che le linee guida per la classificazione del rischio sismico (dm MIT 28 febbraio 2017 e s.m.i.) che forniscono gli strumenti operativi per la classificazione del rischio sismico degli edifici, richiesta per l’accesso al sisma bonus, dà la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali sulle spese sostenute per interventi antisismici consistenti in detrazione al 70%, qualora gli interventi antisismici consentano il miglioramento di una classe di rischio sismico: detrazione al 80%, qualora gli interventi antisismici consentano il miglioramento di 2 classi di rischio sismico; detrazione al 75%, qualora gli interventi antisismici siano relativi a parti comuni di edifici condominiali e consentano il miglioramento di una classe di rischio sismico; detrazione al 85%, qualora gli interventi antisismici siano relativi a parti comuni di edifici condominiali e consentano il miglioramento di 2 classi di rischio sismico.
Secondo Marcello Pacifico, segretario organizzativo della Confedir, cui aderisce Udir, “è assurdo che i dirigenti scolastici siano costretti, in cambio di stipendi esigui in rapporto a responsabilità e mole di lavoro, a sottoporsi a rischi personali altissimi in caso di sisma. Quanto accaduto al preside friulano a capo del Convitto dell’Aquila, che a seguito del terremoto del 2009 lo scorso novembre è stato condannato in via definitiva a 4 anni di carcere, è emblematico. Poi ci sono fatti recenti, come quello della dirigente scolastica di Marsala, finita addirittura a processo, sempre per motivi legati alla sicurezza dell’istituto, e che proprio nel corso di questo mese dovrà difendersi da dieci casi d’imputazione. La verità è che i dirigenti scolastici non possono pagare per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità”, conclude Pacifico.
Proprio per tutelare i presidi, UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio a Lecce, Napoli e Milano. Si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.
‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma a Lecce sabato 6 maggio dalle ore 9.00 alle 15.00, presso Hilton Garden Inn - via Cosimo De Giorgi, 62. Scarica l'adesione e il rimborso per il viaggio.
‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma a Napoli lunedì 8 maggio, dalle ore 9.00 alle 15.00 presso Ramada Naples - via Galileo Ferraris, 40. Scarica l’adesione e il rimborso per il viaggio.
'Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni', in programma a Milano lunedì 15 maggio, dalle ore 8.30 alle 18.00, presso Novotel Milano Linate - via Mecenate, 121.Scarica l’adesione e il rimborso per il viaggio.
La partecipazione é gratuita e riconosciuta dal Miur. Per informazioni, si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it. Per maggiori informazioni, anche sugli altri seminari già programmati in varie città italiane, vai al link.
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