A Palazzo Madama si è parlato di allargare la proposta alla scuola superiore di primo grado: nel corso del convegno promosso da Apidge, associazione professionale dei docenti di diritto, in occasione del 70° anniversario della Costituzione, si è svolta la presentazione del disegno di legge dei senatori Molinari-Liuzzi-Giannetti per l’insegnamento dell’educazione civica alle medie e il diritto nelle scuole superiori. Il giovane sindacato concorda con tutte le proposte tese ad elevare i livelli di insegnamento giuridico ed economico nelle nostre scuole e ribadisce la necessità di introdurre tale disciplina nei primi due anni di tutti i corsi di scuola secondaria superiore, affidandola a docenti collocati nella classe di concorso A046 (ex A019).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Trasmettere ai giovani il valore dello Stato, del rispetto della legalità e del prossimo è la vera sfida che innalza il livello di tolleranza, democrazia ed elevazione di un popolo. Come, del resto, ci chiede l’Unione Europea da diverso tempo. È bene che chi governa il Paese ne tenga conto, se si vuole davvero combattere la violenza di tutti i generi, l’intolleranza e la mancanza di rispetto verso l’altro.
Introdurre più ore di diritto nella scuola per rafforzare i valori della legalità tra le nuove generazioni. Ha fatto proseliti la proposta dell’Anief, portata in Parlamento l’autunno scorso, attraverso precisi emendamenti alla Legge di Stabilità 2018, al fine di introdurre la disciplina Cittadinanza e Costituzione nel biennio iniziale di tutte le scuole superiori e darne uno spazio adeguato anche all’interno dei programmi professionalizzanti dell’alternanza scuola-lavoro: nel corso del convegno promosso da Apidge, associazione professionale dei docenti di diritto, in occasione del 70° anniversario della Costituzione, a Palazzo Madama si è parlato di una proposta analoga, al fine di allargare anche alla scuola superiore di primo grado,
Durante il convegno al Senato, si è svolta la presentazione del disegno di legge dei senatori Molinari-Liuzzi-Giannetti per l’insegnamento dell’educazione civica alle medie e il diritto nelle scuole superiori. Il senso dell’evento, riportato da Orizzonte Scuola, si riassume nelle parole dell’avvocatessa Maria Giovanna Musone, responsabile Cultura Apidge, secondo la quale “insegnare ai ragazzi le nozioni di reato, lesione del diritto e pena, quale conseguenza della violazione affidato necessariamente a professionisti della materia, risorse umane – tra l’altro – già in forza nella scuola pubblica italiana, in quanto assunte come docenti di diritto, costituirebbe un validissimo strumento di prevenzione delle violenze minorili”.
“Non è affatto sufficiente, se davvero si vuole combattere la dispersione scolastica e ogni forma di delinquenza minorile, affidare lo studio del diritto nei bienni delle superiori e dell’educazione civica alle scuole medie, ad esperti soltanto per l’attuazione di sporadici progetti scolastici. È necessario, così come accade per tutte le professioni, che il ruolo di insegnante dell’educazione civica sia svolto dal docente abilitato nelle discipline giuridico economiche”, ha concluso la legale.
Anief concorda con tutte le proposte tese ad elevare i livelli di insegnamento giuridico ed economico nelle nostre scuole e ribadisce la necessità di introdurre tale disciplina nei primi due anni di tutti i corsi di scuola secondaria superiore, affidandola a docenti collocati nella classe di concorso A046 (ex A019): la loro presenza nei programmi scolastici permetterebbe di rafforzare e rivitalizzare il fondamentale insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, attribuendo a loro il ruolo di sintesi delle educazioni e sviluppo degli obiettivi formativi prioritari di cui al comma 7, con relativa valutazione dell'apprendimento.
“Tale disciplina – sostiene l’Anief - va introdotta in tutti i percorsi didattici di “Alternanza scuola-lavoro” del secondo biennio di tutte le scuole secondarie di secondo grado in misura pari ad almeno un terzo del programma previsto, con l’obiettivo di perseguire il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità, lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sicurezza, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali previsti dal comma 7 della suddetta legge”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “trasmettere ai giovani il valore dello Stato, del rispetto della legalità e del prossimo è la vera sfida che innalza il livello di tolleranza, democrazia ed elevazione di un popolo. Come, del resto, ci chiede l’Unione Europea da diverso tempo. È bene che chi governa il Paese ne tenga conto, se si vuole davvero combattere la violenza di tutti i generi, l’intolleranza e la mancanza di rispetto verso l’altro”.
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