Sebbene l’obiettivo del Miur sia quello di far svolgere la prova orale dei docenti abilitati già nel mese di maggio, in modo da fare in tempo a predisporre le graduatorie per l’anno scolastico 2018/19, assicurando così di poter svolgere il terzo anno FIT e avere quindi l’immissione in ruolo definitiva dall’anno successivo, c’è il rischio concreto che non vi siano presidenti o commissari sufficienti per valutare la preparazione dei candidati. Pesa il precedente di due anni fa: niente esonero, spostamenti di sede fuori provincia interamente a proprio carico, compenso irrisorio a fronte del lavoro svolto, altissimo rischio di contenziosi. E infatti, a causa delle dimissioni, della ricerca capillare di nuovi commissari, moltissime sono state le commissioni che hanno prolungato i lavori, tanto che ad oggi in Friuli Venezia Giulia scoppia il caso dei “compiti smarriti” per la scuola di infanzia. Ecco perché non c’è grande entusiasmo da parte dei docenti che avrebbero i requisiti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ancora una volta certe lezioni non sembrano avere avuto effetto. Perseverando negli stessi errori, è chiaro che si alimenta il contenzioso e non si evolve mai. Giudicare la preparazione di possibili futuri colleghi docenti è un compito delicato che prevede alta professionalità e non si può sempre pensare di fare cassa alle spalle di questa categoria. Come non si può pensare di escludere a priori decine di migliaia di aspiranti docenti ‘bollando’ i loro titoli non sufficienti oppure di non fare riconoscere il servizio prestato nell’infanzia e primaria, procedendo anche all’esclusione degli ITP, dei diplomati ISEF, delle Accademie di Belle Arti, dell’infanzia e primaria, oltre alla mancata valutazione dei servizi di ruolo, su sostegno o altra classe di concorso. Sono tutti docenti abilitati che riteniamo debbano fare ricorso, presentando la loro candidatura, dichiarando i servizi e ricorrendo entro il prossimo 22 marzo.
Anief ricorda, infine, che per chi necessita di una preparazione accurata e completa al concorso riservato ai docenti abilitati, l’ente formativo Eurosofia, riconosciuto dal Miur, offre un ausilio costante.
Parte in salita la ricerca dei commissari del concorso docenti 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 14 del 16 febbraio scorso, per il quale sarà possibile candidarsi nei prossimi giorni, a partire dal 20 marzo, tramite il portale internet ministeriale Istanze on line. Sebbene l’obiettivo del Miur sia quello di far svolgere la prova orale dei docenti abilitati già nel mese di maggio, in modo da fare in tempo a predisporre le graduatorie per l’anno scolastico 2018/19, assicurando così di poter svolgere il terzo anno FIT e avere quindi l’immissione in ruolo definitiva dall’anno successivo, c’è il rischio concreto che non vi siano presidenti o commissari sufficienti per valutare la preparazione dei candidati.
La rivista Orizzonte Scuola ha ricordato che c’è un precedente che scoraggia non poco gli incerti. Quello del concorso 2016, le cui condizioni erano a dir poco sfavorevoli: “niente esonero, spostamenti di sede fuori provincia interamente a proprio carico, compenso irrisorio a fronte del lavoro svolto, altissimo rischio di contenziosi. E infatti, a causa delle dimissioni, della ricerca capillare di nuovi commissari, moltissime sono state le commissioni che hanno prolungato i lavori, tanto che ad oggi in Friuli Venezia Giulia scoppia il caso dei ‘compiti smarriti’ per la scuola di infanzia”.
Anche se “c’è da dire che la procedura del concorso 2018 riservata ai docenti in possesso di abilitazione e/o specializzazione sostegno è semplificata, poiché prevede solo la prova orale di natura didattico – metodologica, per cui a fronte del compenso rimasto uguale, il lavoro sarà minore, tuttavia, non registriamo grande entusiasmo da parte dei docenti che avrebbero i requisiti per far parte delle commissioni. Soprattutto – conclude la rivista specializzata - da parte di coloro che hanno già svolto questo ruolo e che attendono ancora la retribuzione”.
Purtroppo, commenta il sindacato, quanto sta accadendo è un film già visto in occasione di altri concorsi. Con l’aggravante che il “concorsone” per 63.712 posti complessivi ed oltre 200mila candidati, a detta di chi lo aveva promosso e bandito, doveva rappresentare la madre di tutte le nuove procedure concorsuali. Invece, alla lunga si è rivelato decisamente il peggiore: dapprima, per l’esclusione a priori di tanti giovani laureati; poi per la disorganizzazione che ha caratterizzato le prove selettive. Ma anche per la stessa mancanza di commissari, costretti a lavorare senza esonero e rinunciando alle ferie, e per i loro mancati pagamenti così bassi da far pensare più ad un rimborso spese.
Con i presidenti e commissari incaricati che hanno, tra l’altro, imposto una eccessiva severità, facendo registrare percentuali di candidati inidonei ben oltre la metà dei partecipanti e in qualche caso procedendo ad una bocciatura di massa di tutti i candidati. Una tendenza in parte confermata in occasione della “coda” delle prove suppletive, svolte anche a seguito dei tanti ricorsi presentati dall’Anief, ratificate dal Consiglio di Stato, anche per i ricorrenti che avevano appena concluso i percorsi formativi Afam e Pas.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, sostiene che “ancora una volta certe lezioni non sembrano avere avuto effetto. Perseverando negli stessi errori, è chiaro che si alimenta il contenzioso e non si evolve mai. Giudicare la preparazione di possibili futuri colleghi docenti è un compito delicato che prevede alta professionalità e non si può sempre pensare di fare cassa alle spalle di questa categoria. Come non si può pensare di escludere a priori decine di migliaia di aspiranti docenti ‘bollando’ i loro titoli non sufficienti oppure di non fare riconoscere il servizio prestato nell’infanzia e primaria, procedendo anche all’esclusione degli ITP, dei diplomati ISEF, delle Accademie di Belle Arti, dell’infanzia e primaria, oltre alla mancata valutazione dei servizi di ruolo, su sostegno o altra classe di concorso. Sono tutti docenti abilitati che riteniamo debbano fare ricorso, presentando la loro candidatura, dichiarando i servizi e ricorrendo entro il prossimo 22 marzo”.
Anief ricorda, infine, che per chi necessita di una preparazione accurata e completa al concorso riservato ai docenti abilitati, l’ente formativo Eurosofia, riconosciuto dal Miur, offre un ausilio costante: i corsi preparatori di Eurosofia, infatti, garantiscono l’opportunità di formarsi e di crescere professionalmente con metodologie all’avanguardia attraverso una programmazione strutturata e cadenzata delle attività. Per maggiori informazioni chiamare i numeri 091 7098311/357 oppure scrivere un’email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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