Le novità, incluse nell’emendamento 54.021 del disegno di legge n. 2960, ora all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, sanerebbero una serie di problemi endemici della nostra istruzione nazionale: si va dall’inclusione dell’intero organico di fatto a quello di diritto, che permetterebbe lo sblocco delle assunzioni con stabilizzazione del precariato, all’adeguamento delle norme legislative e contrattuali alle sentenze della Cassazione sulla progressione e ricostruzione di carriera; dal ripristino del primo gradone stipendiale per neoassunti dal 2011, all’eliminazione della temporizzazione per gli Ata divenuti Dsga, sino all’insegnamento da includere nelle professioni logoranti e quindi meritevoli “di tutte le agevolazioni, anche ai fini previdenziali, previste per queste categorie di lavoratori”.
Le nostre scuole hanno bisogno di interventi immediati, altrimenti con il prossimo anno scolastico i problemi endemici su organici, assunzioni, precariato e carriera saranno ancora più acuiti. È con questo intento che i senatori Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord) hanno accolto le tesi Anief e presentato un emendamento al disegno di legge n. 2960, ora all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama (il 54.021) con cui i promotori intendono sciogliere diversi nodi storici della nostra organizzazione scolastica.
L’emendamento intende, innanzitutto, trovare una soluzione all’adeguamento in organico di diritto dell’organico di fatto, che in Italia è costituito da oltre 80mila cattedre su posti senza titolari, di cui la metà su sostegno attraverso le cattedre in deroga, e decine di migliaia di Ata nelle stesse condizioni. Ciò permetterebbe di sbloccare le assunzioni e stabilizzare tantissimi supplenti, oggi invece assegnati su cattedre fino al 30 giugno dell’anno successivo e quasi sempre costretti a cambiare istituto di anno in anno
Inoltre, in adeguamento alle norme legislative e contrattuali alle sentenze della Cassazione sulla progressione e ricostruzione di carriera, si chiede di riconoscere integralmente il servizio svolto nelle scuole paritarie, tutti gli anni di precariato anche oltre i primi quattro (pure a fini economici, oltre a quelli giuridici), al di là di equiparare la validità del periodo di precariato al servizio svolto a tempo indeterminato. Ma anche di ripristinare il primo gradone stipendiale – quello previsto al terzo anno di carriera – eliminato dal 2011 per tutti i neo-assunti. Allo stesso modo, si chiede l’eliminazione della temporizzazione per gli Ata divenuti Dsga.
Nell’emendamento Centinaio-Camaroli, infine, si chiede che l’insegnamento venga considerato come lavoro “altamente usurante sotto il profilo psicofisico, in qualsiasi ordine e grado” scolastico, sia negli istituti statali che in quelli paritari. Pertanto, i senatori chiedono attraverso la proposta presentata in Commissione che il corpo docente italiano, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, benefici “di tutte le agevolazioni, anche ai fini previdenziali, previste per queste categorie di lavoratori”.
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