Il giovane sindacato continua la sua battaglia in favore dei precari e travolge il Ministero dell’Istruzione in tribunale ottenendo la conferma del pieno diritto dei lavoratori precari a percepire la medesima retribuzione, comprensiva delle progressioni stipendiali, riconosciuta ai lavoratori a tempo indeterminato. Marcello Pacifico (Anief): “Il nostro sindacato sempre pronto a tutelare i diritti dei lavoratori della scuola”
Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Simona Rotundo e Salvatore Russo ottengono altri tre successi presso il Tribunale del Lavoro di Pistoia e Civitavecchia (RM) e la conferma della solidità delle tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato a tutela dei lavoratori a termine. “I precari della scuola svolgono le medesime funzioni e hanno le stesse responsabilità dei lavoratori di ruolo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e devono vedersi riconosciuto il medesimo stipendio commisurato all'effettiva anzianità di servizio. L'Anief continuerà a battersi in tutte le sedi opportune per la tutela dei loro diritti”.
I Tribunali del Lavoro di Civitavecchia e Pistoia infatti, su ricorso patrocinato sul territorio rispettivamente dagli avvocati Russo e Rotundo, sono concordi nell'evidenziare la palese disparità di trattamento posta in essere dal Ministero dell'Istruzione a discapito dei lavoratori precari ed evidenziano come vadano “disapplicate le disposizioni del CCNL che, prescindendo dalla anzianità maturata, commisurano in ogni caso la retribuzione degli assunti a tempo determinato al trattamento economico iniziale previsto per i docenti assunti in ruolo. Sussiste, quindi, il diritto al computo dell’intera anzianità di servizio anche per il periodo di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo determinato, come nel caso di specie. Del resto non esistono ragioni oggettive per giustificare la disparità di trattamento tra gli insegnanti a tempo determinato con quelli assunti in ruolo dato che sia i docenti di ruolo che quelli precari svolgono identiche mansioni” e condanna il Miur al pieno riconoscimento in favore di una docente precaria “dell’anzianità maturata in tutti i servizi non di ruolo” e conseguente al pagamento delle differenze retributive”.
Ancora una volta, dunque, l’Anief ha dimostrato la correttezza delle proprie ragioni e ha impartito una sonora lezione al MIUR con la conferma che i lavoratori precari della scuola, tutt’ora discriminati dall’Amministrazione riguardo la corretta retribuzione da percepire in base all’effettivo servizio prestato, non possono essere considerati “lavoratori di serie B”. L’Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per il corretto riconoscimento della propria anzianità di servizio e per ottenere gli scatti di anzianità che il Ministero continua a negare ai lavoratori precari della scuola.
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