Primo via libera in Parlamento, ma la soluzione a cui si lavora serve a poco o niente. Si poteva fare molto di più, come proposto dal giovane sindacato alla Commissione Cultura della Camera. Pacifico (Anief): Non si possano formare cittadini consapevoli e responsabili se non in una prospettiva più ampia che vada oltre i confini nazionali e conduca verso una coscienza eurounitaria; è di primaria importanza la condivisione di temi come l’educazione civica, il diritto comunitario, partendo dalle Carte fondamentali e dai Trattati Europei. Non basta ricavare un’ora, sottraendo tempo ad altre materie
Torna l'Educazione civica come materia obbligatoria, con voto in pagella e valutazione finale, nella scuola primaria e secondaria. Con 451 voti favorevoli, tre astenuti e nessun voto contrario la Camera ha approvato la legge che ne istituisce l'insegnamento. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
LE CRITICITÀ DEL PROVVEDIMENTO
Peccato che questo via libera – se si legge nel dettaglio il provvedimento come riportato da Il Sole 24 Ore –prescriva 33 ore di studio all’anno della nuova materia per insegnare i «principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona», ma prendendo ore un po’ da tutte le altre materie, come il consiglio di istituto riterrà più utile. L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore («al quale non sono dovuti compensi o indennità» per questo incarico) per ogni classe che dovrà dare un «voto in decimi» ad ogni alunno.
LE PROPOSTE DI ANIEF
È solo una piccolissima apertura di credito alle proposte avanzate da Anief. Nel corso di un’audizione tenuta dal giovane sindacato presso la VII Commissione Cultura della Camera lo scorso 12 marzo era stata chiesta l’istituzione della disciplina come materia autonoma, con un minimo annuale aggiuntivo di non meno di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF MARCELLO PACIFICO
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non può essere soddisfatto e sottolinea come “non si possano formare cittadini consapevoli e responsabili se non in una prospettiva più ampia che vada oltre i confini nazionali e conduca verso una coscienza eurounitaria; è di primaria importanza la condivisione di temi come l’educazione civica, il diritto comunitario, partendo dalle Carte fondamentali e dai Trattati Europei. Questo provvedimento non è sufficiente, non basta ricavare un’ora, sottraendo tempo ad altre materie”.
NO ALLA FIGURA DEL COORDINATORE
Concetti, fra l’altro, ribaditi da Daniela Rosano, capo delegazione nazionale Anief, in un intervento radiofonico a «Tutta la città ne parla», programma di Rai Radio Tre: “Esisteva una legge del 2008 che aveva introdotto la disciplina Cittadinanza e Costituzione, il rilievo mediatico dato a questa notizia è stato esagerato. Non viene introdotta un'ora in più, ma dovrà essere ricavata da altri insegnamenti, che saranno depauperati. Con i nostri emendamenti abbiamo presentato proposte alternative, chiedendo la possibilità di utilizzare i docenti di diritto assunti su posti di potenziamento, il modo più efficace di far lavorare questi insegnanti. L’introduzione della figura del coordinatore? Aumenterebbe il lavoro sommerso e gli adempimenti burocratici dei docenti. Attendiamo il decreto ministeriale, che traccerà il reale campo d’azione della materia. Ci auguriamo trovino riscontro altre nostre proposte, quello di affrontare anche la costituzione e il diritto europei e la cittadinanza digitale, per consentire agli studenti di imparare a distinguere fake news e realtà”.
PER APPROFONDIMENTI:
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