Così si perde la continuità didattica, dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief, mentre le RSU avviano l’operazione verità per smascherare i falsi organici e garantire il diritto all’istruzione di tutti gli alunni anche con disabilità. Sono circa 50 mila su 150 mila i posti in deroga che dovrebbero essere assegnati in organico di diritto perché senza titolare e per diversi anni assegnati in base ad esigenze effettive e certificate, al netto degli ulteriori posti richiesti dai dirigenti scolastici e negati dal Miur ma poi riconosciuti dai tribunali grazie all’iniziativa #nonunoradimeno.
Anief, giovane sindacato rappresentativo, ha lanciato da qualche settimana l’Operazione verità per verificare la situazione in ogni istituto italiano dove sono state elette le proprie RSU. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief invita tutte le altre Rsu a richiedere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. la lettera con la quale rivolgersi al dirigente scolastico per ottenere informazioni dettagliate. Soltanto con una collaborazione tra tutti gli operatori della scuola possiamo garantire il diritto all’istruzione dei nostri alunni al di là dell’appartenenza sindacale o del ruolo ricoperto.
Anief, ottenuta la rappresentatività, è già a lavoro per riportare la giustizia all’interno degli istituti scolastici. I dati che giungono non sono dei più felici: nella scuola italiana ci sono circa 300 mila alunni disabili iscritti, quasi la metà con disabilità grave e certificata, che secondo il Consiglio di Stato dovrebbe avere il rapporto uno ad uno (un insegnante per alunno), che hanno soltanto due posti su tre coperti da docenti di ruolo, mentre migliaia di docenti specializzati e abilitati non riescono ad essere assunti per ragioni finanziarie.
Sembra che al Miur non ci si accorga che il numero di alunni con disabilità sia raddoppiato negli ultimi dieci anni e che molti di essi non riescano ad avere neanche le ore richieste nel PEI in base alle diagnosi, perché bloccati da imperanti ragioni finanziarie, che tanto imperanti non dovrebbero essere come si riconosce in “una recente e storica vittoria al Tar Lazio sull’illegittimità degli organici siciliani, la Sentenza 149/19, ottenuta dall’ANIEF che annulla la circolare sugli organici dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia. Tale sentenza segna un passo avanti importante a favore degli alunni con disabilità che ogni anno si vedono cambiare l’insegnante di sostegno, e già Anief sta attivando un nuovo ricorso nazionale aperto alle famiglie e ai precari per annullare anche le circolari degli altri Uffici scolastici regionali. A questo punto è compito di chi rappresenta i lavoratori capire se sono stati chiesti ulteriori posti in deroga dal DS all’USR e se questi posti in deroga, dopo anni, debbano essere compresi in organico di diritto se rispondenti ad effettive esigenze rilevate anche nel PTOF”.
“Se, come abbiamo detto, è anche nostro dovere investigare sulla questione, invitiamo formalmente le Rsu a contattarci per cercare di costruire insieme una scuola equa e giusta. Bisogna agire al più presto e in tutta Italia”, conclude il presidente Pacifico. Il sindacato Anief ricorda che anche per quest’anno è stata riproposta l’iniziativa gratuita “Sostegno, non un'ora di meno!” che lo scorso anno ha prodotto diverse cause vinte: famiglie, docenti e dirigenti scolastici possono segnalare - senza affrontare spese - ogni mancata tutela dei diritti degli alunni scrivendo all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
PER APPROFONDIMENTI:
Anief lancia ‘Operazione verità’ in ogni scuola dove è stata eletta una sua RSU
Tempo pieno primaria, Di Maio lo vuole subito: alla Camera si lavora per completarlo nel 2060
Reclutamento, verso 200 mila precari: Marcello Pacifico da Palermo chiede la riapertura delle GaE
Mobilità, i sindacati firmano il contratto dimenticando i docenti “immobilizzati” e molto altro
Precariato, ancora numeri record nel 2018
Il 2019 sarà l’anno dei concorsi e del nuovo reclutamento, ma non della fine del precariato