Il testo della legge di Bilancio, che oggi verrà trasmessa al Parlamento, prevede 136,5 euro di aumenti annui per 3,3 milioni di lavoratori statali con un reddito di 30 mila euro, a seguito della media dell’incremento degli stipendi dello 0.6%: circa dieci euro al mese, che corrispondono quasi al doppio dei livelli dell'Iva bloccata negli ultimi dieci anni. Nell’incremento sono coinvolti 100 mila dirigenti della P.A., oltre a magistrati, forze dell'ordine e professori universitari. Premesso che tale stanziamento è bene apprezzato e comporterà più serene relazioni sindacali, Anief ricorda tuttavia che ancora non sono stati previsti i fondi per gli aggiornamenti da settembre 2015, data dello sblocco del contratto. Ragione per cui permane la vertenza giudiziaria per il recupero dei crediti: il sindacato conferma quindi il ricorso per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale per il periodo 2015-2018, così da recuperare almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato nell’ultimo triennio.
Cresce l’impegno del governo per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici: dopo il via libera ai fondi necessari a coprire i 20 euro della perequazione, scongiurando la riduzione degli stipendi, nel testo della legge di Bilancio che oggi verrà trasmessa al Parlamento, lo stanziamento complessivo cresce fino a 4,2 miliardi da “spalmare” su tre anni. L’impegno “sale a 1,1 miliardi nel 2019, 1,425 nel 2020 e 1,775 nel 2021”. Ma soprattutto, in attesa del rinnovo dei contratti i dipendenti pubblici nel 2019 avranno un'indennità di vacanza contrattuale pari allo 0,42% dal primo aprile che diventa lo 0,7% dello stipendio (escluso il salario accessorio, l'anzianità, ecc.) dal primo luglio.
In pratica, l’aumento dello 0,42% dal prossimo 1° aprile per 3 mesi corrisponde a 31,5 euro; poi l’incremento dello 0,7%, dal 1° luglio, per 6 mesi, porterà 105 euro, per un totale di 136,5 euro annui. Complessivamente, per tali maggiorazioni vengono stanziati 500 milioni di euro. Più del doppio per i dirigenti, cosicché si raggiungono 1,1 miliardi.
Viene quindi ascoltata la denuncia dell'Anief che sino all’ultimo ha chiesto di intervenire proprio nella legge di Bilancio almeno attraverso la copertura dell’Indennità di vacanza contrattuale, considerando il gap attuale dei compensi di un lavoratore dello Stato rispetto al costo della vita, pari ad alcuni punti percentuali.
Preso atto del passo in avanti compiuto dal governo, il giovane sindacato ricorda però che ancora non sono stati previsti i fondi per gli aggiornamenti da settembre 2015, data dello sblocco del contratto: ragione per cui permane la vertenza giudiziaria per il recupero dei crediti.
“Apprezziamo il passo in avanti compiuto dall’esecutivo attraverso lo stanziamento ulteriore inserito nella prossima legge di Stabilità – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – con finalmente vere risorse stanziate. Rimane purtroppo un dato di fatto che non ci sia spazio per nuovi aumenti nel contratto, ma sicuramente con il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale si va verso più serene relazioni sindacali”.
Anief, pertanto, conferma il ricorso per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2015-2018, in modo da recuperare almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato dal settembre 2015. Oltre a rivendicare migliaia di euro per i mancati arretrati, vista l’irrisorietà di quelli corrisposti la scorsa primavera. Tutti i lavoratori della PA interessati al ricorso contro gli aumenti stipendiali miserevoli possono ancora chiedere il modello di diffida al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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