I ministri dell’Istruzione Marco Bussetti e per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno hanno comunicato che il Consiglio dei ministri ha autorizzato l'assunzione, per l'anno scolastico 2019/2020, a tempo indeterminato di 53.627 unità di personale docente, 2.117 dirigenti scolastici, 7.646 unità di personale Ata e 355 unità di personale educativo. È stata autorizzata anche la trasformazione a tempo pieno di contratti a tempo parziale di 226 unità di personale Ata.
Marcello Pacifico (Anief): La situazione è ben diversa. Quest’anno non si coprirà nemmeno il turn over; rimangono in vita oltre 50 mila cattedra in deroga su sostegno, le quali pur essendo vacanti a tutti gli effetti si assegnano in supplenza fino al 30 giugno; 50 mila maestre con diploma magistrale saranno presto estromesse dalle GaE, con più di 7 mila che dovranno rinunciare all’assunzione già ratificata, dopo avere terminato anche l’anno di prova. Rimangono poi da assegnare decine di migliaia di posti su disciplina comune, pur in presenza di abilitati all’insegnamento e idonei dei concorsi.
Come riporta l’Ansa, con una nota, i ministri dell’Istruzione Marco Bussetti e per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno hanno comunicato che “il Consiglio dei ministri ha autorizzato l'assunzione, per l'anno scolastico 2019/2020, a tempo indeterminato di 53.627 unità di personale docente, 2.117 dirigenti scolastici, 7.646 unità di personale Ata e 355 unità di personale educativo. È stata autorizzata anche la trasformazione a tempo pieno di contratti a tempo parziale di 226 unità di personale Ata”.
Durante la riunione, “il Consiglio dei ministri ha deliberato - su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e del Ministro dell'Economia e delle Finanze - l'autorizzazione all'assunzione di nuove unità di personale del comparto Scuola e Afam, richieste del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca”. Nello specifico, “per le esigenze del Comparto Afam, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca potrà inoltre procedere all'immissione in ruolo di 191 unità di personale tecnico-amministrativo e di 1 unità di Direttore Amministrativo EP/2".
Anief torna a ribadire che la situazione non è delle migliori; infatti, oltre le autocelebrazioni, si ricorda l’imprevista riduzione di 5 mila posti, che dal dicastero di via XX Settembre si vorrebbe giustificare con “la marcata riduzione delle iscrizioni degli alunni, registrata specie nell’ultimo biennio, connessa con il calo della natalità”. Inoltre, così come è accaduto un anno fa, si prevede che due convocazioni su tre andranno a vuoto, perché le graduatorie di merito e le GaE sono sempre più prive di candidati: Anief lo ha già scritto al Miur.
Dunque la previsione è quella di vedere incrementato il numero di contratti a termine di ben 30 mila unità, portando a quella situazione che la Commissione Europea ha più volte intimato di non reiterare. Inoltre ci sono i 12 mila posti non andati ai ruoli, i 5 mila tagliati dal Mef, almeno 30 mila di sostegno in deroga e quasi 20 mila derivanti da Quota 100.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma che “la situazione non è rosea come vorrebbero farci credere. Quest’anno non si coprirà nemmeno il turn over; rimangono in vita oltre 50 mila cattedra in deroga su sostegno, le quali pur essendo vacanti a tutti gli effetti si assegnano in supplenza fino al 30 giugno. Per non parlare delle 50 mila maestre con diploma magistrale presto estromesse dalle GaE, con più di 7 mila che dovranno rinunciare all’assunzione già ratificata, dopo avere terminato anche l’anno di prova. Rimangono poi da assegnare decine di migliaia di posti su disciplina comune, pur in presenza di abilitati all’insegnamento (in seconda fascia d’istituto) e idonei dei concorsi (ai quali si nega la possibilità di essere assunti cambiando regione). Continuando su questa strada si avranno sempre più richieste di risarcimenti da parte dei precari danneggiati, dopo che solo nell’ultimo biennio vi sono state mille sentenze favorevoli passate in giudicato”.
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