La novità è contenuta nelle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017 sugli studenti con disabilità approvate in via definitiva dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi con il cosiddetto decreto Inclusione. Il Progetto Individuale costituisce uno degli strumenti per realizzare la piena integrazione delle persone con disabilità nell’ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell’istruzione scolastica o professionale e del lavoro: è redatto dal competente Ente locale d’intesa con la competente Azienda sanitaria locale sulla base del Profilo di funzionamento; inoltre, va realizzato su richiesta e con la collaborazione dei genitori o di chi ne esercita la responsabilità; le prestazioni, i servizi e le misure, in esso previste, sono definite anche con la partecipazione di un rappresentante dell’istituzione scolastica interessata. Intanto, però, quasi la metà delle cattedre di sostegno vanno a supplenza e nell’80% dei casi vengono affidate a supplenti nemmeno specializzati, con il paradosso che invece quelli specializzati e formati non vengono assunti.
Marcello Pacifico (Anief): La decisione di introdurre un piano didattico plasmato sulle singole caratteristiche dell’alunno, in base al tipo di disabilità e di contesto, va considerato un passo in avanti. Tuttavia, si continua ad aggirare il problema numero uno, che impedisce di attuare per tantissimi studenti con disabilità un’azione formativa realmente efficace ai fini del loro apprendimento: quello della mancata presenza dal primo giorno di scuola del personale nell’impartire didattica speciale. Con il 40% degli organici dei docenti di sostegno in deroga, qualsiasi tentativo di migliorare l’offerta formativa, anche se mirata, è destinato a fallire in partenza.
È un condensato di progettazione ad personam, il Progetto individuale introdotto con la revisione del decreto legislativo n. 66/2017, recante una serie di nuove norme in materia di inclusione scolastica degli studenti con disabilità e attuativo della Legge 107 del 2015.
Cosa è il Profilo di Funzionamento
Il profilo didattico soggettivo introdotto dal CdM comprende, sintetizza la rivista Orizzonte Scuola, il Profilo di Funzionamento; le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale; il Piano educativo individualizzato a cura delle scuole; i servizi alla persona cui provvede il Comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale; le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale; le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.
Il commento del presidente nazionale
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rimarca l’incongruenza che sussiste tra l’approvazione di norme che tutelano maggiormente l’azione formativa speciale e l’assenza di personale in grado di garantire tale obiettivo: “Mantenere quasi 50 mila cattedre del tutto libere in organico di fatto, non assegnabili alle immissioni in ruolo e nemmeno ai trasferimenti, nonostante le effettive esigenze rilevate, costituisce un fardello che rende vano tutto il resto. Perché anche quest’anno, con l’inizio della scuola, per settimane, fino all’autunno inoltrato, più di 100 mila alunni con disabilità rimarranno senza docente di sostegno oppure se lo vedranno cambiare più volte. E la maggior parte non avrà più quello dell’anno scorso. Senza contare che con la fine del mese di giugno prossimo gli stessi docenti nominati con tanta fatica, nella stragrande maggioranza dei casi, non saranno confermati su quel posto”.
“In queste condizioni, mantenendo in vita la Legge Carrozza 128 del 2013 – continua il sindacalista autonomo –, come si fa a progettare un percorso individualizzato, che passa di mano in mano e che lascia solo l’alunno per diverso tempo? Come se non bastasse, a questo si aggiunge il problema dell’assegnazione, anche nei casi gravi, di un numero di ore di sostegno settimanale inferiori a quelle richieste dalla commissione medico-pedagogica preposta, le cui conclusioni su ogni singolo caso di disabilità rimangono insindacabili. E che dire dei mancati inquadramenti degli assistenti all'autonomia e, in generale, del raccordo quasi inesistente che permane tra la scuola con il mondo del lavoro? La verità - conclude Pacifico – è che la legge sui bisogni educativi e speciali rimane solo sulla carta: noi lo sosteniamo da tempo e lo abbiamo detto anche durante le audizioni tenute, presentando una serie di emendamenti sul tema”.
La sentenza inattuata del Tar Sicilia
Il giovane sindacato ha tentato di cambiare la norma Carrozza anche con un emendamento all’articolo 28 dell’ultima Legge di Stabilità: si ricorda che in Sicilia, con la sentenza n. 140/19, il Tar ha chiesto al Miur di verificare quanti dei posti dell’Isola in deroga, circa 7 mila, rispondano a necessità effettive, proprio al fine di essere assegnati alla costituzione di contingenti da collocare a tempo indeterminato. E poiché ad oggi l’amministrazione continua a mantenere illegittimamente oltre 50 mila posti in deroga, sebbene si tratti di cattedre a tutti gli effetti vacanti e disponibili, Anief ha aperto le pre-adesioni per impugnare lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno, oltre ad essere pronta a commissariare l'Usr siciliano.
Come ottenere giustizia
Anief annuncia anche per il prossimo anno scolastico attiverà l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’: il sindacato fornirà alle famiglie, che prenderanno contatto con i suoi referenti, le istanze di accesso agli atti da richiedere all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; dallo stesso indirizzo riceveranno, inoltre, tutte le istruzioni necessarie per presentare alla scuola le richieste di applicazione della norma e della salvaguardia del diritto allo studio.
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