Circolare Miur sugli organici del prossimo anno è a dir poco deludente: “conterrà poche novità a fronte di situazioni complesse che richiederebbero un ripensamento della materia”. I posti da consolidare in organico di diritto sono appena 3.530 a fronte di oltre 80mila; appena 1.162 saranno i posti aggiuntivi per la riforma degli Istituti Professionali; si creano i presupposti per tagliare altri ulteriori cattedre al Meridione e nelle Isole: permane il blocco di una cattedra su tre di sostegno, che continua ad andare in deroga benché fosse priva di titolare. Dulcis in fundo, saranno solamente 800 i posti di organico potenziato destinati all’Infanzia. Secondo l’Anief dal Miur si continua ad esprimere concetti in un senso e ad applicare norme in un altro. Si dice in continuazione, ad esempio, che si vuole abbattere il precariato coprendo tutti i posti vacanti, poi però si fa di tutto, inventando norme che vanno oltre l’immaginazione, pur di non utilizzare i posti liberi per le immissioni in ruolo e i trasferimenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo un’amministrazione centrale che si costituisce in tribunale per negare il titolo abilitante all’insegnamento, per dire no all'inserimento nelle GaE, nella seconda fascia d'istituto e alla partecipazione alla fase transitoria. Noi a questo gioco non ci stiamo: solo nell’ultimo corso-concorso per docenti abilitati, ad esempio, Anief ha raccolto 7 mila ricorsi da parte di docenti per vari motivi esclusi in modo secondo il nostro parere del tutto illegittimo. Ma l’opposizione del Miur alle soluzioni più logiche è a trecentosessanta gradi, perché anche l’apparente marcia indietro sul potenziamento della scuola dell’infanzia è a dir poco ridicola: si è concesso, di fatto, appena il 2 per cento del totale assegnato, dopo il diniego totale della Buona Scuola per la quale i docenti fino a 6 anni non sono stati nemmeno presi in considerazione. Abbiamo, infine, un’organizzazione dei posti di sostegno agli alunni disabili che non si riesce a migliorare: confermando oltre 40mila posti in deroga, anche il prossimo anno scolastico si svolgerà con un posto su tre scoperto e assegnato a supplenza in autunno, dopo il solito balletto di precari che si sono avvicendati, con conseguenze pesanti per i disorientati alunni disabili: una vergogna nazionale per la Ministra dell’Istruzione in uscita che, al di là dei comunicati e delle belle parole espresse per oltre un anno, ha confermato tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato le gestioni passate.
Alla luce degli organici bloccati, continua la battaglia legale del sindacato, sempre pronto a contrastare in tribunale, attraverso ricorsi mirati, questa politica al risparmi e contro i cittadini.
La Circolare Miur sugli organici del prossimo anno è a dir poco deludente: “conterrà poche novità a fronte di situazioni complesse che richiederebbero un ripensamento della materia”, scrive oggi la rivista Orizzonte Scuola. Le decisioni prese dall’amministrazione sono di mera facciata oppure rivolte al risparmio: i posti da consolidare in organico di diritto sono appena 3.530 a fronte di oltre 80mila; appena 1.162 saranno i posti aggiuntivi per la riforma degli Istituti Professionali; si creano i presupposti per tagliare altri ulteriori cattedre al Meridione e nelle Isole: permane il blocco di una cattedra su tre di sostegno che continua ad andare in deroga benché fosse priva di titolare. Dulcis in fundo, saranno solamente 800 i posti di organico potenziato destinati all’Infanzia (meno ancora dei mille annunciati solo qualche settimana fa dal partito di maggioranza uscente).
“Gli 800 posti – spiega la rivista specializzata - saranno distribuiti tra le varie regioni proporzionalmente al numero di alunni frequentanti le scuole dell’infanzia statali. A fare le spese del potenziamento per la scuola di infanzia saranno in primis la scuola secondaria di II grado e la scuola primaria. Solo in ultima battuta si potrà fare riferimento anche alla scuola secondaria di I grado, in quanto tale ordine di scuola risulta essere il più penalizzato dalla distribuzione dell’organico di potenziamento nell’a.s. 2015/16. I nuovi posti, come sempre, saranno utilizzati prima per gli eventuali trasferimenti dei docenti di ruolo”.
Secondo l’Anief, in linea generale, dal Miur si continua ad esprimere concetti in un senso e ad applicare norme in un altro. Si dice in continuazione, ad esempio, che si vuole abbattere il precariato coprendo tutti i posti vacanti, poi però si fa di tutto, inventando norme che vanno oltre l’immaginazione, pur di non utilizzare i posti liberi per le immissioni in ruolo e i trasferimenti.
“Abbiamo un’amministrazione centrale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – che si costituisce in tribunale per negare il titolo abilitante all’insegnamento, per dire no all'inserimento nelle GaE, nella seconda fascia d'istituto e alla partecipazione alla fase transitoria. Noi a questo gioco non ci stiamo: solo nell’ultimo corso-concorso per docenti abilitati, ad esempio, Anief ha raccolto 7 mila ricorsi da parte di docenti per vari motivi esclusi in modo secondo il nostro parere del tutto illegittimo”.
“Ma l’opposizione del Ministero dell’Istruzione alle soluzioni più logiche è a trecentosessanta gradi – continua il sindacalista Anief-Cisal – perché anche l’apparente marcia indietro sul potenziamento della scuola dell’infanzia è a dir poco ridicola: si è concesso, di fatto, appena il 2 per cento del totale assegnato, dopo il diniego totale della Buona Scuola per la quale i docenti fino a 6 anni non sono stati nemmeno presi in considerazione”.
“Abbiamo, infine, un’organizzazione dei posti di sostegno agli alunni disabili che non si riesce a migliorare: confermando oltre 40mila posti in deroga, anche il prossimo anno scolastico si svolgerà con un posto su tre scoperto e assegnato a supplenza in autunno, dopo il solito balletto di precari che si sono avvicendati, con conseguenze pesanti per i disorientati alunni disabili: una vergogna nazionale per la Ministra dell’Istruzione in uscita che, al di là dei comunicati e delle belle parole espresse per oltre un anno, ha confermato tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato le gestioni passate”, conclude Pacifico.
Alla luce di tutto questo e degli organici bloccati, continua la battaglia legale del sindacato, sempre pronto a contrastare in tribunale, attraverso ricorsi mirati, questa politica al risparmi e contro i cittadini.
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