Se il testo della manovra non dovesse mutare, l’istruzione pubblica rimarrebbe in un mare di guai: da oggi, però, i deputati hanno la possibilità di accogliere le richieste rilanciate da chi conosce i problemi e le necessità del comparto. Le modifiche da attuare: estensione del concorso nazionale riservato ai ricorrenti 2011 per non invalidare la procedura del 2015 per diventare dirigente scolastico; offrire una meritata corsia preferenziale ai vicari; la riapertura delle GaE, il cui blocco quinquennale sta creando situazioni di estremo disagio e di cattedre scoperte, per non attendere la formazione delle nuove graduatorie regionali, le cosiddette Grame; la stabilizzazione dei posti in organico di fatto e su sostegno per docenti e personale Ata. E altre ancora. Qualora anche questi emendamenti non dovessero passare, il sindacato ha già pronta la via alternativa: promuovere nuovi e ancora più motivati ricorsi in tribunale.
La Legge di Stabilità, così come è stata approvata dal Senato pochi giorni fa, lascerebbe la scuola in un mare di guai, dando il La a ulteriori battaglie legali e mettendo a repentaglio i fondi dell’amministrazione, per via delle probabili sconfitte in tribunale. Dopo il via libera del testo approvato a Palazzo Madama, con la seduta n. 912, da oggi la Camera avrebbe la possibilità di accogliere le richieste rilanciate da chi conosce i problemi e le necessità dell’istruzione pubblica.
Le modifiche da attuare sono: l'estensione del concorso nazionale riservato ai ricorrenti 2011 per non invalidare la procedura del 2015per diventare dirigente scolastico; offrire una meritata corsia preferenziale ai vicari; la riapertura delle GaE, il cui blocco quinquennale sta creando situazioni di estremo disagio e di cattedre scoperte, per non attendere la formazione delle nuove graduatorie regionali, le cosiddette Grame; la stabilizzazione dei posti in organico di fatto e su sostegno per docenti e personale Ata.
Servono anche nuove risorse per gli stipendi, al fine di recuperare almeno il potere d'acquisto dell'indennità di vacanza contrattuale: gli incrementi da centrare, per gli anni 2016, 2017 e 2018, sono rispettivamente del 4,26%, del 4,66% e del 5,51% rispetto agli inaccettabili 0,38%, 1,09% e 3,49% previsti sinora, nell'attesa del recupero del restante 50% dovuto all'aumento dell'inflazione negli ultimi dieci anni.
Tra le modifiche chieste dal giovane sindacato figurano pure la corretta ricostruzione di carriera del personale assunto e l'assunzione per docenti della scuola dell’Infanzia e educatori, tutti incredibilmente dimenticati dal piano straordinario della riforma Buona Scuola approvata dall’ex premier Matteo Renzi. E tanti altri. A livello universitario, il sindacato torna a rivendicare il ripristino dell’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato.
Specificatamente per il personale Ata, categoria per la quale Anief ha deciso di scioperare il prossimo 15 dicembre, sono state chieste non meno di 8mila stabilizzazioni per il “potenziamento”; oltre all’abolizione del limite delle supplenze, solo parzialmente cancellato dall’esecutivo in carica che sta mettendo le scuole in ginocchio, esonerare dallo svolgimento dell’eventuale prova preselettiva del prossimo concorso Dsga e ammettere in soprannumero alle prove coloro che hanno assunto il ruolo di reggenti, anche da amministrativi, per almeno 36 mesi facendo anche cadere il limite degli ultimi 8 anni.
Anief ha chiesto, infine, d’istituire una graduatoria dei 24 mesi per la copertura dei posti vacanti di Direttori dei servizi generali e amministrativi a cui può accedere il personale Ata che ha coperto il ruolo superiore per almeno 24 mesi di servizio effettivo in qualità di direttore S.G.A. e un’anzianità di almeno cinque anni di servizio effettivo nel profilo di Responsabile Amministrativo e Assistente Amministrativo. Sarebbe anche importante avviare un piano straordinario di assunzioni per tutta la categoria dei non docenti (complessivamente servono 32mila immissioni in ruolo). Oltre all’eliminazione della temporizzazione per gli Ata divenuti Dsga, contro la quale il sindacato ha predisposto apposito ricorso.
Qualora anche questi emendamenti non dovessero passare, il sindacato comunque ha già predisposto la via alternativa: quella di promuovere nuovi e ancora più motivati ricorsi in tribunale.
Scarica gli emendamenti Anief ripresentati alla Camera dei deputati.
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