Prima i docenti e poi gli studenti tornano in classe: troveranno qualche novità, tutt’altro che rilevante, in particolare sull’Alternanza Scuola Lavoro, sul patto di corresponsabilità, passando per l’educazione civica. Ma i mutamenti da fare erano altri. A iniziare dalle regole per gestire concorsi e carriere del personale. Anief ha deciso di rendere pubblici tre casi esemplari - riguardanti docenti precari che chiedono l’assunzione in ruolo, il personale Ata interessato a passare di livello e insegnanti che aspirano a diventare presidi - nei quali l’amministrazione scolastica ha emanato delle regole che danneggiano in modo inesorabile il loro futuro professionale.
“Queste circostanze, perpetrate nel tempo, hanno svuotato del tutto la figura del docente, del personale Ata e anche dei dirigenti scolastici – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – arrivando man mano a perdere di vista l’importanza che queste professioni ricoprono all’interno di una comunità che vuole crescere, evolvendosi e migliorandosi a partire dalle nuove generazioni. Da settembre, proprio per questo, saremo nelle scuole con le assemblee sindacali da noi organizzate, ma allo stesso tempo portiamo avanti battaglie che possono ottenere giustizia ancora solo in tribunale. Proseguono a pieno regime, pertanto, tutte le attività dell’ufficio legale Anief a tutela dei propri iscritti”.
Ancora pochi giorni e si parte: prima con il Collegio dei docenti, poi con le riunioni di dipartimento e i consigli di classe, infine con il ritorno degli studenti in classe e le lezioni vere e proprie. Ma cosa dobbiamo aspettarci per questo nuovo imminente anno scolastico? La rivista Tuttoscuola ha provato a riassumerle.
LE NOVITÀ DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO
Prima di tutto c’è il patto di corresponsabilità scuola-genitori, che è al debutto nella scuola primaria: coinvolgerà direttamente le famiglie in tema di mancanze disciplinari e relative sanzioni. Massima trasparenza e informazione sulle attività e la progettualità degli istituti scolastici. Maggiore condivisione degli interventi di formazione e prevenzione in materia di bullismo e cyberbullismo.
C’è poi l’esordio della nuova inclusione scolastica, riguardante gli alunni disabili, a seguito delle regole approvate dal Parlamento e pubblicate in Gazzetta Ufficiale giusto qualche ora fa. Diverse le novità, a partire dall’assegnazione delle ore di sostegno, che verrà decisa d’intesa con le famiglie, sussidi, strumenti, metodologie di studio non saranno più elaborati in modo “standard”, in base al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente.
Trova conferma, poi, la diminuzione dello spazio per l’Alternanza Scuola Lavoro, anche in seguito al calo dei finanziamenti. Il monte-ore, pressoché dimezzato rispetto a quello introdotto con la Legge 107/2015 approvata dal Governo Renzi, è stato infatti rimodulato dall’esercizio finanziario 2019.
Dopo il decreto ministeriale che avvierebbe per il 2019-20 la sperimentazione della nuova educazione civica e la convocazione del CSPI per acquisire il parere, previsto per legge, il ritorno immediato sui banchi dell’educazione civica rimane incerto. “Ma in un Governo dimissionato, in carica soltanto per l’ordinaria amministrazione, è possibile che un suo ministro emani un decreto su una materia che non può essere considerata ordinaria amministrazione?”, si chiede la rivista specializzata.
Quello che sta per arrivare, potrebbe essere anche l’anno dei concorsi. Nelle scorse settimane il ministero dell’Economia ha annunciato il via libera al reclutamento di 53.627 docenti. La procedura di assunzione andrà a regime proprio da questo anno scolastico 2019/2020, e dovrebbe scongiurare il rischio di avere troppe cattedre senza titolare a partire da settembre, anche per effetto di Quota 100, che ha portato a circa 31mila pensionamenti nel settore scuola. Solo che molte convocazioni per le immissioni in ruolo stanno andando deserte, soprattutto sul sostegno, per la matematica alle medie, per alcune discipline tecniche alle superiori, per molti Itp che non riescono ad ottenere il via libera nei concorsi.
C’è poi il problema delle supplenze, che quest’anno è letteralmente esploso. Anief ritiene che saranno quasi 200 mila i supplenti, di cui oltre 60 mila di sostegno, nell’anno scolastico alle porte, su un totale di circa 844mila: in pratica, sintetizza Tuttoscuola, “su tutti coloro che saliranno in cattedra a settembre 1 su 5 sarà precario”.
I CONTENZIOSI: UNO PER CATEGORIA
Secondo Anief, quello dei supplenti annuali in crescita è sicuramente uno dei problemi cruciali per la scuola pubblica italiana. Nel corso degli ultimi decenni tutto il personale scolastico, a causa di diversi fattori, ha perso sempre più l’importanza che un tempo ricopriva nella Società: a peggiorare il quadro hanno influito diversi fattori, come la crisi economica, che ha giustificato le politiche dei tagli ai settori della Conoscenza, come scuola e università, ma anche il precariato.
Proponiamo, in vista del nuovo anno scolastico, dei ricorsi in atto: uno per il personale precario interessato alle immissioni in ruolo; uno per gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari interessati alla mobilità professionale su aree e profili superiori previsti dalla contrattazione nazionale ma mai attivati; infine, un terzo contenzioso per coloro che intendono diventare dirigenti scolastici.
Concorso a cattedra 2016, possono partecipare anche laureati esclusi
Al concorso bandito tre anni non poteva partecipare il personale laureato non abilitato. Anief ha da subito detto no a questa esclusione illegittima è a distanza di 40 mesi la partita non è ancora chiusa. Il mutato orientamento giurisprudenziale del TAR del Lazio (sentenze n. 8035 - Anief - del 20 giugno 2019, n. 10368 - Anief - del 1 agosto 2019) ha confermato quanto già fortemente sostenuto nel 2016 dal sindacato Anief, ovvero il diritto dei docenti non abilitati a partecipare al concorso a cattedra del 2016. Alla luce, dunque, del mutato orientamento negativo, Anief, attraverso l’azione legale che scade il 2 settembre 2019, chiede fortemente che venga fissata al più presto una data di udienza, volta ad ottenere, in caso di esito positivo, la riammissione al concorso attraverso prove suppletive a tutela dei propri ricorrenti.
Nel frattempo, il TAR del Lazio ha emanato una nuova sentenza di pieno accoglimento che conferma il diritto dei diplomati ISEF alla partecipazione al concorso a cattedra 2016. Migliaia di aspiranti laureati si erano rivolti nel 2016 al sindacato per ottenere tutela giudiziaria contro un atto amministrativo irragionevole che discriminava gli aspiranti candidati. Nei prossimi giorni chiederemo la fissazione dell’udienza per tutti i nostri ricorsi e ovviamente, ci aspettiamo accoglimento.
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Attivazione dei posti in organico per il profilo As, addetto ai servizi, e il profilo C, coordinatore amministrativo e coordinatore tecnico
Nella mobilità professionale del personale ATA sono previsti i requisiti utili al personale di ruolo per ottenere il passaggio di profilo o di Area, ma nulla è previsto per la mobilità interna verso i profili dell'Area C e As Servizi Scolastici che sono profili esistenti solo sulla carta e non sono mai stati effettivamente attivati. Il nostro sindacato, dunque, a seguito della pubblicazione del decreto degli organici ATA emanato dal Miur, ha predisposto l'adesione a uno specifico ricorso aperto a tutto il personale ATA di ruolo per ottenere in tribunale l'accertamento, a carico del Miur, dell'obbligo di prevedere gli organici anche per questi profili e consentire, così, la mobilità professionale su tutte le aree e i profili previsti dalla contrattazione nazionale sin dal 2007 per il personale Ata di ruolo nella scuola pubblica.
Anief ha sempre combattuto in prima linea per la revisione dei profili del personale ATA e per il riconoscimento e la valorizzazione della loro professionalità. Da circa 40 anni, le norme regolamentari non hanno subito nessuna modifica mentre i vari profili e le conseguenti funzioni sono in realtà cambiate. Attraverso apposito ricorso, ci proponiamo di rivedere i criteri di accesso e la definizione dei ruoli di queste figure professionali. Ad oggi infatti l’attivazione del profilo C ed AS, ai sensi dell’articolo 49 CCNL 2006/09 e biennio economico 2006/07, mai realizzata per entrambi i settori, si rende necessaria, non solo perché prevista dal suddetto articolo, ma soprattutto per un miglioramento dell’attività lavorativa per tutti i profili dell’area immediatamente superiore ed inferiore.
Considerato inoltre l’incremento negli ultimi anni di alunni diversamente abili, si rende improcrastinabile l’esigenza di attivare il profilo di area AS – collaboratore scolastico addetto ai servizi alla persona – per evitare di gravare il collaboratore scolastico della cura dell’igiene personale di suddetti studenti. Il personale infatti si ritrova a svolgere tale compito pur non avendo un’adeguata formazione.
Concorso dirigenti scolastici, idonei da salvare
Lasciare fuori dalle graduatorie i partecipanti risultati idonei al concorso per dirigenti scolastici 2018, significherebbe sprecare delle risorse umane, individuate peraltro - dopo un duro test preselettivo, una prova scritta ed una orale finale - come competenti e meritevoli di passare dal ruolo di insegnanti a quello di capi d’istituto. Ancora di più, perché la scuola ha estremo bisogno di loro.
Attualmente, considerando anche i pensionamenti in vigore dal prossimo 1° settembre, sono ben oltre 2 mila gli istituti autonomi prive del loro dirigente scolastico. Considerando che nel prossimo biennio andranno in pensione almeno altri mille dirigenti scolastici, anche per via della confermata Quota 100, significa che i 2.900 vincitori che il Miur intende assumere in ruolo in un triennio non basteranno per coprire le sedi che rimarranno scoperte. È evidente, se si vuole davvero cancellare l’inefficace sistema delle reggenze, prevedere da subito un plotone di dirigenti scolastici utile a tamponare la situazione.
È ancora possibile aderire al ricorso per ottenere il superamento dello sbarramento di 2.900 posti e la possibilità per tutti gli idonei di essere individuati quali vincitori del concorso per naturale scorrimento delle graduatorie. L’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere è garantire l’immissione in ruolo di coloro i quali, risultati idonei in virtù del superamento di tutte le prove previste dal bando, non siano rientrati nelle graduatorie di merito. Il sindacato consiglia dunque di far valere i propri diritti aderendo al ricorso le cui adesioni scadono oggi 30 agosto.
PER APPROFONDIMENTI:
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