Il leader del giovane sindacato autonomo è intervenuto stamane, durante la trasmissione radiofonica Tutti in classe, su Rai Radio 1, tornando sull’intesa del 24 aprile che hanno sottoscritto i sindacati maggiori a Palazzo Chigi: i compensi di docenti e personale Ata sono collocati in media tra il 30% e il 50% in meno rispetto agli altri Paesi dell’Ue, se il Governo ci convoca, come dovrebbe fare da tempo visto che è passato ormai oltre un anno dalle ultime elezioni Rsu che ci hanno fatto diventare rappresentativi, gli spiegheremo come reperirle.
Al presidente dell’Anief è stato chiesto un parere sull’impegno sugli stipendi preso a Palazzo Chigi la scorsa settimana: “Come Anief – ha risposto il sindacalista – l’accordo non ci soddisfa, innanzitutto perché il Documento di Economia e Finanza in discussione in Parlamento dice che sono previsti risparmi fino al 2045: in ogni caso, questo accordo mira soltanto a recuperare per gli stipendi i mille euro persi negli ultimi otto anni, che infatti sono scesi in media da 29 mila euro a 28 mila euro. Anche se si recuperassero quei soldi, non ci si rende forse conto che nel frattempo l’inflazione è salita di 14 punti percentuali. Ecco perché gli insegnanti avrebbero diritto ad almeno 200 euro in più. E questo, sia ben chiaro, non vuole dire ancora allineare gli stipendi allo standard europeo, il quale rimane avanti di ben 8 mila euro”.
Tra le urgenze cui porre rimedio, il professor Marcello Pacifico ha ricordato che c’è anche quella dei docenti e Ata precari che continuano ad avere lo stipendio base: gli unici lavoratori che riescono a farsi valere da subito gli anni di supplenza continuano ad essere quelli che si oppongono rivolgendosi al tribunale, dal quale ottengono l’allineamento stipendiale e i risarcimenti per il maltolto.
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