Molte le sigle sindacali che saranno presenti alla manifestazione nazionale il 25 giugno, alle ore 14, presso piazza Montecitorio a Roma, per dire No alla regionalizzazione scolastica e difendere la Scuola di Stato. Tra gli interventi anche quello del presidente del giovane sindacato Anief Marcello Pacifico: “Confermo l’adesione dell’Anief all’evento. La scuola è di tutti, è un bene comune di cui devono fruire indistintamente, con le medesime modalità, gli stessi servizi e con un’offerta formativa che prenda ispirazioni dalle Indicazioni Nazionali, tutti gli studenti italiani. Ci siamo opposti sempre alla regionalizzazione scolastica e siamo pronti a urlare forte il nostro dissenso martedì prossimo a Roma, capitale della Repubblica Italiana. Forse è il caso di ricordarlo a chi pare lo abbia dimenticato”.
Cresce il malcontento nel mondo della scuola per il progetto del governo di regionalizzazione, che porterebbe, per forza di cose, a una differenziazione della scuola: al grido di “No regionalizzazione scolastica”, martedì 25 giugno ci sarà una manifestazione nazionale presso piazza Montecitorio a Roma, a partire dalle ore 14. Parteciperà lo scrittore e giornalista Pino Aprile; tra le sigle che aderiranno: And, Adida, Cobas, Unicobas e Anief.
La posizione del sindacato
Nel capitolo della scuola di contratto di Governo non si fa cenno alcuno allo spezzettamento dell'organizzazione dell'istruzione in tante parti quante sono le regioni. Non vorremmo che questa riforma della scuola, annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, si riferisca invece proprio a quell'autonomia differenziata tanto cara ai politici e agli imprenditori del Veneto e dell'Emilia Romagna. Sulla regionalizzazione, inoltre, c'è già il beneplacito del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, secondo il quale l'autonomia è un'opportunità che porterebbe maggiori risorse.
Il commento del presidente nazionale Anief Marcello Pacifico
Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, in queste ore, ha confermato la sua partecipazione, affermando come la scuola sia di tutti: “Ci siamo opposti sempre alla regionalizzazione scolastica e siamo pronti a urlare forte il nostro dissenso martedì prossimo a Roma; per Anief, regionalizzare la scuola significherebbe produrre un attentato all'unitarietà del sistema pubblico scolastico nazionale, con il 23% dei docenti che potrebbero passare subito agli enti locali. Il primo effetto sarebbe quello di affossare le scuole e i servizi del Sud Italia, già sofferenti per via della mancata presenza di strutture e di fondi adeguati per le caratteristiche del territorio".
PER APPROFONDIMENTI:
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